Identità Oltre Confine

Il dialogo tra essere umano e natura nelle opere della Collezione Farnesina
IDENTITÀ OLTRE CONFINE
Il dialogo tra essere umano e natura nelle opere della Collezione Farnesina
a cura di Benedetta Carpi De Resmini
Inaugurazione 19 giugno
19 giugno – 21 luglio 2025
Berlino - Istituto italiano di cultura
Per festeggiare i 25 anni della sua Collezione d’arte contemporanea – che raccoglie opere di tutto rilievo dell’arte italiana dagli anni Cinquanta ad oggi – la Farnesina promuove una grande mostra itinerante per l’Europa.
La prima tappa del progetto espositivo Identità Oltre Confine, a cura di Benedetta Carpi De Resmini, promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale si terrà presso l’Istituto Italiano di Cultura di Berlino dal 19 giugno al 21 luglio 2025.
La scelta di Berlino come sede della mostra non è casuale: la capitale tedesca è stata selezionata dalla curatrice per il suo ruolo cruciale nella storia e nella cultura europea. Simbolo dei profondi processi di trasformazione che hanno attraversato il continente negli ultimi quarant’anni, Berlino rappresenta nel progetto un luogo emblematico per riflettere su come l’arte possa offrire uno sguardo critico e consapevole sui cambiamenti avvenuti dopo la caduta del Muro e le successive trasformazioni sociali.
Benedetta Carpi De Resmini pone l’accento sui concetti di identità, distacco e coesistenza, affrontati da una prospettiva globale che non solo esplora le tensioni culturali, ma interpreta il distacco anche come forma di conflitto. “Questa mostra intende aprire una visione diversa e sottolineare l’importanza di mettere in discussione la centralità umana e aprire un dialogo più profondo con il pianeta e altre forme naturali, cercando di spezzare quella relazione basata sul dominio e lo sfruttamento”.
Questa prospettiva si riflette nel dialogo intergenerazionale che attraversa la mostra, creando un confronto tra visioni artistiche e sensibilità appartenenti a generazioni diverse, ma accomunate dalla necessità di sovvertire le regole del dominio e immaginare nuovi linguaggi di resistenza e coesistenza. La mostra si apre con l’opera Fibonacci (1975) di Mario Merz, simbolo di un superamento dei confini identitari e di una visione globale e interculturale. Il percorso espositivo continua attraverso opere che si articolano lungo le tre tematiche principali della mostra, Radici di resistenza - Ecologie instabili - Geografie del distacco creando connessioni trasversali e aprendo spazi di riflessione condivisa tra linguaggi, generazioni e prospettive differenti.
Le artiste si snodano attraverso un confronto puntuale tra generazioni diverse: a fianco alle opere di Tomaso Binga, Ketty La Rocca, Maria Lai, Elisa Montessori e Carla Accardi, ci sono i lavori di Silvia Giambrone, Marinella Senatore, Loredana Di Lillo e Elena Bellantoni, che rientrano nella sezione Radici di resistenza. In questo dialogo serrato tra passato e presente, si evidenzia la continuità di una riflessione critica sul corpo, sul linguaggio e sui meccanismi del potere, rivelando come le pratiche artistiche femminili abbiano costruito, e continuino a costruire, spazi di autonomia e trasformazione. Nella sezione Geografie del distacco dialogano le foto di Gea Casolaro, Agnese Purgatorio e Sarah Ciracì, componendo un racconto visivo che riflette sulle fratture sociali, culturali e ambientali del nostro tempo. Le opere di Rä di Martino, Marta Roberti e Paola Gandolfi, nella stessa sezione, mostrano automi o corpi sospesi tra umano e non umano, diventando metafore di un’identità fluida e in trasformazione, capace di attraversare confini e ridefinire il senso di appartenenza. Nella sezione Ecologie instabili le opere di Letizia Battaglia, Silvia Camporesi, Martina della Valle, Elena Mazzi e Laura Pugno indagano il rapporto tra essere umano e ambiente, rivelando paesaggi fragili, trasformati o immaginari, in cui la natura diventa spazio di crisi ma anche possibilità di rigenerazione. Le loro visioni sollecitano una riflessione sulla responsabilità collettiva e sulla necessità di ripensare il nostro modo di abitare il mondo.
Ogni sede offrirà prospettive uniche e interventi pensati in dialogo con il luogo, per valorizzare la specificità di ciascuno spazio e amplificare il messaggio della mostra attraverso letture plurali. In particolare alcune artiste hanno realizzato interventi site-specific per questa mostra di Berlino, come: Elena Bellantoni, Martina della Valle e Tomaso Binga. A Elena Bellantoni, per il suo legame con la città (Berlino) in cui ha vissuto a lungo e dove ha avviato le sue ricerche sul corpo e sul linguaggio, è stato chiesto di realizzare un’opera di poesia visiva a partire dal suo importante video The Fox and The Wolf: struggle for Power (2014), girato all’interno degli spazi della Farnesina. Nasce così per questa mostra Il Manifesto della Volpe, in cui il linguaggio si fa corpo e il corpo diventa spazio possibile di risoluzione del conflitto.
Martina della Valle, residente a Berlino da anni, completerà le opere della Collezione Farnesina con altre opere sempre legate al grande progetto Under the Sun of Onomichi, in particolare l’installazione di origami BLU Under the sun of Onomichi (2009), costituta da grandi origami realizzati con la tecnica della cianotipia, montati su metallo, che occupano lo spazio espositivo con una presenza imponente che contrasta con la leggerezza tipica degli origami stessi. Questa installazione riflette sulla fragilità del nostro ecosistema, messa a rischio dai danni provocati dall’uomo, come nel caso della bomba atomica, e rappresenta una meditazione sulla trasformazione, sulla memoria e sulla possibilità di rinascita.
Inoltre per ogni sede verrà selezionata una poesia visiva diversa dell’artista Tomaso Binga che sarà adattata agli spazi del luogo. Per la mostra di Berlino è stata scelta l’opera poetica “Natura Morta”, (1978) per il riferimento a “Monaco di Baviera”, dove l’elemento geografico diventa un simbolo storico e politico della divisione. La barriera si fa confine naturale, ma questa “natura” è ormai contaminata e il suo esito finale è la “morte”. Nel linguaggio, corpo e politica si fondono per denunciare le strutture di potere.
MOSTRA: Identità Oltre Confine
CURATORE: Benedetta Carpi De Resmini
SEDI E DATE: IIC Berlino | 19 giugno 2025 – 21 luglio 2025
INFO
www.esteri.it
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#farnesina #collezionefarnesina #diplomaziaculturale
UFFICIO STAMPA/PRESS OFFICE RP/Press
Marcella Russo
M. +39 3493999037
PRESS KIT: https://drive.google.com/drive/u/0/folders/1Igq1n5ZzbWkS437fE5sdUZ3XauOOexef
MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale –
Unità per il coordinamento degli Istituti italiani di cultura
dgdp.unic-comunicazione@esteri.it
giovedì 19 giugno 2025
Hildebrandstraße 2, 10785 Berlin, Germania - Berlino - Berlino - Germany
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