Dalle segrete del Castello Filomarino, l'urlo dei condannati ancora nella vallle

due pannelli, tecnica mista: olio, acrilici, legno e tela, 2006

Questo pannello esprime la forte emozione che ho ricevuto durante una visita alle carceri del  Castello Filomarino di Roccadaspide. La visita mi riporta antichi ricordi, quando da bambina giocavo nell'atrio del Castello attiguo alle carceri. Il vento fischiava tra le ante delle finestre semiaperte ed era motivo di spavento sul promontorio che ospita l'antico maniero. Nella mente di bambina era facile collegare la sofferenza e il tormento dei condannati a morte con quel fischio che passava da finestra a finestra, quasi a testimonianza di torture e tormenti. L'urlo, protagonista assoluto dell'opera, è fusione tra le forze dell'universo e la sofferenza dell'uomo in una struttura che si erge solitaria a testimonianza di un'epoca considerata buia e barbarica. -L'urlo portato dal vento ulula tra le mura in questa serie di pannelli in successione dove una bocca aperta trasmette il suono -  

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