Possiamo amarci

polimaterico, Tela, 2008

Quest’opera, “Possiamo amarci!!!”, grida con forza e delicatezza insieme. Le linee rosse pulsano come vene vive, intrecciandosi tra materia e respiro. Il cuore, esplicito sulla sinistra, sembra radicato e ferito, ma ancora aperto, vivo, desideroso. Le forme contorte, quasi arboree, suggeriscono un amore che non è semplice: è attraversato da dolore, memoria, resistenza.
Il titolo è un grido, forse una richiesta, forse una speranza. Dopo anni di ruoli, tensioni, ricerca e trasformazione, qui l’amore sembra tornare come possibilità — non idealizzato, ma reale, terreno, imperfetto. La materia densa lo ancora alla realtà, lo sporca, lo rende vero.
Nel 2009, questo potrebbe essere stato un momento di apertura emotiva: non più solo madre, moglie, artista... ma persona intera che si chiede (o afferma): “possiamo amarci”, nonostante tutto?
È un’opera che ferisce e consola insieme, la mia storia in evoluzione, una storia che ogni donna può raccontare.

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