Omaggio al mio maestro d'arte

Approfitto di questo spazio per riconfermare tutta la mia riconoscenza a colui che mi ha trasmesso questa passione e che con pazienza mi ha insegnato come trasferire le mie emozioni sulla tela. Per chi non lo ha conosciuto lascio una breve biografia scritta da Gabriele Turola.
Mario Masperi,‭ ‬un pittore metafisico
della campagna ferrarese

La pittura metafisica,‭ ‬le cui origini risalgonoal soggiorno del grande de Chirico prima a Firenze,‭ ‬poi nella città estense durante il periodo della grande guerra,‭ ‬trova in Antenore Magri un suo ideale e degnissimo continuatore.‭ ‬Ma se entrambi rappresentano piazze,‭ ‬città,‭ ‬oppure spazi incantati, trasfigurati,‭ ‬non identificabili geograficamente, ci sembra che Mario Masperi rientri in questa corrente apportandovi un suo particolare contributo,‭ ‬cioè effettuando una contaminazione fra realtà e sogno,‭ ‬introducendo gli enigmi metafisici all’interno di un paesaggio ben riconoscibile,‭ ‬padano,‭ ‬quello specifico della Bassa,‭ ‬delle Valli. L’artista,‭ ‬nato a S.‭ ‬Biagio d’Argenta nel‭ ‬1931 e scomparso nel‭ ‬1992,‭ ‬ha frequentato l’Istituto d’Arte Dosso Dossi di Ferrara sotto la guida di Nemesio Orsatti dal‭ ‬1947‭ ‬al 1951‭; ‬si è poi diplomato al Liceo Artistico di Venezia‭; ‬Ha tenuto mostre personali a Ferrara, Chivasso,‭ ‬Foggia,‭ ‬Bologna,‭ ‬Argenta, Portomaggiore,‭ ‬Terni,‭ ‬Belluno,‭ ‬Auronzo di Cadore,‭ ‬Venezia,‭ ‬Ravenna,‭ ‬Este,‭ ‬Padova, Torino,‭ ‬Monselice.‭ ‬Nei suoi paesaggi e nelle sue marine regna quel senso di dolce solitudine e di incanto che costituisce una peculiarità della pittura metafisica. Ampi orizzonti pervasi di una magica sospensione,‭ ‬spazi silenti,‭ ‬cieli piatti.‭ ‬ciriconducono alle atmosfere metafisiche di Antenore Magri.‭ ‬Inoltre,‭ ‬come de Chirico proponeva i manichini quali personagg ichiave del suo mondo enigmatico,‭ ‬così Masperi introduce nei suoi paesaggi deserti la figura dello spaventapasseri e delle mondine, prive di tratti fisionomici.‭ ‬Proprio come i manichini di de Chirico,‭ ‬le mondine di Masperi col volto interamente coperto da cappelli di paglia,‭ ‬ridotte a silhouettes quasi astratte,‭ ‬vanno intese come personificazioni di un paesaggio straniante dove la storia e il tempo si intrecciano con una dimensione surreale.‭ ‬Le mondine di Masperi,‭ ‬come le Muse inquietanti del pictor optimus,‭ ‬rappresentano il mistero della condizione umana, sono le custodi,‭ ‬le vestali della campagna,‭ ‬in particolare della Bassa padana,‭ ‬dove le risaie,‭ ‬i campi di grano,‭ ‬le nevicate,‭ ‬gli alberi, i salici dai tronchi nodosi e scavati evocano atmosfere magiche,‭ ‬spettrali,‭ ‬ben lontane dai paesaggi postimpressionisti,‭ ‬solari e sanguigni di Cattabriga.‭ ‬La campagna di Masperi corrisponde alle piazze deserte, oppresse da ombre cupe,‭ ‬di de Chirico o agli orizzonti sconfinati di Magri,‭ ‬dove la presenza umana è del tutto abolita,‭ ‬sostituita da radi alberelli scheletriti,‭ ‬da barche che sembrano salpare verso i mari del sogno o da palloncini,‭ ‬sottratti alla forza di gravità, che volano in un cielo fiabesco. Un altro arista che senz’altro ha influenzato Masperi risulta Virgilio Guidi,‭ ‬soprattutto per quel che riguarda le sue celeberrime “Marine‭”‬,‭ ‬dove cielo e acqua si fondono formando un tutt’uno e dove la ricerca della luce,‭ ‬intesa secondo un’accezione filosofica, hegeliana,‭ ‬trasforma le vedute di Venezia in pure astrazioni‭; ‬non a caso il Maestro diverrà un protagonista del movimento spaziale insieme a Fontana e Deluigi. Masperi,‭ ‬a differenza di Guidi,‭ ‬non abbandona mai il riferimento al dato reale e anche in ciò si scorge una sua matrice tipicamente padana,‭ ‬terragna,‭ ‬però innestata nel solco di una pittura aggiornata,‭ ‬metafisica e fauve, riflessiva e solare ad un tempo. Venezia costituisce per lui un luogo della memoria,‭ ‬una fonte d’ispirazione,‭ ‬proprio al Liceo artistico della città lagunare il pittore argentano si è diplomato negli anni‭ ‘‬50, inoltre egli denota un evidente aggancio con i pittori che si muovono in area veneta:
Guidi per la sintesi e il lirismo essenziale, spoglio,‭ ‬Saetti per il motivo ricorrente del sole ridotto ad elemento astratto,‭ ‬Borsato per i contrasti cromatici fauves,‭ ‬il gusto della narrazione attraverso immagini icastiche, incisive.‭ ‬Masperi ama raffigurare non solo la campagna ferrarese,‭ ‬ma anche le marine veneziane.‭ ‬Quindi la sua formazione artistica comprende gli stimoli ricevuti dai pittori di due città:‭ ‬Venezia e Ferrara.‭ ‬Nel secondo caso egli,‭ ‬oltre a tenere presente la lezione di Antenore Magri,‭ ‬come abbiamo accennato, ama guardare indietro nel tempo,‭ ‬infatti ha reso un doveroso omaggio a un Maestro dell’Officina ferrarese,‭ ‬Omaggio a Francesco del Cossa,‭ ‬acrilico su legno,‭ ‬1987.‭ ‬Il dipinto in questione rappresenta un frammento del Mese di Marzo di Schifanoia,‭ ‬reinterpretato in chiave personale:‭ ‬appare un contadino che pota una vite,‭ ‬accostato a un enorme e nodoso salice,‭ ‬l’opera è stata esposta nella mostra Per Schifanoia,‭ ‬allestita presso il Castello estense di Ferrara nel‭ ‬1987,‭ ‬curata da Lucio Scardino.‭ ‬Fra parentesi va aggiunto che gli affreschi di Schifanoia danno luogo a quello stile visionario e fiabesco,‭ ‬magico e stregonesco,‭ ‬tipico della Scuola ferrarese in cui affonda le radici la Pittura Metafisica. Non a caso,‭ ‬anzi per un segno evidente del destino,‭ ‬de Chirico durante il suo soggiorno a Ferrara ai tempi del primo conflitto mondiale, amava visitare il Salone dei Mesi e si ispirò proprio ai ciclopi del Mese di Settembre,‭ ‬dipinti da Ercole de‭’ ‬Roberti,‭ ‬per creare i suoi manichini inquietanti dalla testa a forma di uovo.‭ ‬Prendiamo ora in esame alcune opere significative di Masperi .‭ ‬In Mondine,‭ ‬1979,‭ ‬olio su tela cm‭ ‬20x30,‭ ‬spicca una tavolozza accesa,‭ ‬tipicamente fauve‭; ‬strisce di colore denso,‭ ‬pastoso e intenso vengono stese con la spatola,‭ ‬le mondine si presentano di spalle,‭ ‬la gamma vivace dei gialli,‭ ‬rossi,‭ ‬verdi ci ricorda questa frase: ‭“‬Una commozione di colore puro‭”‬,‭ ‬come ebbe a dire De Pisis a proposito della pittura di Melli.‭ ‬In Venezia,‭ ‬1979,‭ ‬olio su tela,‭ ‬cm 20x30,‭ ‬il gusto della sintesi ci riporta alle Marine di Virgilio Guidi,‭ ‬l’acqua della laguna è resa con un blu di Prussia cupo,‭ ‬nell’isola della Giudecca sorge la chiesa del Redentore colpita da una luce tersa,‭ ‬fatta di caldi tonalismi,‭ ‬la barca in primo piano rovesciata, tagliata prospetticamente,‭ ‬conferisce un senso di metafisica solitudine. In Mondine e Vecchio salice,‭ ‬senza data,‭ ‬olio su tela,‭ ‬cm‭ ‬30x40,‭ ‬l’albero dai colori intensi richiama il salice del suo Omaggio a Francesco del Cossa,‭ ‬il campo di grano in scorcio,‭ ‬disposto in diagonale,‭ ‬lascia intravedere una mondina col volto completamente coperto da un enorme cappello di paglia,‭ ‬che la rende simile a uno spaventapasseri, il sole sembra una moneta d’oro gettata nel cielo piatto, metallico.‭ ‬Infine Nevicata del‭ ‬1989,‭ ‬olio su cartone,‭ ‬cm‭ ‬20x30, ci propone un sole pallido, montagne desolate,‭ ‬alberi coperti di neve,‭ ‬intrisi di una poetica malinconia,‭ ‬assimilabile ai paesaggi struggenti del grande Music o alle nevicate di Magri. Nel‭ ‬1991‭ ‬è stato pubblicato uncatalogo dedicato a Mario Masperi,‭ ‬un anno prima che morisse,‭ ‬con introduzione di Giuseppe Inzerillo,‭ ‬allora Provveditore agli Studi di Ferrara,‭ ‬con testi di Antonio Caggiano,‭ ‬Rino Boccaccini,‭ ‬del sottoscritto e di Manlio Bacosi,‭ ‬pittore umbro al quale Masperi sembra ispirarsi allorché dipinge le sue nature morte materiche degli anni‭ ‘‬80.‭ ‬Ma ci preme soprattutto sottolineare due testimonianze importanti riportate nel detto catalogo: la prima è di Virgilio Guidi che nel commentare le Marine veneziane di Masperi,‭ ‬in cui compare,‭ ‬a volte in primo piano,‭ ‬la figura di un vescovo,‭ ‬vi riconosce‭ “‬una concezione religiosa del mondo per l’unità delle cose‭”‬. Infatti l’artista ferrarese affronta a volte soggetti sacri,‭ ‬come ad esempio Cristo,‭ ‬1990, acrilico di impronta matissiana.‭ ‬Infine Antenore Magri,‭ ‬col quale Masperi espose a Ferrara nel‭ ‬1976‭ ‬presso la Galleria Loma di via Contrari‭ (‬la mostra comprendeva tre artisti, fra cui anche Celati‭)‬,‭ ‬scrive:‭ “‬Masperi si è creato un’astrazione sua,‭ ‬un linguaggio personalissimo per una pittura che ritrae architetture, personaggi e cose in un mondo d’incanto‭”‬. Si tratta di una nota critica amichevole che esprime affinità elettive,‭ ‬il comune interesse per una pittura meditativa,‭ ‬metafisica,‭ ‬in cui la forma e il contenuto si sposano armoniosamente.

Ancora GRAZIE Prof.