Ugo Pagliaro

artista

ATTIVITA' ESPOSITIVA

1989, Parma, “La città del Teatro”, Teatro Regio, con il patrocinio di: Istituto dei Beni Culturali della Regione Emilia Romagna, Comune di Parma, Assessorato all’attività culturale e Teatro Regio del comune di Parma.

1990, Torino, “Premio Carlo Mollino”, Palazzo Civico, con il patrocinio del Comune di Torino, Assessorato alla Gioventù e Assessorato per la cultura.

1991, Venezia, “Una porta per Venezia”, Biennale di Venezia, Padiglione Italia ai Giardini di Castello.

1992, Roma, “Lo SDO secondo me”, Teatro Acquario, con il patrocinio di: Comune di Roma, Università degli studi di Roma “La Sapienza”, Istituto Nazionale d’Architettura IN/ARCH.

1993, Ferrara, “Astrazioni di Ugo Pagliaro”, Galleria d’arte “Alba”.

1994, Roma, “Europan 3”, Palazzo delle Esposizioni, con il patrocinio del Comune di Roma.

1995, Reggio Calabria, “Dieci Scuole Europee a confronto”, galleria di Palazzo S. Giorgio, con il patrocinio di: Regione Calabria, Provincia di Reggio Calabria, Comune di Reggio Calabria.

1996, Napoli, “Architettura disegnata”, Palazzo Serra di Cassano, con il patrocinio di: Comune di Napoli, Fondazione Gilberto Guidi, Università di Napoli Federico II, Istituto Italiano per gli studi Filosofici.

1996, Spoleto, “Italie” Festival dei Due Mondi, Torre de ‘Perugini.
1996, Roma, “Tracciati mentali”, Galleria “Studio Logos”.

1998, Venezia, “Ridisegno dell’area di San Basilio a Venezia”, Corderie dell’Arsenale.

1997, Anoia (RC), “Itinera”, Associazione culturale AICS/Sirio, con il patrocinio del Comune di Anoia (RC).

2000, Cosenza, “Sincretismo, linee e ritmo. L’avanguardia di Pagliaro”, Galleria “L’Unicorno”.

2001, Frascati (Roma), “Inter-città dinamiche architettoniche”, Scuderie Aldobrandini.

2002, Castelvetrano(TP), “Europan 6”, Centro Fieristico ex-SAICA.

2002, Roma, “Dissonanze di Ugo Pagliaro”, Centro “L. Di Sarro”.

2003, Cosenza, “Ugo Pagliaro, Luce e cromatismi”,Art Gallery.

2003, Innsbruck, Austria, “Ugo Pagliaro”, Internationale Kunstmesse Art.

2003, Pisa, “Paesaggi paralleli” , Galleria “La Spina art”.

2003, Bari, Expo Arte di Bari.

2003, Messina, “Archivisione”, Galleria “Franco Cancelliere”.

2003, Torino, “Architettura dipinta”, Galleria “La Telaccia”.

2004, Roma, “Astratta Mente”, Studio d’Arte Logos.

2005, Firenze, “Archipittura”, Galleria Paviglianiti.

2005. Genova, Padiglioni Arte Genova.

2005, San Giustino (PG), “Percorsi d’Arte” Mostra Internazionale d’Arte Contemporanea XVI edizione, Museo del Tabacco.

2008, Santo Stefano al Mare (IM), “Paesaggi Virtuali”, Torre Ennagonale.

2008, Ancona, “Rassegna Nazionale di Pittura Contemporanea”, Mole Vanvitelliana, , con il patrocinio di: Comune di Ancona, Provincia di Ancona, Regione Marche, Camera di Commercio di Ancona.

2009, Cosenza, “Calabria 2009 ricognizione pittura”, Galleria d’Arte Provinciale “Santa Chiara”, con il patrocinio della Provincia di Cosenza.

2011, Arezzo, “Archivisione”, Galleria d’arte Villicana D’Annibale.

2012, Cosenza, “Città possibili”, Trend Line Gallery.

2012, Arezzo, “Sentieri Virtuali”, Galleria d’arte Villicana D’Annibale.

2013, Sansepolcro (AR), > cm 900, Fondazione Alessandrini.

2013, Catanzaro, “Tributo a Mimmo Rotella” Esposizione di opere del maestro e di pittori contemporanei, Saloni della Provincia, con il patrocinio della Provincia di Catanzaro.

2014, Cosenza, LiberaMente, Museo delle Arti e dei Mestieri.

Formazione

Architetto, pittore e designer, è autore di saggi e articoli sulla definizione dello spazio in architettura, pittura e disegno industriale. Dagli anni novanta realizza progetti architettonici, allestimenti di spazi commerciali e dipinge paesaggi virtuali. La partecipazione a concorsi d’architettura, arte e design (tra cui la Biennale di Venezia del’90 e del 2000) gli porta diversi riconoscimenti. Fra tutti, nel ‘92 è premiato da Bruno Zevi per il progetto del Centro Direzionale di Roma Est ed è selezionato al “Premio Arte 92” della Mondadori. Sue opere sono pubblicate su riviste e miscellanee tra cui si ricordano, nel ’91, il catalogo della “Quinta mostra Internazionale d’Architettura”, Biennale di Venezia, Electa, Milano e nel ‘93 il libro di Paolo Levi “Il Colore ed il suo Spazio”, edito dalla Mondadori. Nel ‘97 è Dottore di Ricerca in Progettazione Architettonica all'Università di Palermo. Dal ‘98 al 2003 è stato docente a contratto presso la Facoltà d’Architettura di Reggio Calabria e dal 2006 al 2008 all’Accademia delle Belle Arti di Firenze. Collabora con aziende di Design in Italia. Nel 2015 gli è assegnato il “Premio Eccellenze di Calabria XX Edizione” quale riconoscimento per Arte e Design. Sue opere sono state esposte in numerose mostre e fanno parte di collezioni pubbliche e private.

Tematiche

Artisti come Pagliaro vivono l’immagine (in questo caso quella astratta-geometrica) nella sua essenza. Infatti, il nostro rifiuta l’apparenza, crede nel rigore, opera in funzione della costruzione fine a se stessa. Rifiuta l’Utopia che potrebbe distrarre l’osservatore verso altri lidi, verso un altro messaggio che egli non ha voluto esprimere. Se Pagliaro ha un modello etico, questo viene dalla lezione di Gropius, dal Bauhaus, dove l’impossibile diviene possibile.
Egli concilia, per esempio, armoniosamente, equilibri di forme geometriche che divengono cromaticamente dinamiche in un’apparente staticità.
Paolo Levi


I trompe l’oeil elettronici di Ugo Pagliaro

A prima vista quelle di Ugo Pagliaro sembrano immagini elettroniche, elaborazioni al computer. Raffigurano ambienti irreali, architetture azzardate, mondi fantastici. Le prospettive sono tratte da angolazioni impossibili tanto da assumere un chiaro carattere virtuale, con spazi rappresentati con fughe cangianti, come se si trattasse del fotogramma di una sequenza “a volo d’uccello” dentro strutture sghimbesce e in qualche modo surreali.
Ma a guardarli bene ci si accorge che si tratta non già di immagini sintetiche e di stampe digitali ma di dipinti veri e propri, fatti su tela, realizzati con colori acrilici stesi con l’ausilio di mascherine adesive. Ne deriva una pittura che incanta e inganna nello stesso tempo. Si tratta di un trompe l’oeil dell’era elettronica, un inganno visivo che simula una realtà virtuale. Tecnicamente è pittura, ma la tipologia d’immagine è digitale. Pagliaro elabora le immagini da dipingere al computer così come nella seconda metà dell’Ottocento i primi pittori dell’era fotografica (fra cui Pellizza da Volpedo e Michetti) si avvalevano della fotografia per fissare le scene dei loro quadri.
In fondo è un “realista” seppure di un realismo virtuale. Oppure potrebbe essere un citazionista delle visioni astratte-spiritualiste di Kandinskji o di quelle costruttiviste di El Lissiskj, ma anche della poetica di De Stijl e soprattutto dell’arte concreta di Luigi Veronesi. Infatti Pagliaro attinge da un repertorio d’arte che costruisce geometrie pure ritenendo le forme sganciate da ogni intento di rappresentazione della natura. Ma cercando l’artificiale questo giovane pittore-architetto ritrova un percorso che lo porta a scoprire come le forme primarie generino quelle complesse e come i colori scompongano la luce in un caleidoscopio infinito.
Le forme della pittura trovano punti di contiguità con quelle del progetto d’architettura, inseguendo un intento fantastico che ha del giocoso e dell’ardito. Fantarchitetture che combinano linee rette e curve, triangoli, quadrati, rettangoli, losanghe, cerchi e quant’altro la geometria esplora; suggestioni che nascono da prospettive e planimetrie improbabili, inseguite come in una sfida del pittore sull’architetto.
Pagliaro si cimenta in una pittura progettata che assume lo spirito razionalista spingendolo all’estremo limite, così da liberarne, per contrappasso, tutta la portata irrazionale, fino a scoprire che l’assurdo è uno sbocco della ragione, e che nell’arte si risolve la dialettica fra regolarità e paradosso.

Tonino Sicoli


Paesaggio virtuale

La capacità dei mie segni di porsi, nella loro qualità spaziale, come autentici “dispositivi” di modulazione dello spazio, diventa modo di espressione oggettiva con la quale si creano infinite relazioni formali. Contemporaneamente, la costruzione metrico-tonale del colore-luce che emerge in sincronia con l’ordine delle forme composte definiscono un sistema plastico che traduce la struttura in spazialità fisica e visiva. Ne consegue una conquista dello spazio indagata attraverso un processo di frammentazione dello stesso, di fluttuazione dei rapporti fra le parti che ne determina la densità, la profondità, la trasparenza, l’opacità, in altri termini la dimensione.
Si definisce così una ricerca che tenta di coniugare astrazione e realtà virtuale nella comune costruzione dello spazio percettivo, nel tentativo di comunicare un nuovo rapporto tra l'uomo e l'ambiente fisico che ci circonda. D'altra parte penso che da sempre siano proprio le continue e inedite esperienze spaziali a stimolare le facoltà percettive ampliando la conoscenza della realtà. Ritengo che il campo delle astrazioni (sintesi di pensiero e forma) abbia ancora molto da dire e che sia interessante con i mezzi tecnologici oggi a disposizione indagare sulle possibilità espressive dei sistemi virtuali di strutturare uno spazio, pittorico o architettonico, che determini un’equivalenza tra spazio razionale e spazio percettivo.
Nei miei dipinti tento di creare un'immagine sintetica, un "inganno visivo" con la tecnica dei colori acrilici su tela; un'estensione dei criteri ottici e psicologici dello spazio virtuale che mediante calibrati rapporti ponderali traccia un sistema di segni, colori e significati dal valore euristico.
M’interessa raggiungere un equilibrio visivo anche al di fuori dei canoni di costruzione di uno spazio possibile della realtà. Quello che ricerco non è la logica materiale della luce sugli oggetti, ma l’infinita possibilità di variazione che risulta efficace per nuove armonie visive. Cerco di costruire una visione virtuale completamente inventata che stimola la percezione definendo uno spazio in movimento d’eterea leggerezza in cui domina il vuoto, la mancanza di limite, la dislocazione, la dispersione. Una spazialità metamorfica che rifiuta il senso del finito e dell’assoluto, che sfugge la percezione dello statico, del pesante e monumentale, e si costruisce su una nuova sensibilità del dinamico, del leggero e persino del transitorio e dell’indeterminato.
Occorre, dunque, abbandonare la visione prospettica convenzionale per una nuova estetica del sublime, per affermare una lettura intellettuale meno empirica dell’oggetto poetico. A tal fine cerco spesso di attuare una distorsione percettiva che fa divergere lo spettatore dalla visione tradizionale verso l’analisi dei rapporti sintattici della composizione. Dopotutto il valore della spazialità contemporanea è da ricercare nella leggerezza e nella trasparenza come poetica visiva e tutte le sintesi probabili di frammentazione dello spazio sono campi d’indagini, i più interessanti.

Ugo Pagliaro


Bibliografia

CONTRIBUTI SU CATALOGHI, MISCELLANEE, RACCOLTE ETC.

- UGO PAGLIARO, Un Segno suggerito dalla ragione, sul volume di PAOLO LEVI, Il Colore ed il suo Spazio, Giorgio Mondadori Editore, MI 1993, pag.16 e pagg.88-92.

- UGO PAGLIARO, Dinamiche compositive, sul volume di GAVINO USAI, I maestri dell’Arte Europea del ‘900, Gavino Usai Editore, Sassari 1994.

- UGO PAGLIARO, Frammenti, in CLUB A.W. Anno II numero 1 luglio/agosto/settembre 1995, Marco Binci Editore, Osimo (Ancona) 1995, pag.28.

- UGO PAGLIARO, Un’idea di spazio espositivo, in QUADERNI DEL DOTTORATO DI RICERCA IN PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA, UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PALERMO, BARI, NAPOLI (FEDERICO II), REGGIO CALABRIA, Esercizi didattici di Progettazione Architettonica, L’Epos editrice, Palermo 1996, pagg.111-122.

- UGO PAGLIARO, Paesaggio Virtuale, in ASSOCIAZIONE SIRIO ANOIA (RC), Itinera, giovani architetti di Calabria in mostra, Edizione Galluccio, Polistena 1997, pagg.22-23.

- UGO PAGLIARO, La costruzione dello spazio architettonico: Alessandro Anselmi ed i suoi antecedenti logici, in QUADERNI DEL DOTTORATO DI RICERCA IN PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA, UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PALERMO, BARI, NAPOLI (FEDERICO II), REGGIO CALABRIA, Percorsi didattici di Progettazione Architettonica, L’Epos editrice, Palermo 1999, pagg. 139-148.

- UGO PAGLIARO, Il progetto come scienza, in Arc Rassegna dei Dottorati Italiani in Composizione e Progettazione Architettonica e Urbana, numero 7, Ottobre 2001 pag. 28.

- UGO PAGLIARO, Pluralismo dei linguaggi tra la forma e l’indefinito, in CLAUDIO ROSETI La residenza unifamiliare e collettiva. Esiti di una ricerca didattica, Editore Falzea, 2002 Reggio Calabria, pagg.135-138.


RECENSIONI SULL’ATTIVITA’ PROGETTUALE ED ARTISTICA

- AA.VV., Biennale di Venezia, “Quinta mostra Internazionale di Architettura”, Electa, MI 1991, pag.145, pag. 275.

- C. QUINTELLI, La città del Teatro, CLUP, MI 1989, pag.12 e pagg.98-101.

- D. GIMIGLIANO e G. LONETTI, Architettura Disegnata, Gangemi editore, Roma 1991 pagg. 109-121.

- ORDINE DEGLI ARCH. TORINO, Premio d’Architettura Carlo Mollino, Geda, TO 1990, pag.73.

- IN/ARCH., Contributo internazionale di Idee sul Sistema Direzionale Orientale di Roma, Roma 1992.

- ALFONSO TESTA, Quindici idee per la nuova città, in Il Messaggero 29/03/1992, pag.32.

- FRANCESCO CELLINI, Insegnamento e progetto: un esperimento di didattica comparata, in Il Giornale dell’Architettura, Anno1 n. 5, settembre-ottobre 1994, Medina di Priulla S.r.l., Palermo 1994, pag.7.

- MARIA CLAUDIA SIMOTTI, Tracciati mentali allo studio Logos, in Il Secolo D’Italia 19 ottobre 1996, pag.16.

- GIANCARLO ALISIO, Concorso per Piazza Mercato, Electa Napoli, Napoli 1996, pagg.68-69.

- CLAUDIO D’AMATO, Territorio, forma urbana e progettazione architettonica, in Arc Rassegna dei Dottorati Italiani in Composizione e Progettazione Architettonica e Urbana, numero 2, luglio 1997 pag. 13.

- GIANPIERO DONIN, L’architettura dello spazio pubblico urbano: dieci scuole europee a confronto, idee e progetti per la città, Rubbettino Arti Grafiche, Soveria Mannelli (CZ) 1998, pag.34.

- GINA CAPUTO, Un salto nell’arte di Ugo Pagliaro, in “Il Domani” 10 giugno 1999.

- FRANCESCO CACCIATORE, Il caso di Europan 5 nel quartiere Antico Corso a Catania, in Controspazio inserto 3/2000, pagg. 7-11.

- AMELIA FERRARI, Sincretismo, linee e ritmo. L’avanguardia di Pagliaro, in La Provincia 8 maggio 2000 pag. 7.

- AMELIA FERRARI, Giochi di luci e cromatismi nell’arte di Ugo Pagliaro, in “La Provincia” 22 maggio 2000 pag. 8.

- FRANCESCO MORABITO, Abitare poetica pratica e realizzazione, in Controspazio inserto 4/2000, pagg. 4-13.

- TONINO SICOLI, Ugo Pagliaro e Tarcisio Pingitore, in Daidalos n°4 Ottobre-Dicembre 2002, pagg. 48-49.

- TONINO SICOLI, Alle radici dell’arte, in Il Quotidiano 4 Dicembre 2002, pag. 40

- TONINO SICOLI, Ugo Pagliaro e Tarcisio Pingitore, in Albatros anno IV n°1 Gennaio-Marzo 2003, Roma, pagg. 78-81.

- LA SPINA ART GALLERY, Ugo Pagliaro, Edmund Dumi & Vesna Barbieri, in “Senza Titolo” anno III n° 5 2003, Bari, pag. 60.

- GIUSEPPE IUDICELLO, “Io amo la pietra”,intervista in Stil’è idee per abitare, n.03 Settembre 2004, I.P. allegato al numero odierno de Il Sole 24 Ore.

- ENZO LE PERA, Ugo Pagliaro artista, in “La Calabria e l’Arte”, 2005, Grafiche Femia srl, Marina di Gioiosa Ionica (RC), pag. 114.

- MARIA INFERRERA, Reazione allotropica di Ugo Pagliaro, in Catalogo della Mostra Internazionale d’Arte Contemporanea “Percorsi d’Arte” XVI edizione.