I ciclamini

Pittura acrilica, pannello telato, 2022

Disponibile

Francisco Goya: "Nella pittura non esistono regole.".
Disegnare direttamente con il pennello e colori sulla tela è sempre un'esperienza di intimità tra me e la pittura. 
È perdermi nel presente e colorarmi anche l'anima... è sempre così ogni volta...
E questa volta, seguendo il gesto intuitivo della pennellata, ho dipinto "I ciclamini". 

La storia del ciclamino è molto antica e affascinante.

Il ciclamino è una piantina piccola che cresce spontanea nei boschi. Gli eleganti fiori, per via delle accese sfumature che spaziano tra il bianco, rosa e lilla, sono una nota di vivacità nelle giornate invernali.
Per la caratteristica che cresce in inverno, nel linguaggio dei fiori, il ciclamino è molto amato ed è considerato un dono della Natura e dell'Amore, simboleggia la tenacia, la speranza e la forza interiore.
Ma il suo bulbo si contrappone a tanta beltà perché, se per gli animali è nutrimento e più di tutti i suini ne sono ghiotti, per gli esseri umani invece il tubero è altamente velenoso e nel linguaggio dei fiori, il ciclamino, simboleggia la diffidenza verso il prossimo e la sfiducia in se stessi. 

Leonardo da Vinci disegnava spesso a margine dei suoi manoscritti il ciclamino, perché era il suo fiore preferito. 
Il pittore Jan Brueghel il Vecchio nella sua opera "Bouquet in vaso di argilla", nel cespo di fiori aggiunse anche i ciclamini, allegoria della profonda e silenziosa fede dell'uomo nella Resurrezione di Cristo.
I fiamminghi del XVII secolo dipingevano i ciclamini per simboleggiare il Cristianesimo e sui fiori aggiungevano macchioline rosse, una caratteristica che alcuni fiori hanno, per ricordare il dolore della Vergine Maria per la morte del Figlio crocifisso.

Il termine ciclamino è stato coniato dal botanico francese Joseph Pitton de Tournefort intorno al XVII secolo, ma già ai tempi dell'antica Grecia la piantina era conosciuta con il nome greco "kyklos" che significa "cerchio". Molto probabilmente il nome è dovuto alla forma della radice tondeggiante e Plinio il Vecchio, in uno dei suoi scritti, l'ha chiamato nel modo volgare umbilico della terra. Ma forse il suo nome è dovuto al cerchietto che possiamo vedere al centro del fiore, somigliante ad un'aureola, per questa caratteristica si credeva che portasse fortuna e lo stesso Plinio lo considerava un amuleto dai fiori magici anche nel campo della medicina. Consigliava di piantarlo vicino le case in modo che scacciasse malefici e fatture, inoltre riteneva che il veleno del tubero non potesse accogliere altra energia negativa.
Ma già il filosofo greco Teofrasto, allievo di Aristotele, per via della corolla a forma di utero, riteneva che il ciclamino fosse capace di far aumentare l'eccitazione sessuale e la sensualità, e per la diffusione dei semi, che provocano la crescita di altre piante, l'associava alla fertilità e lo consigliava soprattutto per adornare le camere degli sposi e favorire la procreazione.

Ricerche recenti hanno affermato che l'aroma che emanano i ciclamini accrescono la sicurezza in se stessi.

Il dipinto è accompagnato dal certificato di autenticità.                                                                                                                                                                                                       

Informazioni generali

  • Categoria: Pittura

  • Eseguita il: 2022

Informazioni tecniche

  • Misure: 20 cm x 30 cm
  • Tecnica: Pittura acrilica
  • Supporto: pannello telato

Informazioni sulla vendita

  • Collezione: Altamura (BA), Italia
  • Disponibile: si

Informazioni Gigarte.com

  • Codice GA: GA211466
  • Archiviata il: 14/02/2024

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