Traceless

mista, bottiglie di plastica con cornice di legno su terr, 2021

Traceless Cerchiamo le tracce del nostro passaggio nel tentativo di ammaestrare la paura di essere dimenticati. Nonostante questo, il paradosso ci porta a costruire noi stessi la causa della scomparsa di quest’ultime e tra le cause vi è la plastica. O forse è proprio quest’ultima la futura traccia del nostro passaggio? Che sensazione ha la plastica per i nostri piedi? Che suono ha alle nostre orecchie? Come i nostri sensi si relazionano e si relazioneranno ad un impatto diretto con essa? In pedagogia l’esperienza diretta è l’elemento di principale importanza per la conoscenza ed è su questo elemento che si basa l’istallazione Traceless. Fare esperienza di una possibile immagine del nostro futuro, se non si attuasse un cambiamento radicale nell’utilizzo e consumo della plastica, fa in modo di proporre un dato inequivocabile sui cambiamenti del nostro modo di vivere. A partire dal perdere la sensazione di toccare la terra sotto i nostri piedi, lasciando l’impronta del nostro passaggio, all’inquinamento acustico che porterebbe il camminare su un suolo di plastica, questi sono solo due dei possibili risultati dell’accumulo di questo materiale. Un “plastico” del nostro passaggio - una riproduzione in scala dell’immagine di un possibile futuro. Ma l’istallazione propone un ulteriore aspetto, quello del tempo. Un tempo che consiste nell’accumulo fino alla saturazione ma anche un tempo che si apre alla possibilità di un cambiamento, che da parte della natura prevede una ribellione verso questa prospettiva soffocante. L’istallazione si propone come esperimento empirico in una micro-realtà possibile in un futuro non così lontano. Come ogni esperimento si presenta aperta alle possibilità, assumendo il ruolo di veicolo di rappresentazione di una realtà estremizzata. La scelta formale nasce da una riflessione trasversale sui differenti temi che toccano l’opera. La pavimentazione diventa il simbolo chiave di questa proposta. Richiamando diversi tipi di pavimentazione dal passato come i mosaici romani ad esempio, l’istallazione ricerca un’estetica che porti l’osservatore ad un’ambivalenza di pensiero che lo destabilizzi e imponga la messa in discussione. Quanto qualcosa di esteticamente bello può celare il danno che comporta? Allo stesso tempo la scelta di una pavimentazione comporta una serie di scelte pratiche e logistiche che permettano al pubblico di camminarci senza il rischio di lesioni non distogliendo lo sguardo critico sulla tematica. Infatti l’istallazione vuole porre una lente sui seri cambiamenti che il consumo eccessivo di plastica può avere, i quali verranno resi visibili attraverso la documentazione. La proposta di questo progetto intende quindi attuare un approccio “scientifico” che preveda l’osservazione e l’analisi dei diversi aspetti che possono presentarsi nella discussione sul tema della plastica e non far altro che esporre i dati di questa sperimentazione.

Informazioni generali

  • Categoria: Scultura / Installazione

  • Eseguita il: 2021

Informazioni tecniche

  • Misure: 200 cm x 200 cm x 10 cm
  • Tecnica: mista
  • Supporto: bottiglie di plastica con cornice di legno su terr

Informazioni sulla vendita

  • Collezione: Rome, Italy
  • Disponibile: no

Informazioni Gigarte.com

  • Codice GA: GA184054
  • Archiviata il: 19/07/2021

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