#andreaioppolo

uomo

Tematiche

La visione post-moderna del pensiero artistico può essere rappresentato metaforicamente dal patchwork.

Un pensiero che ha come assi portanti il rifiuto delle ideologie totalizzanti, il pluralismo, il relativismo, il pensiero debole, l'olismo, l'incredulità, l'apparenza, lo spettacolo, il disincanto, l'ironia, il gioco, il sincretismo, l'ossimoro, il flusso,, la superficie, la citazione, il collage, il recupero selettivo del passato, la quotidianità, l'assenza di regole, la parodia, il polimorfismo, il meticciato, il multiulturalismo, l'irriverenza, la pluralità degli stili e dei linguaggi, le coordinate plurime (Giampaolo Fabris, "Societing" 2008)

Il Post-modern esprime un diverso spirito: ciò che era possibile dire, o esprimere, è già stato detto. All’artista post-modern non rimane quasi possibilità d'inventare altro di nuovo, ma, visto che è stato già espresso tutto, ha solo la possibilità di «citare».

La «citazione» diventa uno dei procedimenti tipici e più riconoscibili delle varie tendenze artistiche accomunabili sotto l’etichetta di Post-modern.

Tecniche

Postcollàge

"L'artista postmoderno non ha quasi più alcuna possibilità di inventare qualcosa di nuovo, ma, dal momento che tutto è stato già espresso, ha solo la capacità di citare".

La tecnica del "postcollàge" nasce per dare corpo visuale all'assunzione di cui sopra, in cui il classico "collàge" assume uno sviluppo unico e definito all'interno di una visione post-moderna della visione contemporanea dell'artista che la utilizza. Da qui la definizione di "post" collàge che assume una sua unicità di espressione e di definizione nella contrazione del termine in un'unica e nuova parola creata dall'artista per sintetizzare la sua forma espressiva: postcollàge.

La base dello sviluppo del postcollàge è la raccolta delle informazioni, dei messaggi e delle informazioni che impattano quotidianamente sulla nostra esistenza e sulla vita che viviamo tutti i giorni: pubblicità, notizie e, più in generale, informazioni. Il messaggio veicolato all'interno delle informazioni invia segnali, invita al consumo ed agisce saturando la capacità che il nostro cervello ha di assumere, comprendere e chiaramente discernere tutto ciò che passivamente riceviamo. In modo sempre più pervasivo, senza filtri, colpisce il nostro inconscio con il risultato di sovrapporre una sull’altra le informazioni come una massa, un accumulo o un "collage".

La prima sovrastruttura del postcollàge è la definizione di una rete di potenziali utenti, tra loro collegati, interconnessi e interdipendenti, fruitori dei messaggi e delle informazioni raccolte come un accumulo. Questo è destinato, infatti, a colpire indistintamente, insistendo sui legami già esistenti (hub) tra gli utenti e facendo leva, per tenerli insieme, sul messaggio stesso.

La seconda sovrastruttura del postcollàge è il rifiuto della pressione esercitata dai messaggi accumulati sulla rete di utenti e si manifesta attraverso il tentativo dell'artista di ribellarsi alla situazione, nascondendo, stratificando e sopprimendo messaggi, informazioni ed interconnessioni.

Il risultato visivo di questo accumulo di informazioni, delle interconnessioni su cui il messaggio vuole fare leva e del rifiuto dell'artista è, appunto, il "postcollàge". L'intento dell'artista è di rompere i legami precostituiti, confondendo il messaggio ed agendo sulle linee di connessione tra gli utenti che veicolano e moltiplicano il messaggio. La mano dell'artista è implicata per generare una sovrastruttura "fuzzy" che possa nel tempo sovrapporsi all'esistente, proponendosi di gettare le basi per la creazione di nuovi legami e rinnovate strutture di connessione tra gli utenti che possano, nel futuro, essere i prodromi per la generazione di una società nuova fondata su ideali rinnovati e più sostenibili.

Bibliografia

Roma - 18/07/1978