Alla Galleria Puccini esposti gli "Esodi" di Andrea Muston
Ancona, ieri il finissage
La mostra ESODI di Andrea Muston .
Conoscerere le opere dí Andrea Muston che ha esposto una selezione di sue creazioni col titolo di ‘Esodi ‘presso la Galleria Puccini di Ancona, significa trovarsi di fronte a rappresentazioni artistiche che ti costringono a fermarti e a chiederti il perché di un disagio crescente che affiora e coinvolge, portando in superficie inquietudini che già ti appartengono, ma che fingi di ignorare, perché così è più facile sopravvivere.
Ma il disagio è lì, e si specchia nelle figure di spalle e sbilenche , chiuse in spazi angusti, che non mostrano il viso, non hanno un’identità ; forse perché in una realtà in cui fotografare e fotografarsi è diventata un’ossessione maniacale, l’unica maniera di rendersi veri e visibili senza artificiosità è restare anonimi .
E’una solitudine palpabile e tetra quella che affrontano le figure oscure che emergono dai dipinti di Muston, un’umanita’ smarrita che si muove in cerca di luce e affronta emergenze ambientali come alluvioni, o comunque pioggia pesante, che offuscano il contorno di ogni paesaggio e cancellano orizzonti salvifici . E’ la raffigurazione, non più ipotetica ma approssimata, di una possibile fine del mondo, almeno così come lo abbiamo conosciuto.
Una progressiva degenerazione che il grande Pier Paolo Pasolini, la cui morte è ritratta in una grande, struggente e rarefatta opera, aveva previsto e gridato, insieme a rari e coraggiosi scienziati, fin dagli inizi degli anni Settanta . Denunce troppe scomode per un capitalismo trionfante e galoppante che ci aveva illuso di trovare un benessere illimitato e duraturo .
Così ignorando ogni ‘limite dello sviluppo’ abbiamo sfruttato mari e terre, inquinato città, foreste, fiumi, laghi e Oceani, avvelenando pesci grandi e piccoli forse in modo irreversibile . L’installazione dell’artista di un teschio umano che divora uno squalo e di una massa di plastica che imprigiona un e soffoca una balena valgono più di mille parole.
Ma allora che fare, come salvarci ? Muston non ci dà riposte, né può più darle e rasserenarci la l’arte in questa epoca contemporanea; in cui il Novecento così cruento - spezzando ogni esito catartico - l’aveva già trasformata in cruda e alienante rappresentazione della immani tragedie che furono le due Guerre Mondiali.
E avevamo pensato che non potesse accadere niente di più terribile.
E invece questo primo quarto del XXI secolo ci ha bruscamente aperto scenari ben più terribili e inquietanti.
E l’arte può solo cercare di interpretare questo smarrimento e di cercare di farci fermare. A pensare, a tentare di frenare la rovinosa corsa, a farci interpreti della denuncia e di un possibile ipotetico cambiamento.
Così nel quadro che chiude la Mostra gli uomini scuri coperti da ombrelli si ritrovano insieme in un corridoio che potrebbe portare a un passaggio e in alto una luce si apre tra la tempesta.
Andrea Muston forse ci vuol dire che non tutto è perduto, che si può tentare di trovare un nuovo percorso . Forse.
( Ivana Jachetti - Ancona 13 luglio 2025)
sabato 14 giugno 2025
via Matteotti 35 - Ancona - Ancona - Italy
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