Alla Galleria Puccini esposti gli "Esodi" di Andrea Muston

L'esplorazione di questioni universali e profonde che riguardano l'essenza stessa dell'esistenza è riflessa in ognuna delle opere che l'artista Andrea Muston realizza per questa esposizione, che segna un'altra tappa in una carriera artsistica ricca di riconoscimenti. Riflessioni, interpretazioni e rivisitazioni di messaggi e tematiche sociali come la violenza, le catastrofi ambientali e il disagio dell'uomo, che inevitabilmente si confronta con dinamiche generanti sentimenti di confusione e di instabilità emotiva prendono forma sotto vesti innovative e mentalizzate, dove l'utilizzo di materiali diversi concorre all'eterogeneità stilistica del corpus opere.
Installazioni, dipinti, tavole polimateriche e tributi a poeti come Pasolini, infatti introducono il visitatore in un'esperienza virtuale impattante, dove il volto umano può celarsi dietro il recondito desiderio di non apparire, in contrasto con l'eterno turbinio mediatico come accade nella serie Esodi, oppure presentarsi privo di riconoscibilità e proprio per questo permette a chiunque di identificarsi in esso e di vagare con lui tra le difficoltà della vita che inesorabilmente penetrano anche i luoghi più intimi come nella serie Alluvioni.
Il messaggio installativo in Muston assume carattere identitario e l'artista ne fa uso per sottolineare attraverso gli emblemi della gioventù di oggi, i rischi e la condizione svilente che spesso affligge gli stessi giovani. I soggetti che si calano negli scenari ideati dall'artista veicolano la presa di coscienza che il pianeta e la condizione umana traballano nel marasma dell'incuria, della prevaricazione e del pericolo. L'Arte messa al servizio di una voce che promuove la consapevolezza e stimola la riflessione sulla realtà.
Federica Lazzarini [Critica d'Arte e Curatrice]
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