Anne Delaby

pittore

Biografia catalogo 2006

Anne Delaby nasce nel 1964 in Libano.
Conclude gli studi in Francia dove segue diversi corsi di disegno con predilezione per le tecniche della fusaggine e china.Il vero incontro con la pittura avviene dopo il suo trasferimento in Italia, a Milano, dove s’iscrive ad una scuola di pittura ad indirizzo goeteanistico-steineriano.
L’incontro con il colore determinerà l’orientamento della sua vita; Scopre il carattere morale, l’energia e la vita segreta di ogni colore, e sceglie la tecnica dell’acquarello che gioca sulle trasparenze, e quella più calda dell’olio, per esprimere la ricca vita interiore che si manifesta in immagini suggestive.
Dipingere diventa una necessità, quasi un rimedio; torna la vecchia idea dell’arte come portatrice di bene, come “messaggera degli dei”, il Mercurio dei medici, che - per riprendere Kandinsky - “ deve trascinare in alto il pesante carro dell’umanità”. Conseguentemente affiora l’interesse per l’arteterapia, la professione parallela: inizia una scuola di specializzazione e si diploma nel 2001.
“L’intrinseco potere di trasformazione dell’arte permette di portare Luce nel buio, e di trovare soluzioni in situazioni apparentemente prive di speranza”, dice.
Anne entra nel “mondo dell’arte” nel 1998 con la prima mostra personale a Como. Da allora la sua ricerca si sta evolvendo dai quadri più“interiori” e simbolici degli anni 90,“i miei quadri vogliono rivelare gli arcani dell’anima umana,” ad una visione immaginativa degli elementi naturali ( Acqua, cortecce, rocce, dune…), maturando verso una ricerca sempre più essenziale e stilizzata del elemento umano… in “corrispondenze”, appunto.
L’attuale ricerca si svolge sulle “Correspondances” all’interno del creato, tra corpo ed elementi, natura e umanità.
Vive e lavora a Albavilla (CO), via Saruggia 43. tel.347 4290874
www.annedelaby.too.it Email: annedelaby@tele2.it


Formazione

scuole di disegno a Rouen, Amiens (France) e scuola di pittura metodo Goethiano (Milano)

Tematiche

Correspondances...uomo e natura...corpi ed emozioni...geometria e dinamica...colore ed amore

Tecniche

olio, aquarello

Premi

MOSTRE PERSONALI
Como Collegio Gallio 03.1998
Seregno BPM (d’Ars) 04 1998
Erba Istituto san Vincenzo 05. 1998
Milano centro Ikos 12. 1998
Novegro (Mi) SELEART 03. 1999
Milano scuola Waldorf 11 1999
Erba assoc. Tetto fraterno 05 2000
Erba spazio s.Eufemia 05. 2001
Seregno creative club 02. 2002
Milano salone del mobile 04.2002
Milano Forum di Assago latinamer 07.2002
Erba Castello di Pomerio

Torino galleria ARTINCONTRI

Erba FAI Villa Parravicini

Como chiostrino S.eufemia

Vertemate Fondazione Minoprio 23-25/10 2003

18/11 - 5/12 2003

17 aprile 2006

11 -27/01/2007

1/04-13/05 2007
Canzo biofera 8-9/09/2007

MOSTRE COLLETTIVE
Milano centr Milano centrocivico Boifava 02. 1998
Milano galleria fabbrica Eos 04. 1998
Milano studio d’Ars 05.19 1998
Milano galleria s. Michele 06. 1998
Ferrara galleria 9 colonne 06/09. 1998
Milano Giacobbe spazio 10. 1998
Bologna Park Hotel 11. 1998


Firenze BPM (d’Ars) 12/01.1998/999
Milano Cortina Arte 02.1999
Monza BPM (d’Ars) 05.1999
Milano spazio Santa Barbara 12. 2000
Erba studio Ballabio 04.2002
Merate sala civica (Rotaract) 05. 2002
Milano galleria POSTART 28/1 - 15/2 004
Milano galleria POSTART 1/7 - 30/7 2004
Padova Artefiera 13-17/11/2003
Milano galleria POSTART 28/01-15/02/2004
Albavilla sala civica 2-3/10/2004
Lissone studio Mario de Leo "IdeoFattiSparsi" 23/10 - 7/11/2004
Milano galleria Sassetti "Omaggio a Kafka" 2-17/12 2004
Cremona Trofeo Luigi Valenti c°culturale S.MariaPietà 19-11/9/2005
Milano galleria Sassetti "Visioni d'Ascolto" 15-21/9/2005
Milano galleria degli artisti permanente
Cremona Trofeo L Valenti 3°premio
Laino d’Intelvi 1° premio

11/9/2005
12/08/2007

Bibliografia

Stando al neoplatonismo plotiniano l’artista è capace di vedere le idee che sono nella sua mente o nella mente divina e di riprodurle, riuscendo così ad ottenere una rappresentazione delle immagini non solo facilmente comprensibile, ma che arrivano a trasmettere una conoscenza senza interposizioni e totale.
La ricerca e la sensibilità estetica di Anne Delaby tende proprio a tale analisi e cioè ad annullare la tradizionale separazione tra arte e reale. L’artista, di nazionalità francese, cerca di eliminare la distanza che intercorre tra l’espressione artistica e l’esistente, paradossalmente per mezzo dell’irreale, delle sensazioni, dei sentimenti, della dissolvenza del concreto per introdurci nell’incorporeo.
Certamente “l’intenso errare” della Delaby, che l’ha vista trasferirsi dal Libano, alla Normandia e successivamente in Italia, ha influito ed influenzato la sua libertà creativa, concessa solo a chi ha potuto usufruire della fondamentale lezione delle esperienze direttamente vissute nei luoghi del mondo, a contatto con culture, espressioni, pensieri e persone differenti.
In Italia accade però l’incontro con chi segnerà la vita di Anne: l’Arte, più precisamente la pittura, con le sue infinite possibilità ed estensioni comunicative, ampliate ulteriormente dall’interesse per la scuola e la filosofia steineriana e l’arte-terapia, che oltre a essere passione e creazione diventa l’attività principe dell’artista francese. Inizia così un percorso che travalica l’esegesi formale dell’arte intesa solamente come trama strutturale e insieme di elementi tematici, diventando invece un percorso simbolico, un’interrogazione esistenziale e spirituale.
Nasce la mostra Correspondances, una lettura dello spirito umano, iniziata con un’impronta di lavoro alcuni anni fa, proseguita negli anni, con una ricerca che si è sempre più orientata ed è sconfinata verso la totalità e la radice dell’essere umano.
Lo stato interiore permanente che regola l’intero agire, dire ed esistere e lo stretto accordo tra natura e uomo, sono le sensazioni che emergono osservando la serie delle Cortecce, uno scambio d’identità tra il mondo vegetale e quello umano, dove l’uno diventa l’altro e viceversa. Il visibile si fa invisibile, o meglio, questo è ciò che appare ad una prima lettura, ma acuminando lo sguardo emergono figure, volti, immagini e opere umane, che agiscono sui sensi, sul silenzio, lasciando libera comunicazione alla voce della genesi umana.
Le opere di Anne Delaby rivelano un atteggiamento totale nei confronti del mondo, rifiutano la riduttiva identità individuale, concentrata solo sull’estetica, per concentrarsi sul sentire, su quella luce che diventa protagonista attirando lo sguardo e la mente nel vortice del nulla, incline all’incontro con il sé. Per poter giungere al riverbero dobbiamo tendere ad una nuova nascita, ad una ri-implosione in noi stessi, che ci permette di discendere nella percezione e nell’inconscio, aprendo le falde ad una originaria coscienza, molto difforme dalla legge dell’eccesso e dell’inutile, che troppo spesso la nostra modernità ci propina o addirittura ci impone.
L’invito e la strada che l’artista francese ci indica è quella della ricerca del “tempo perduto” e smarrito, un invito a ritrovare il contatto con il mondo archetipo e il naturale. La Delaby si fa artefice di una trascendenza che è un nuovo sentire, cercando di generare nel fruitore, per mezzo dei suoi lavori, un desiderio di dialogo con l’altro, con lo spazio circostante, con la storia e con i nostri ricordi ancestrali. Prendono forma opere nelle quali la figura umana assume una posizione fetale, primordiale, contorcendosi su se stessa, in un connubio tra dolore, sofferenza e felicità. La natura o gli elementi naturali, come fiori, conchiglie, terra paiono trovare la loro fonte ed energia vitale in uno scambio continuo con l’umano.
I tratti delineanti il racconto e le immagini, diventano sempre più sintetici, quasi stilizzati, come se la figura, pur rimanendo protagonista dell’opera, bramasse ad unirsi, liquefarsi con lo sfondo, con la scenografia che la ospita. Un’evocazione di mondi, universi, dove il suono, la voce, la forma, il movimento sembrano protendere verso un’altrove poetico, dove è avvenuta la rimozione temporale e dove il racconto della vita e quello dell’arte si avvicinano fino ad incontrarsi e confondersi liberamente.

Novembre 2006 Alberto Mattia Martini