Antonella Botticelli

artista

“Nel caso di Antonella Botticelli la luce ed il colore si amalgamano alla materia, senza mai soccombere, seguono la forma, ma non subiscono un ordine gerarchico. Con il variare della luce e della sua densità, la materia pittorica stessa assume nuove connotazioni, assorbendo forme, graffì e intendimenti espressivi. Questo percorso di diverse intensità cromatiche, di diverse stratificazioni luminose, queste variazioni di atmosfere, questa metamorfosi continua di forme e materia è l’autentica storia che la sua pittura racconta. (Edoardo Maffeo)

Antonella Botticelli
Cosa spinge Antonella Botticelli a produrre opere astratte e materiche caratterizzate soprattutto dal bianco e dal nero, utilizzando catrami, acrilici e pigmenti e materiali diversi, su cui interviene talora con colori preziosi o forti, in sottofondo o in superficie, come ori o rossi, i primi a impreziosire lo spartito materico, i secondi a segnare lo spazio più drammaticamente, quasi a indicare un taglio o una ferita di fontaniana memoria?

Per rispondere occorre andare all’origine del segno informale, al suo bisogno primigenio di negare la realtà per ritrovarla, per sancire che l’arte è di fatto linguaggio autonomo: esperienza che va al di là, oltre la realtà stessa e non è giustificata dal solo occhio realistico.

Botticelli indaga appunto una realtà interiore. La insegue a partire da una materia spessa e rugosa, trattata egualmente con impulsività e lucidità. Il segno assume talora un movimento avvolgente, orientato a comporre come un reticolo, un intreccio insolubile nel rilievo sfibrato della superficie. L’opera nell’intrico dei segni sembra contenere uno spazio cavo, misterioso. Altre volte il segno si dispiega in spartiti più sonori e dilatati, ora densi ora rarefatti, in cui si lasciano trapelare profili vagamente allusivi di una realtà fantastica, immaginaria, onirica. In questo caso più che coprire e nascondere l’artista svela, rivela, apre lo sguardo, lo approfondisce, acuendone la prospettiva, lo distende in lontananza.

La dimensione inconscia e surreale qui è palese e non di rado altresì quella sognante. Un sogno che appare tuttavia insieme mitico e drammatico, nell’aprirsi di prospettive arcaiche e persino apocalittiche. E che testimonia la capacità visionaria dell’artista. Una visionarietà contenuta e raccontata dalla grafia scomposta del segno, sentita come urgenza di una sensibilità che si apre e dispiega ad abbracciare il mondo. La materia diventa così specchio di un’anima, percorso di vita. Emana insomma una sorta di spiritualità dall’arte di Botticelli, una spiritualità invero in genere sofferente, persino crucifera. Come se lo spazio fosse sacrificio, conflitto.

Se alcuni lavori, soprattutto i primi, si caratterizzano per uno dimensione cromatica di fondo, una sorta di quinta entro cui si sviluppa la dinamica informale, in seguito il segno prende decisamente il sopravvento nella sua totalità fantastica, fino ad identificarsi come percorso che va dal generale al particolare. E’ appunto nel particolare che quest’arte rivela i suoi preziosismi cromatici, le sue aperture in termini di immaginazione e di sogno. Un particolare che rivela altresì tutta la meticolosa elaborazione dell’opera, che testimonia per altro verso il vigilato mestiere.
(Giorgio Agnisola)

Antonella Botticelli sviluppa tra visionarietà e astrazione dei condensati carichi di segni energetici e di forti temperanze tonali.
Tese espressività, sofferte dimensioni,rispecchiamenti esistenziali le suggeriscono un approccio deciso con la tela con colorazioni drammatiche e riversa anche rielaborate connotazioni emozionali.
(Maurizio Vitiello)

Formazione

Antonella Botticelli è nata a Benevento nel 1971..
Cresciuta artisticamente sotto la guida del maestro Crescenzo Del Vecchio, dopo gli esordi figurativi approda ad una pittura informale dal forte connotato materico. “La sua arte, in equilibrio tra visionarietà ed astrazione, recupera un segno carico di energia e dai forti contrasti tonali. E’ all’interno di questa espressività tesa e a volte drammatica che l’artista rincorre una sua dimensione esistenziale, caratterizzata da un forte rispecchiamento psicologico ed emozionale” (Giorgio Agnisola). Ha partecipato a significative mostre collettive e tenuto personali in varie città italiane e all’estero. Di lei hanno scritto, tra gli altri: Giorgio Agnisola, Francesco Chetta, Luigi Crescibene, Rosalba Coppola, Edoardo Maffeo, Ilde Rampino. Articoli e recensioni sono apparsi sui seguenti periodici o quotidiani: Vive ed opera a Maddaloni.

Tematiche

La materia pittorica, sia essa bitume, colori acrilici, stucco o anche garze e frammenti di tela o di stoffa, è protagonista nelle mie opere dove indago mille forme di manipolazione della materia stessa che, miscelata sapientemente al colore,creo invento, suggello sulla tela le mie vibrazioni dell’anima, sono il segno del mio carattere ,del mio temperamento passionale e sensibile,attento a scrutare dentro e fuori di me. Nelle mie opere la luce ed il colore si amalgamano alla materia, con il variare della luce e della sua densità, la materia pittorica stessa assume connotazioni diverse e quindi diversi valori espressivi. Indagando le tele si scorgono passaggi impervi, spazi d’ombra e squarci di luce, superfici bidimensionali e oscurità abissali. Non si tratta di opere figurative quindi in esse non ci sono figure o ambientazioni inserite in una prospettiva classica, rinascimentale ma l'indagine spaziale non manca affatto. E' il diverso modo di distribuire la materia cromatica, per forza di aggiungere o di levare che da il senso di vuoto o di elementi che stra bordano al di fuori del supporto. E' una materia che invita a toccare l'opera che già visivamente preannuncia diverse sensazioni tattili. La materia, sensibile e docile asseconda il gesto che la plasma secondo un'ispirazione, un'idea iniziale ma che lascia spazio all'istinto, alla fantasia densa e rarefatta che coniuga velate, bidimensionali superfici e abissali oscurità. L’intensità del segno e del colore divengono i principali elementi che
qualificano il mio lavoro incessante di dosatura e sottrazione, accensioni e spegnimenti. Nell'aspetto indefinito che ha questa pittura trova maggior spazio la sensibilità di chi la contempla che può riscoprirvi emozioni personali, immagini del proprio vissuto. Attraverso le mie opere guardo oltre la finestra di questo mondo e il mio sguardo è stato
ferito dal dolore che esala dalle città e dalle periferie. E' in questo scenario sociale e dentro questi confini che ho centrato la mia ricerca pittorica. Voglio alludere alla sofferenza generata dall'elaborazione intima , della condizione dell'individuo e della società in generale ai nostri giorni. La mia sensibilità è colpita da tematiche sociali attuali e drammatiche che toccano tutti noi più o meno direttamente, quali la disoccupazione, l'immigrazione e la clandestinità, il vacillare di punti di riferimento forti come la fede e la politica, l'inquinamento ambientale e le guerre. Credo fermamente che ogni opera d'arte non abbia un unico ciclo vitale, dal suo concepimento alla sua realizzazione, essa rinasce ogni volta nello sguardo, nella testa e nell'animo di chi la guarda e la interpreta a suo modo.

Tecniche

Tecnica mista su tela.
Catrame , stucco, acrilico, smalti, pigmenti, bitume...

Quotazione

1

Premi

-2007 Caserta 1° rassegna nazionale di arte figurativa "Caserta città di pace"
Riconoscimento al Merito per l'originalità creativa

-2011 D.L.F. Benevento
5° trofeo d'Arte Ferroviario Segnalazione speciale

- 2012 opere selezionate, "Viareggio Art Project", Musei civici Villa Paolina Bonaparte. Viareggio

- 2013 opera selezionata, Museo Civico. “Omaggio a Franco Imposimato ”. Maddaloni

- 2013 opera selezionata, Human Rights ex Convento Francescani Neri, “Diritti umani e della loro violazione”. Specchia

-2013 opera selezionata, Museo del Castello Estense: “New Code”. Ferrara

-2014 opera selezionata “ Art Voyage”, Dance l’ espace Dino Cafèteriè Glacier. Marrakech

-2014 Opera selezionata, 2014. Art Expo 2014, ”Genova chiama , l'arte risponde” Genova

-2014 Opera selezionata, “ Biennale Dak’Art “ - 11^ Biennale de d’art Africain Contemporain. Dakar

-2013/2014 Opera selezionata,"Human Rights. L’immigrazione e l’accoglienza” ,fondazioni opere Campane. Rovereto

-2015 opera selezionata, Gaeta Pinacoteca Comunale di Gaeta, “Il muro” confini, sconfinamenti “.Segnalazione speciale. (Attestato di riconoscimento)

- 2015 Opera selezionata, Pensare Europeo. Basilica “Incoronata Madre del Buon Consiglio” - Festival della cultura europea Napoli

-2015 Opere selezionate, Hipnos, "Il preconscio creativo", “Galleria Rinascenza Contemporanea. Pescara

-2015 Opera selezionata, Galleria d’Arte Ba-Rocco. Milano

-2016 0pera selezionata, Florence WA©RT Total Contemporary Art, Museo Mediceo,Palazzo Medici Riccardi Firenze



-2016 Opere selezionate Benevento Seminario, Giubileo degli artisti.

-2017 Opere selezionate Mostra internazionale d'Arte "Italia Art Bulgaria" in Bulgaria presso Regional Historical Museum


-2017 Opera selezionata, Biennale del Sud "Argille D'Oro" Montalbano Jonico

- 2017 Opera selezionata, per la galleria del Park hotel di Cassano d'Adda ( Milano).

-2017 Opera selezionata Palazzo delle Arti “Il silenzio di Ophelia” Capodrise







Bibliografia

“Nel caso di Antonella Botticelli la luce ed il colore si amalgamano alla materia, senza mai soccombere, seguono la forma, ma non subiscono un ordine gerarchico. Con il variare della luce e della sua densità, la materia pittorica stessa assume nuove connotazioni, assorbendo forme, graffì e intendimenti espressivi. Questo percorso di diverse intensità cromatiche, di diverse stratificazioni luminose, queste variazioni di atmosfere, questa metamorfosi continua di forme e materia è l’autentica storia che la sua pittura racconta. (Edoardo Maffeo)

Antonella Botticelli
Cosa spinge Antonella Botticelli a produrre opere astratte e materiche caratterizzate soprattutto dal bianco e dal nero, utilizzando catrami, acrilici e pigmenti e materiali diversi, su cui interviene talora con colori preziosi o forti, in sottofondo o in superficie, come ori o rossi, i primi a impreziosire lo spartito materico, i secondi a segnare lo spazio più drammaticamente, quasi a indicare un taglio o una ferita di fontaniana memoria?

Per rispondere occorre andare all’origine del segno informale, al suo bisogno primigenio di negare la realtà per ritrovarla, per sancire che l’arte è di fatto linguaggio autonomo: esperienza che va al di là, oltre la realtà stessa e non è giustificata dal solo occhio realistico.

Botticelli indaga appunto una realtà interiore. La insegue a partire da una materia spessa e rugosa, trattata egualmente con impulsività e lucidità. Il segno assume talora un movimento avvolgente, orientato a comporre come un reticolo, un intreccio insolubile nel rilievo sfibrato della superficie. L’opera nell’intrico dei segni sembra contenere uno spazio cavo, misterioso. Altre volte il segno si dispiega in spartiti più sonori e dilatati, ora densi ora rarefatti, in cui si lasciano trapelare profili vagamente allusivi di una realtà fantastica, immaginaria, onirica. In questo caso più che coprire e nascondere l’artista svela, rivela, apre lo sguardo, lo approfondisce, acuendone la prospettiva, lo distende in lontananza.

La dimensione inconscia e surreale qui è palese e non di rado altresì quella sognante. Un sogno che appare tuttavia insieme mitico e drammatico, nell’aprirsi di prospettive arcaiche e persino apocalittiche. E che testimonia la capacità visionaria dell’artista. Una visionarietà contenuta e raccontata dalla grafia scomposta del segno, sentita come urgenza di una sensibilità che si apre e dispiega ad abbracciare il mondo. La materia diventa così specchio di un’anima, percorso di vita. Emana insomma una sorta di spiritualità dall’arte di Botticelli, una spiritualità invero in genere sofferente, persino crucifera. Come se lo spazio fosse sacrificio, conflitto.

Se alcuni lavori, soprattutto i primi, si caratterizzano per uno dimensione cromatica di fondo, una sorta di quinta entro cui si sviluppa la dinamica informale, in seguito il segno prende decisamente il sopravvento nella sua totalità fantastica, fino ad identificarsi come percorso che va dal generale al particolare. E’ appunto nel particolare che quest’arte rivela i suoi preziosismi cromatici, le sue aperture in termini di immaginazione e di sogno. Un particolare che rivela altresì tutta la meticolosa elaborazione dell’opera, che testimonia per altro verso il vigilato mestiere.
(Giorgio Agnisola)

Antonella Botticelli sviluppa tra visionarietà e astrazione dei condensati carichi di segni energetici e di forti temperanze tonali.
Tese espressività, sofferte dimensioni,rispecchiamenti esistenziali le suggeriscono un approccio deciso con la tela con colorazioni drammatiche e riversa anche rielaborate connotazioni emozionali.
(Maurizio Vitiello)