Antonia Pia Bianchimani

pittrice

Antonia Pia Bianchimani nasce a Castrovillari il 9 novembre 1959.
Si diploma presso l’Istituto Statale d’Arte “Chierici” e consegue la laurea in Lettere a Pisa. Successivamente si trasferisce a Treviso dove frequenta l’Atelier di pittura del Maestro Lino Epiphany e il Laboratorio della Maestra Ceramista Lora Notturno.
Esordisce nel mondo dell’Arte contemporanea nel 2011. Da quell’anno collabora con alcune Gallerie d’Arte e partecipa a collettive, personali e Fiere d’Arte. Dal 2013 inizia la collaborazione con alcune gallerie italiane e internazionali. Attualmente vive e lavora a Casier (TV).

Formazione

Si diploma presso l’Istituto Statale d’Arte “Chierici”. Successivamente si trasferisce a Treviso dove frequenta l’Atelier di pittura del Maestro Lino Epiphany e il Laboratorio della Maestra Ceramista Lora Notturno.

Tematiche

I progetti principali sono:

1. Giocoliere
2. Natura Viva ("Anima Mundi" e "Femminile")
3. Codici

1. Nel progetto “Giocoliere” ho seguito un percorso di ricerca basato sostanzialmente sulla semplificazione, sul togliere invece che sull’aggiungere. Lo scopo è quello di usare linee e forme sempre più essenziali per rappresentare sentimenti e temi universali, come l’amore, la gioia, il contatto, il viaggio, la dualità (maschile-femminile, luce-oscurità), l’essere umano nel suo rapporto con il cosmo. La ricerca formale riguarda la fluidità e l’essenzialità delle linee, le grandi campiture di colore, la luminosità che scaturisce dall’oscurità.

2. Nell’ambito formale del progetto “Natura Viva” (“Still-life Alive”), si collocano i due percorsi “Anima Mundi” e “Femminile”.

Nelle opere di “Anima Mundi” vengono mostrati alcuni aspetti della commedia/tragedia umana (con alcuni richiami ad Esopo, Fedro, La Fontaine, ecc.) con un linguaggio contemporaneo, in parte giocoso, che muovendo dalla natura morta classica cerca strade personali. I vari personaggi sono costituiti da frutta, ortaggi, oggetti che si animano sulla tela divenuta il palcoscenico di una rappresentazione talvolta semplice e quotidiana, talvolta significativa e drammatica, in cui i partecipanti mostrano i loro diversi stadi di consapevolezza, il loro subire o partecipare alla commedia e al dramma, con la vivacità e l’incoscienza di adolescenti o la severità e la gravità di pensosi adulti. La ricerca formale si concentra sulla nitidezza dei colori e delle forme, la plasticità degli oggetti su sfondi vibranti e mossi, la semplificazione.

Il percorso “Femminile” è una ricerca sul mistero del femminile, utilizzando il linguaggio e la ricerca formale portati avanti parallelamente nelle altre mie serie. I soggetti sono donne, talvolta donne-frutto, altre volte semplicemente volti femminili, nelle diverse età, e con diverse consapevolezze di se stesse e della propria bellezza, del proprio sbocciare alla vita. Molti simboli, sotto forma di animali o di oggetti, sono presenti, a volte sottili, a volte più evidenti, e spesso sono lo specchio di uno stato d’animo, o di un passaggio significativo vissuto dal personaggio. In molti di questi quadri la figura femminile sembra appartenere a due mondi diversi: essa è la manifestazione, in questo nostro mondo, di qualcosa che invece è realmente presente in un “altro” mondo, e per me è lo sguardo di questa figura, che è quasi sempre il punto focale di queste tele, la chiave principale per accedere al mistero del femminile.

3. Nel progetto "Codici" si esplorano i codici che usiamo per rappresentare il mondo, con lo scopo di ricercare la realtà “vera” dietro quella “illusoria”; da millenni infatti l’umanità, in occidente e in oriente, ha l’intuizione che possa esistere una realtà diversa da quella che i nostri sensi ci riportano direttamente e quotidianamente.

Il linguaggio pittorico sviluppato inizialmente nel progetto “Anima Mundi” diventa in questo progetto uno strumento con cui esplorare le diverse rappresentazioni o codici della realtà, iniziando da quella più basilare di tutti: la geometria, la parte della matematica che studia lo spazio in cui viviamo.

La geometria ha da sempre un posto nelle arti visive attraverso la rappresentazione delle sue “figure”: ma in questo caso essa stessa diventa l’oggetto della ricerca pittorica, in quanto i diversi simboli e codici che propone per rappresentare la realtà vengono combinati in maniera rigorosa: oggetti reali, rappresentazioni geometriche, formule matematiche, oggetti animati, si rispecchiano l’uno nell’altro, e ci spingono a chiedere: cos’è il simbolo e che cos’è l’oggetto “reale”?

Questi lavori ci suggeriscono di abbandonare i nostri pregiudizi, le “caselle” mentali che usiamo per classificare le cose in scompartimenti separati: il mondo reale, la geometria, la fantasia. Quando guardiamo una sfera di cristallo pensiamo alla magia o alla geometria? Una possibile etimologia della parola greca sphaîra viene dalla radice sphar-, che significa vibrare, guizzare, muoversi tremolando, e così guizzano in questa pittura i simboli, gli oggetti e i loro codici e ci spingono a chiederci: qual è il vero nome della sfera? Qual è il vero nome delle cose?

Tecniche

Olio su tela.

Premi

Secondo premio a “42” Art Contest Treviso, 2016
Terzo premio al 6° Concorso di Pittura ARTE Cultura in Laguna, Cavallino Treporti, Venezia, 2016.
Finalista al “Satura International Contest”, Genova, 2016.

Bibliografia

“Settima Rassegna di Arte Contemporanea”, a cura di Daniel Buso, Treviso, 2017.
“Sesta Rassegna di Arte Contemporanea”, a cura di Daniel Buso, Treviso, 2016.
“Satura International Contest”, Satura Associazione Culturale, Genova, 2016.
“Sensazioni Artistiche”, Terzo Volume, a cura di Deborah Petroni, Editoriale Giorgio Mondadori, 2015, ISBN 978-88-6052-601-4.
“Expo Wiki Arte 2015”, a cura di Deborah Petroni, presentazione di Philippe Daverio e Giorgio Grasso, Acca Edizioni, Roma, 2015, ISBN 978-88-98982-06-6.
“Natura Viva”, opere di Antonia Pia Bianchimani, Acca Edizioni, Roma, 2015.
“Expo Wiki Arte 2014”, a cura di Deborah Petroni, presentazione di Giorgio Grasso, Bologna, 2014.
“Confessioni Arrtistiche”, a cura di Alain Chivilò, Treviso, 2013.
“Invito al Colore”, Associazione Artistica Culturale di Burano, Venezia, 2010.