Antonio Galileo D\'antini

pittore

BIOGRAFIA
Nato a Foggia il 07/01/1967, consegue il diploma di Geometra l’anno 1986. Successivamente frequenta la facoltà di ingegneria fino al 1992.
Nell’anno 2001 frequenta un corso di ceramica di base.
Nel 2003 consegue l’attestato di qualifica professionale in grafica pubblicitaria.
La passione per il disegno e la pittura è stata in effetti sempre latente in lui, trovando sfogo occasionalmente sotto forma ricreativa nell’infanzia, nell’adolescenza e nella prima giovinezza.
Essa si manifesta cioè sempre e solo come un passatempo, vuoi per i pregiudizi legati all’ambiente in cui il sottoscritto è immerso, vuoi per una convinzione non ancora pienamente raggiunta dallo stesso.
E’ solo con il raggiungimento dell’età matura (verso i 35) che si inizia a formare una vera consapevolezza delle proprie aspirazioni e capacità artistiche (o presunte tali).
Così, A. D’Antini inizia ad avventurarsi nell’apprendimento autodidatta di un proprio bagaglio di conoscenze in questo campo fatto di studio, pratica al cavalletto e confronto con altre persone che condividono la stessa “strada”, in cui (come si suol dire) si cerca di “rubare il mestiere” da coloro i quali sono più esperti di noi.
Non mancano in questo periodo occasioni per esprimersi con alcune mostre collettive.
Contemporaneamente porta avanti l’attività di grafico anche tramite un’attività commerciale che apre ufficialmente nel 2008.
Prediligendo la tecnica ad olio, D’Antini ritiene di avere un orientamento fondamentalmente surrealista, considerazione elargitagli da qualche collega, ma con la ferma intenzione di pervenire ad una personalizzazione di esso.
La sua costante ricerca lo porta ad “invidiare” autori di una certa bravura; sentimento questo che cerca di vivere in modo attivo, cercando di carpire le tecniche e le modalità degli artisti che sono oggetto della sua ammirazione.
Questa fase oggi è ancora in pieno svolgimento per Antonio che , attraverso lo studio delle opere di artisti che scopre tramite internet o altre fonti, intende dirigere la propria “ricerca” col desiderio che in futuro possa approdare ad orizzonti nuovi.

Formazione

Nato a Foggia il 07/01/1967, consegue il diploma di Geometra l’anno 1986. Successivamente frequenta la facoltà di ingegneria fino al 1992.
Nell’anno 2001 frequenta un corso di ceramica di base.
Nel 2003 consegue l’attestato di qualifica professionale in grafica pubblicitaria.
La passione per il disegno e la pittura è stata in effetti sempre latente in lui, trovando sfogo occasionalmente sotto forma ricreativa nell’infanzia, nell’adolescenza e nella prima giovinezza.
Essa si manifesta cioè sempre e solo come un passatempo, vuoi per i pregiudizi legati all’ambiente in cui il sottoscritto è immerso, vuoi per una convinzione non ancora pienamente raggiunta dallo stesso.
E’ solo con il raggiungimento dell’età matura (verso i 35) che si inizia a formare una vera consapevolezza delle proprie aspirazioni e capacità artistiche (o presunte tali).
Così A. D’Antini inizia ad avventurarsi nell’apprendimento autodidatta di un proprio bagaglio di conoscenze in questo campo fatto di studio, pratica al cavalletto e confronto con altre persone che condividono la stessa “strada”, in cui (come si suol dire) si cerca di “rubare il mestiere” da coloro i quali sono più esperti di noi.
Non mancano in questo periodo occasioni per esprimersi con alcune mostre collettive:
2000 mostra collettiva di pittura in Venosa
2002 concorso di grafica: sappi / ideas that matter
settembre 2004 “Suoni Sapori Colori di Terravecchia” in Pietramontecorvino (collettiva di pittura)

Contemporaneamente porta avanti l’attività di grafico anche tramite una attività commerciale che apre ufficialmente nel 2008.
Prediligendo la tecnica ad olio, D’Antini ritiene di avere un orientamento fondamentalmente surrealista, considerazione elargitagli da qualche collega, ma con la ferma intenzione di pervenire ad una personalizzazione di esso.
Così egli inizia ad “invidiare” autori di una certa bravura; sentimento questo che cerca di vivere in modo attivo, cercando di carpire le tecniche e le modalità degli artisti che sono oggetto della sua ammirazione.
Questa fase oggi è ancora in pieno svolgimento per Antonio che , attraverso lo studio delle opere di artisti che scopre tramite internet o altre fonti intende dirigere la propria “ricerca” col desiderio che in futuro possa approdare ad orizzonti nuovi.

Tematiche

pittura surrealista

Tecniche

pittura ad olio

Quotazione

LIRICO SOGNO NELL’INCANTO DEL REALE
Un bosco incantato, tra i bagliori della notte: una meta lontana dove puntare. Molti dipinti del maestro Antonio D’Antini hanno questo tema. Talora ad avventurarsi verso l’infinito è la visione di una mongolfiera, talaltra le armonie della natura che appaiono, tra oniriche forme e rendono ancora più surreali i paesaggi, mentre l’immagine di un uomo solitario diviene metafora di una riflessione esistenziale che si libera con l’afflato dell’universo tra terra e mare. Ecco che allora, la splendida pittura di Antonio D’Antini ha un che di trasognato e fiabesco: ci accompagna con discrezione, aprendoci nuovi orizzonti alla vita. Tutto paradossalmente scavalca le nuvole, tra immense distese di cielo, come se i paesaggi cosmici fossero voli dell’anima. Come non seguire, idealmente questo viaggio utopico del pensiero? Metafore, ma vorrei dire apologhi morali che rivelano aspetti formalistici e psicologici dell’uomo nel perenne divenire delle cose. Così, la tensione verso il sogno e la poesia in un’evasione spirituale è coinvolgente. Da Magritte a Dalì ed Yves Tanguy, quindi, il mondo surreale di Antonio D’Antini riesce mirabilmente a coniugare la sua fuga onirica con una sorta di estrema lucidità, dove i quadri della memoria si abbandonano alle forze dell’inconscio e del sogno che percorrono i meandri della sua dimora esistenziale, mentre poeticamente la figura della donna appare come visione un ed arcano da svelare nel mistero dell’esistenza. In tal modo, la prospettiva spaziale che Antonio D’Antini attua è un elemento mobile e fantastico che supera i parametri rinascimentali: essa lievita nella mente, come se nascesse da un’ottica surreale, utopicamente allungata, dove affiorano tra le raffinate tonalità di un caldo cromatismo dei gialli solari, ocra dorati, rossi fiammeggianti, bianchi lunari ed i verdi variegati, simboli archetipi del sogno, del vagheggiamento e dell’irrealtà. Ecco perché, i soggetti rappresentati appaiono nella poetica dell’immaginario, mentre le visioni si dilatano, aprendosi ad una sovrana limpidezza intellettuale nella simbolica trasfigurazione del reale, in cui aleggia mistero e magica poesia. Sta qui la ragione del fascino, davvero unico, nei dipinti del maestro Antonio D’Antini: il perfetto connubio tra fantasia e razionalità, poesia ed enigma, dove la convergenza di fattori che si rivelano apparentemente opposti creano una nuova “realtà irreale”. Alla fine, l’armonia totale tra forme e colori delle vedute trasognate ci trasporta lontano nell’avventura del sogno a occhi aperti. Si rimane attoniti, presi da calde visioni in una luminosità avvolgente, così limpide che rimandano ad una finissima lettura simbolica, tra ambiguità ed incoerenze dell’odierna società: l’arte si fa messaggio di valori e sentimenti.

Carla d’Aquino Mineo

Premi

premio nazionale città di Padova