Potrebbe tranquillamente fare riferimento alla filosofia platonica, in particolare al mito della caverna, il quadro di Antonio Zenadocchio intitolato “Togliersi la maschera”. L’uomo seduto sul muretto scalcinato effettivamente ha il volto scoperto, ma non possiamo riconoscerlo, essendo completamente rivolto verso la luce di un nuovo giorno, l’Oltre. Eppure non si è liberato del tutto della maschera, trofeo di poca importanza ancora trattenuto da un’esile catena. Il protagonista è forte, lo dimostra la muscolatura massiccia, e i colori vivaci infondono la speranza che riesca a liberarsi tanto fisicamente, quanto spiritualmente di ciò che ne confonde la vera identità.
Salvo Nugnes
In occasione della Mostra Internazionale a Spoleto (2019) nel contesto del Festival dei due mondi
Dichiarazione critica sul quadro
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