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Recensione di Giorgio Falossi Recensione di Giorgio Falossi

Recensione di Giorgio Falossi

Ancora una volta l'arte come attualità, l'arte come storia. Antonio Zenadocchio dipinge in tutta la loro verità scene e ricordi di vita che fanno parte di una universalità fatta di emozioni, di fremiti. Una figurazione surreale carica di colori, precisa nei segni, ove la figura è spesso sostituita da simboli che scrivono e parlano di vita e di morte. percepite come parte ineluttabile di un percorso interrotto. Segno e colore, ma anche la precisa assegnazione del luogo e del tempo, Nell'anelito di una libertà creativa in una armonica organizzazione delle parti che pongono in risalto la natura, Il confronto con l'uomo, in un processo variegato che si conclude nel corrispondere alla finalità che può essere animistica o materialistica. E non poteva mancare il sogno del viaggio: immagini straordinarie da collocare nel recinto della memoria, dove il mistero esiste ma è interpretabile, dove l'avvenimento ha avuto fine ed è diventato rito solenne. L'artista impone il paesaggio: alto, possente sino ad essere opprimente, suggerisce il percorso, misura i sentimenti recuperando la verità della vita e l'impressione della libertà. Perché la libertà può essere oppressa, può essere spezzata, la libertà può far parte di un semplice destino, di un fato estraneo al cammino dell'uomo. Messaggio dell'arte di un vero Maestro della pittura: Antonio Zenadocchio.
Giorgio Falossi, critico d'arte

Leonardo 500 anni di arte, edizioni , 2019 
Giorgio Falossi
Critico d'arte
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