Chiara Lovaglio

pittrice

Chiara Lovaglio nasce l’8 marzo 2004 in Liguria. Passa la sua infanzia tra il mare di Albisola Superiore e le mostre della città di Firenze.

Seguendo la sua passione per l’Arte inizia il suo percorso al Liceo Artistico Arturo Martini di Savona, iscrivendosi al corso di discipline figurative nel 2018. Parallelamente alle lezioni del disegno dal vero, amplia il suo interesse alla pittura metafisica e alla fotografia.

Il ritratto è la prima forma d’arte con cui entra in sintonia: l’analisi del volto e soprattutto degli occhi, le permette di esprime e conoscere le emozioni in tutte le loro sfaccettature. Nei cinque anni del liceo si dedica alla ricerca del proprio stile passando da quadri figurativi a dipinti metafisici e astratti. Dal 2023 riprende la passione per la danza contemporanea come autodidatta unita alla fotografia di scena. La volontà di allargare le proprie conoscenze artistiche in altri campi, la porta a frequentare la Scuola di Scenografia teatrale dove attualmente è iscritta al terzo anno. Grazie agli studi teorici - pratici la visione dello Spazio diventa più poetica e protagonista. Inizia così un percorso di ricerca sul rapporto figura-spazio. La propensione a ideare performance, ha portato l’artista a realizzare “Controllo”, una collaborazione con Ilenia Tozzo portata al Festival “Spacciamo culture interdette” organizzato dalla compagnia Chille della Balanza.

Le esperienze e i progetti accademici hanno influenzato la sua visione dell’Arte: il suo obiettivo è quello di unire più discipline diverse per adattarle a un fine unico. L’opera d’arte è un insieme di esperienze multiple, solo in questo modo si arriva a un progetto completo.

Nel campo della pittura comincia a rappresentare composizioni corporee come se stesse immortalando dei ballerini del pieno dello spettacolo. Di conseguenza inizia un’analisi del Movimento, un’azione quotidiana che lascia delle tracce, influenza e viene influenzato da moti esterni ed interni. Un argomento pieno di sfumature e dettagli. I protagonisti delle sue opere si permettono di creare nuove linee con il corpo, portandolo a pose estreme, antinaturali. Anche nella fotografia vengono riproposte figure immerse in uno spazio specifico, schiacciate da quello che le circonda.