Christian Colombo

pittore

Christian Colombo nasce a Busto Arsizio nel 1970.
Sin da giovane manifesta una spiccata attitudine alle arti grafiche ottenendo premi e riconoscimenti fin dalla tenera età.
Pur lasciando passare lunghi periodi di tempo di inattività artistica non dimentica mai il suo primo amore: la passione per il disegno e la pittura.

Formazione

Autodidatta

Tematiche

L'essere umano, la natura e la continua meraviglia per ciò che ci circonda.

Tecniche

Olio su tela su cartone telato su tavola acrilico su muro insomma ovunque si può dipingere.

Premi

I soggetti di Christian sono spesso “ uomini senza volto ”, automi che camminano per la strada mentre vanno al lavoro o personaggi di cui si vede solo il lato tergale come se corressero davanti all’autore ignorando d’essere osservati.
Christian, in questo senso, è l’ artista dell’ attimo fuggente , che spesso fotografa dal vivo i protagonisti delle sue opere, rielaborando poi a casa attraverso programmi informatici specifici le proprie istantanee, realizzando collages fotografici o inserendo gli effetti che più lo aiuteranno poi a creare nella pittura quell’effetto slavato che caratterizza le sue opere. Le immagini di Christian sono infatti dei ricordi sbiaditi della realtà, in cui ciò che è nitido ha perso ormai la forma per confondersi con luci e immagini diverse. Come tali però questi flash sulla realtà sono precari e fugaci, ecco perché Christian opera con grande rapidità quando dipinge, realizzando uno schizzo sommario e procedendo poi immediatamente con la stesura del colore, lavorando al quadro al massimo per due giorni.
In questa rappresentazione sfuocata della realtà la pioggia diventa uno dei temi ricorrenti nei suoi quadri: essa si rende infatti schermo e filtro di ciò che vede, elemento che offusca un po’ la realtà ma che non la spegne perché i colori stesi sulla tela infatti rimangono sempre vivaci, senza mai perdere la propria intensità.
Inoltre su un piano simbolico la pioggia richiama alla mente dell’artista l’idea di un involucro protettivo, dentro cui ogni persona si può isolare dal mondo con i propri problemi e i propri stati d’animo.
Questo ripiegamento intimista che Christian coglie nell’altro da sé è ciò che lo rende interprete di un viaggio interessante e affascinante nell’essere umano.



Raffaella Bardelli

Bibliografia

Christian Colombo nasce a Busto Arsizio nel 1970.
Sin da giovane manifesta una spiccata attitudine alle arti grafiche ottenendo premi e riconoscimenti fin dalla tenera età.
Frequenta l’Istituto superiore Tecnico Commerciale conseguendo il diploma nel 1988 ed entra in seguito nel mondo del lavoro. Pur lasciando passare lunghi periodi di tempo di inattività artistica non dimentica mai il suo primo amore: la passione per il disegno e la pittura.
Dal 2009, però, il richiamo dell’arte si fa più pressante tanto da assorbire la maggior parte del suo tempo libero.
Nel 2011 si iscrive all’ Associazione Artisti del Quartiere Garibaldi di Milano e partecipa ad alcune mostre collettive ricevendo un discreto riscontro di critica.

Christian Colombo riporta nella pittura la frenesia del nostro secolo. Le sue opere sono attimi di vita fuggenti, frammenti di realtà colti con la coda dell’occhio che riaffiorano nella memoria. E come tutti i ricordi sono a volte vividi, a volte sbiaditi, imprecisi, mossi.

Dice di sé :

Vorrei parlare d’Arte…. ma non sono qualificato. Non ho frequentato scuole o corsi. Non conosco pittori.
Non conosco le tecniche, i materiali, gli strumenti.
Eppure sento dentro di me qualcosa che spinge, che pulsa. Qualcosa che urla disperatamente per uscire.
E’ come una febbre che mi assale, che mi tormenta e non mi lascia fino a quando non decido di sedermi davanti al mio cavalletto e lasciarmi andare.
Cerco di pianificare con cura i colori e la loro disposizione sulla tavolozza, ma è tutto inutile.
Le mani corrono freneticamente ai pennelli, i colori si impastano gli uni con gli altri. Il tempo passa senza percezione.
Spesso mi dimentico di accendere almeno la radio. Lavoro così …. nel silenzio totale.
Solo quando la febbre si spegne vedo il frutto della mia opera.
E’ già sera….E così mi ritrovo stanco e svuotato…. ma almeno ho appagato l’essere che è dentro di me.
Forse mi lascerà stare.
L’inebriante profumo della trementina permea il locale… rimarrà per alcuni giorni…o almeno fino a che la febbre non mi prenderà di nuovo.