Crescenzo Giuseppe

pittore

Formazione

Giuseppe Crescenzo nasce a Sarno (SA) il 23/3/1956.
Tutt'ora residente nella sua città nativa dove esercita la professione di Avvocato civilista.
Sensibile all'arte, fin da ragazzo, come autodidatta, ha sempre coltivato una sua naturale attitudine al disegno e alla pittura.
Negli anni '70 inizia a dipingere, con tecnica ad olio, semplici paesaggi, dedicandosi poi alla copia di opere, cercando di apprendere così i rudimenti della pittura.
Negli anni '80 senza alcuna preparazione accademica e quindi senza alcuna contaminazione artistica, inizia a delineare un proprio percorso stilistico rappresentato dalle opere "Totem e tabù", "La terra di nessuno", "L'isola di Narciso", "Atena melanconica" ed altri.

Uno stile pittorico personale che risente dell'influenza culturale dovuta a letture di psicologia e filosofia nonchè della sua innata personalità, riservata e riflessiva, accentuata ancora di più dalla sua permanenza, durante l'adolescenza, nel collegio Don Carlo Gnocchi di Salerno;
Periodo di crescita che aveva come colonna sonora l'ascolto della musica cosidetta "alternativa" degli anni 70 ( Pink Floyd, Yes, Genesis);
Un bagaglio personale, culturale ed emozionale capace di far immaginare mondi diversi nello spazio canonico della tela; un mondo capace di far viaggiare il fruitore del dipinto in avventure senza tempo e senza spazio.
Avventure tessute come un'opera teatrale, dove la componente figurativa non viene stravolta o abbandonata: con una impostazione teatrale della scena e con un pensiero divergente, le cose, i piani, vengono collocati in modo originale, inconsueto, irreale e non realistico e dove gioca un ruolo fondamentale la immaginazione e non la fantasia;
Avventure create attingendo dai miti arcaici ed universali però reinterpretati ed analizzati anche psicologicamente per poter immaginare e rappresentare il vero e profondo significato del mito stesso e cercare di trovare piena concordanza tra il significante estetico e il significato del mito reinterpretato e contestualizzato;

Per esercitare la professione forense per più di venti anni è stato costretto a non poter coltivare la sua passione senza però mai dimenticarla.
Nel 2010, compatibilmente con la propria attività professionale, riprende il percorso stilistico già tracciato negli anni '80 realizzando opere come "Il senso della superficie", Il futuro del passato", "L'ombra di Narciso", "Il male dentro", "Riflessi di sè".

Tematiche

Giuseppe Crescenzo sente il bisogno di rappresentare dei concetti, delle idee,
materializzandole in immagini che si avvicinano al surrealismo e al metafisico, dando più importanza alla immaginazione (come forma di prelinguaggio e creazione della realtà) e non alla fantasia (intesa come corruzione della realtà) evitando facili e vuoti estetismi o forme stilistiche troppo spinte e lontane dal classico.
Intende il dipingere non come imitazione di ciò che già è, ma come ricerca, attraverso la sua intima sensibilità, del vero senso delle cose, e quindi la ricerca della verità intesa come disvelamento della natura umana: in particolare dei miti e dei simboli arcaici e universali che da sempre accompagnano l'uomo nel suo cammino;

La rappresentazione dei miti è una costante nella produzione artistica di Giuseppe Crescenzo; e tale caratteristica trova la sua giustificazione nella finitezza dell'uomo contemporaneo che è "altro" rispetto alla propria coscienza.
Nel credere alla possibilità di poter spiegare il tutto con la sola scienza (che si rifà al mondo esteriore e che mai potrà conoscere tutti i luoghi dell'anima e spiegare dinamiche interiori ed oscure che abitano l'animo umano) l'uomo si allontana sempre più dal proprio mondo interiore.
Per fronteggiare questa alienazione Giuseppe Crescenzo avverte la necessità di un ritorno alle origini, agli archetipi, alle immagini universali che appartengono all'umanità in quanto tale, capaci di meglio descrivere e comprendere l'animo umano.
I miti però vengono rivisitati, decodificati. La loro valenza non viene più offerta e raccontata in una mera rappresentazione scenica così come è sempre stato fatto.

Il pittore Giuseppe Crescenzo, operando su un piano di pura sensibilità, viaggia dentro la natura dell'uomo, nei luoghi più nascosti dell'animo umano, entra nel mito, lo fa parlare; nella rappresentazione formale dell'opera è il mito stesso che diventa l' "io narrante" dell'opera; è il mito stesso che, con la narrazione del proprio sè, rivela la sua vera essenza, si dispiega e si contestualizza nella contemporaneità del pittore stesso, aiutando l'uomo a illuminare le ombre del proprio animo.
Una rivisitazione e decodificazione del mito che porta l'uomo a sentire l'intima esigenza di confrontarsi con la propria coscienza, avere sempre più consapevolezza del proprio sè, ridefinire se stesso e spostare il proprio orizzonte più avanti dando un senso più alto alla propria esistenza e dare così un senso anche a non trovare senso.
Questo è quanto concerne la forma formante che trova espressione nella forma formata anch'essa rivisitata in modo personale.
Qui viene cercata una giusta armonia tra il formale e l'informale o altri modi di composizione: rielaborando ciò che affiora dal passato inserendo figure che già appartengono all'immaginario collettivo per arrivare a nuovi schemi estetici.
Formalmente viene cercata e voluta una dimensione silenziosa, sospesa nel tempo e nello spazio con lo scopo di rapire l'attenzione del fruitore creando una empatia estetica e indurlo alla riflessione conducendolo così ad una più profonda conoscenza del proprio sè.
Il pittore Giuseppe Crescenzo percorre questa ricerca artistica (pur consapevole della sua difficoltà e pretenziosità) con metodo e costanza per allargare il proprio orizzonte estetico e soddisfare una sua intima convinzione sullo scopo e funzione dell'arte che è quello di disvelare il vero senso delle cose e in particolare il vero senso del destino umano.

Tecniche

Olio e acrilico su tela

Premi

1) 1° Premio Agosto Sarnese - 1981
2) 1° Estemporanea Pisani - De Sparano - Striano - 1981
3) 4° Premio Nazionale Pittura Scultura e Grafica Città di Sarno - 1983
4) Collettiva Giovani Artisti - Sarno - 1984

5) 1° Biennale Internazionale di Arte di Palermo - 2013;
6) Premio Internazionale della Pace nel Mondo nella Città di Monreale - 2013;
7) Premio Le Marais di Parigi - 2013;
8) 1° Biennale della Creatività di Verona - 2014;
9) Rassegna d'Arte "Per Emozionarti" - Archivio Architettura Contemporanea - Salerno - 23/2/14;
10) Art è Donna - Rassegna d'arte contemporanea - Museo Civico di Maddaloni - 8/3/14
11) Mostra d'Arte Chiostro San Francesco - Sarno - 18/9/14;
12) Cromaticamente - Rassegna d'Arte contemporanea - Galleria d'Arte Michelangelo - Sarno - 21/9/14;
13) Mostra d'arte in Assisi, "Viaggio dell'Arte in Europa - 2014;
14) Arte Padova Fiere - 2014;
15) Mostra Internazionale d’arte “Pace e Spiritualità” – palazzo Pontificio Galleria “La Pigna” Roma - 25/4/15;
16) Mostra "Rappresentazione del mondo moderno attraverso l'arte" - Pinacoteca d'Arte Moderna "Le Porte" - Napoli 30/5/15;
17) Correnti Artistiche del terzo millennio - Galleria d'Arte Anacapri - Anacapri - 3/10/15;
18) Arte Padova 2015 – 26 Mostra Mercato d’Arte Moderna e Contemporanea – 13/16 novembre 2015;
19) Rassegna di Arte Contemporanea “Largo …all’Arte” -
palazzo Genovese, Piazza Largo Campo, Salerno 12/17 gennaio 2016;
20) Rassegna di Arte Contemporanea “La primaverArte” - Galleria Michelangelo - Sarno (SA); 20/26 marzo 2016;
21) Mostra Collettiva "Espressioni Artistiche del III Millennio" - Associazione Culturale Napoli Nostra - Capri 24/9 - 2/10/201