La costruzione della città moderna
Gli archivi degli architetti del ‘900 a Reggio Emilia
A Palazzo da Mosto, dal 22novembre 2025 all’8 febbraio 2026, un’esposizione dedicata ai grandi architettiche, nel corso del Novecento, hanno contribuito a costruire e trasformare lacittà di Reggio Emilia.
La mostra, dal titolo La costruzione della città moderna: gliarchivi degli architetti del ‘900 a Reggio Emilia, è promossa dalla Fondazione Palazzo Magnani incollaborazione con il Comune di ReggioEmilia e la Biblioteca Panizzi.
Un progetto, curato da GiordanoGasparini e Andrea Zamboni, cheripercorre l’evoluzione urbana della città, offrendo uno sguardo approfonditosugli archivi lasciati dai principaliprotagonisti dell’architettura e dell’urbanistica reggiana del secolo scorso.
Provengono dalle collezioni della Biblioteca Panizzi idisegni originali di Guido Tirelli,Pietro Cavicchioni, Prospero Sorgato, Carlo Lucci, Osvaldo Piacentini e dellaCooperativa Architetti e Ingegneri e Antonio Pastorini. Sono inoltreesposti i materiali provenienti dagli archivi privati, resi disponibili dagli eredi di Eugenio Salvarani e Enea Manfredini.
Non solo progetti e disegnitecnici, ma anche appunti, corrispondenze, fotografie, che si rivelano essenziali per comprendere a fondo il processocreativo, il contesto progettuale e le reti di relazioni degli architetti.Documenti che permettono di andare oltre l’opera finita, restituendo la figuradell’architetto nella sua interezza: progettista, insegnante, intellettuale,talvolta anche figura pubblica e politica.
“La conoscenza e l’analisi di questo importante nucleo di archividi architettura – scrive GiordanoGasparini – coinvolge autori che hanno operato nelle diverse fasi delNovecento e ci permette di leggere con continuità, senza interruzioni e conpoche lacune l’evolversi dei progetti relativi a Reggio Emilia e alla nascitadella città contemporanea. Dal tardo liberty di Guido Tirelli, al passaggiodall’eclettismo al razionalismo di epoca fascista di Prospero Sorgato e PietroCavicchioni, al Razionalismo maturo e monumentale di Enea Manfredini, finoall’esperienze del dopoguerra di Carlo Lucci, della Cooperativa architetti eIngegneri e dei suoi protagonisti, quali Osvaldo Piacentini, Antonio Pastorinie Eugenio Salvarani, portando con sé pure i sentiti dibattiti e confronti chehanno accompagnato la storia dell’architettura internazionale nel Novecento”.
Tra i tanti progetti ricostruiti attraverso i materiali diarchivio si segnalano la risistemazione dell’Hotel Posta e del TeatroAriosto (Tirelli), il Mercato Coperto e il Cimitero Monumentale(Sorgato), Villa Ferretti (Cavicchioni), il Cinema Ambra e l’interventoDella Robbia (Lucci), il Seminario, i quartieri INACasa di via Wybicki e di Via Bismantova (Manfredini), la Coop1 e il cosiddettoGrattacielo (Coop. Architetti e ingegneri), la sede Max Mara di viaF.lli Cervi e Palazzo Caminati (Pastorini e Salvarani).
La prima sala presenta una lineadel tempo che racconta l’architettura reggiana inserendola nei contesti piùampi della ricerca e dello sviluppo della storia dell’architettura del nostroPaese. Attraverso un tavolo interattivo,il visitatore può geolocalizzare ogni intervento e consultare varie schede diapprofondimento. Nelle successive stanze, viene restituito un percorso cronologico, dal primo decenniodel Novecento agli anni Settanta.
Se da un lato l’esposizione intende sottolineare l’importanza degli archivi degli architetti – che devono esseresalvaguardati e valorizzati in quanto importanti strumenti di indagine, capacidi innescare nuovi studi e nuove interpretazioni – dall’altro vuole ricordarecome le opere pubbliche, in diversiperiodi del Novecento, abbiano contribuito a far ripartire l’economianazionale, impegnata a mettere a punto idee e programmi per costruire uno Statomoderno.
La formazione della città si è sempre intrecciata con le vicendepolitiche, sociali, antropologiche del suo tempo, che hanno contribuito adapprofondire le caratteristiche e la connotazione delle scelte architettonichee urbanistiche anche sotto il profilo storico-artistico, essendo queste sempreinevitabilmente legate ad un periodo storico e agli ambiti culturali da cuitraggono origine.
Inoltre, nel percorso di mostra, sono allestite le opere di dueartisti reggiani di caratura nazionale. La scultura dell’artista Graziano Pompili, che domina il cortiledel palazzo, è parte della serie Poeticamente abita l’uomo, unciclo avviato nei primi anni Novanta, in cui l’autore affronta il temadell’abitare attraverso varie declinazioni della casa, intesa come forma archetipa, porto sicuro e tensioneall’assoluto. Nella prima sala di mostra, è collocata invece Greetingsfrom, tela a olio su laser di Angelo Davoli, gentilmenteconcessa in prestito dall’Archivio Angelo Davoli. L’opera offre una riflessionesui nostri luoghi comuni, sia fisici che mentali, e, attraverso una mimesi trareale e immaginario, propone una nuova idea di città in cui le coordinatespazio-temporali si dissolvono, restituendola sotto forma di obsoletacartolina.
L’esposizione, è accompagnata daun catalogo pubblicato da Edizioni thedotcompany, con laprefazione di Marco Massari e i testi, tra gli altri, di Margherita Guccione,Andrea Zamboni, Giordano Gasparini, Laura Gasparini, Alessandro Gazzotti, gliapprofondimenti dedicati ai singoli archivi e un ricco apparato iconografico.
È inoltre prevista una serie di incontri pubblici, visite guidate, workshop e laboratori per lefamiglie e per le scuole. Per informazioni relative ad appuntamenti, oraridi apertura e biglietti: www.palazzomagnani.it.
sabato 22 novembre 2025
Via Giovanni Battista Mari 7, 42121 Reggio Emilia - REGGIO NELL'EMILIA - Reggio Emilia - Italy
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