Deanna Borchi

pittrice

Formazione

Autobiografia

“Nel 1970 è scaturito in me un forte desiderio di esprimermi con la pittura.
Mi attirava molto l’arte informale, quel vedere e non vedere le cose, la libertà di usare tecniche senza rigidi vincoli formali, l’espressione diretta delle emozioni e dei sentimenti, dei contenuti piuttosto che delle forme.
Il desiderio di esprimere il mare, i ricordi della mia infanzia vissuta in quei luoghi di Toscana hanno trovato così il loro modo di raccontarsi. Con i colori sulla tela i ricordi si facevano sempre più vivi nella mia mente. Ho cominciato a dipingere col pennello e poi sempre di più con la spatola. Nel mettere giù il colore che scivola sulla tela, molto corposo e materico, sono apparse intensamente, e continuano a fluire, le mie suggestioni.
Il colore non è simile alla realtà perché attinge dal mio rivivere l’essenza di quei momenti lontani. I colori dominanti variano fra il giallo, l’ocra, il bruno; cerco di avere una tavolozza mia personale e originale.
Amo quei porti, quelle barche, quei silenzi, quelle navi sperdute nella nebbia, quelle vele squassate e gonfie dal vento, quel desiderio di andare verso una meta che a tratti diventi più sicura, ma rimanga al tempo stesso smarrita, misteriosa e malinconica.
Il mare mi accoglie sempre dolcemente. Preferisco dipingere non una barca o una vela nella loro realtà, ma esprimere e trasmettere cosa mi suscitano, dove mi porteranno quelle atmosfere; il movimento nel mare del colore è il mio viaggio alla ricerca dei ricordi e allo stesso tempo il modo per scoprire sempre nuove possibilità e orizzonti dentro le cose, dentro le nostre anime. Come ad esempio le figure che molto spesso appaiono nei miei lavori; sono figure di donne non definite, ma che vivono il silenzio, la contemplazione e la ricerca, il mistero della vita. Il mio desiderio è di lasciare al fruitore delle mie immagini un senso di pace così come io lo vivo dipingendo giorno dopo giorno il mio viaggio”.
Deanna Borchi