Stefano De Carli. L`opera d`arte indiscutibile

Intersuperfici curve a zone riflesse realizzate con tele sovrapposte, Chiaro il tentativo del De Carli di allontanarsi dalla tradizione informale. Ma a De Carli non basta..approfondisce la ricerca nel linguaggio plastico attraverso la “contraddizione dialettica tra spazio e oggetto, ( del ) la definizione per assurdo ( la sola possibile ) del vuoto”. Nascono così le Intersuperfici curve a zone riflesse. Attraverso l’utilizzo di tele sovrapposte accentua il dato tridimensionale; le buca realizzando dei vuoti dai contorni perfetti. Crea un continuo di vuoti e di pieni che rompono la normale logica delle opere ufficiali, ed introducono un discorso nuovo circa l'essere e l'apparire. La materia è presente prepotentemente nel suo essere semplice ma pregnante.
La superficie quale elemento cromatico rifrange la luce, lo spazio come attraversamento, nelle sue molteplici profondità, determina una percezione diversa. Restituire un’unica dimensione spazio temporale interna all’opera, di cui lo spettatore è parte attiva, fino a renderlo partecipe dell’opera stessa nell’azione performativa.

di Anna Maria Vedova

Lascia un commento / scrivimi
Inserisci il tuo nome
Inserisci un indirizzo email corretto
Inserisci un messaggio
Pubblico (mostra in questa pagina) Privato (invia solo a Stefano De Carli) Commento pubblico o privato
Cliccando su "invia il messaggio" accetto che il mio nome e la mail vengano salvate per la corretta erogazione del servizio