Enzobaren

fotografo artistico

Giornalista Fotoreporter alla scoperta dei tesori nascosti della città di Napoli

Formazione

Chi è Vincenzo Barbieri, giornalista fotoreporter
rielaborare un lavoro, fatto 30 anni fà, per il settimanale Napoli Oggi, fondato da Orazio Mazzoni. Mi fù commissionato di fare un viaggio nella città attraverso la storia e le chiese i monumenti. Nella mia ricerca storica incomincia a scoprire storie e monumenti mai conosciuti
fotografavo alle prime armi, la capo redattrice dott.ssa Sandra Di Stefano mi smistava per i percorsi da fare nelle chiese di Napoli ed è così che è nata 30 anni fà la ricerca della storia delal città da parte mia
Dopo 30 anni, riprendo, a colori, la Napoli antica e la ripercorre per promuovere l’arte e la cultura attraverso chiese e monumenti. Un percorso da giornalista fotoreporter in cui le immagini dicono molto di più delle sue parole. Ed è anche un invito e uno spunto per fare meglio.Le illustrazioni tecnicamente valide e tutte a luce naturale nel completare il percorso e le ricerche storica ecco l'idea di un cofanetto multimediale in due DVD il N.1 i racconti le storie dei luoghi, nel N.2 tutte le foto che fanno parte della prime mostra dal titolo “ il Potere lo spazio della Napoli Cinquecentesca, i due DVD sono corredati dei Barni del Cantautore Lino Brandizzi
“Io vivo in questa grande città che si chiama Napoli, dolce amaro amore per lei, bella signora distesa sul mare, per migliorare insieme” canta Lino Blandizzi, mentre scorrono le immagini del breve viaggio di Barbieri per le chiese, illustrate dalle sue personali note, da gossip. 1) S. Giacomo degli Spagnoli (1540), sulla destra del palazzo del Municipio, dove dietro l’altare si trova il sepolcro di don Pedro de Toledo ,opera di Giovanni da Nola, ordinato da don Pedro stesso che, però, non riposa lì perché, nel 1553, don Pedro muore a Firenze presso la figlia Eleonora dove è sepolto nel duomo di quella città); 2) S. Anna dei Lombardi (1590) a piazza Carità e ricorda la deposizione di Cristo, la sacrestia del Vasari, i monaci olivetani) ; 3) S. Domenico Maggiore (1515); 4) S. Giovanni a Carbonara (cappella Caracciolo di Vico nel 1517); 5) la chiesa del Purgatorio ad Arco, detta delle Pezzentelle; 6) S. Maria la Nova (1595-1599) su disegno di Giovan Cola di Franco; 7) S. Pietro a Majella; 8) S. Carlo all’Arena (1846) in via Foria (restauro del Crocifisso); 9) SS. Filippo e Giacomo nei pressi di piazzetta Nilo (luce naturale) 1593 (S. Maria delle Vergini per le figliuole povere dell’Arte della seta; 10) S. Maria delle Grazie a Salvator Rosa (1550); 11) S. Brigida (croce di Lucca); 12) per fare un salto a Procida, alla chiesa dei Cappuccini (1728) dove si celebrano i riti pasquali.Non mancano le foto ai monumenti, dalla fontana di via Medina, voluta da don Pedro de Toledo, a Porta Capuana, a Porta Nolana a Palazzo Reale (1548) con in primo piano il leone in piazza Plebiscito ed ancora gli scatti a Carlo d’Angiò, a Ferdinando di Borbone e a un suo medaglione che quasi sembra scoperto da Barbieri, a don Pedro de Toledo. Si fa cenno ai “quartieri spagnoli”(1560) e dalla Salute a Montecalvario – detta così per la salubrità dell’aria – una foto che chiude il primo DVD guarda al Castel S. Elmo (1537-46), che con Castel dell’Ovo, Castel Nuovo e il Carmine sono le fortificazioni del vicereame spagnolo a Napoli.
In chiusura del primo DVD c’è un peccato di vanità? Forse.Un’autocelebrazione?Forse. Mi riferisco al Premio Nazionale alla Cultura Megaris 2009 , alla XVIII edizione, che Barbieri riceve, lacrime agli occhi. Di certo non è così. E’ un giusto riconoscimento. Il video è la testimonianza di 30 anni di lavoro da professionista in una città che non premia facilmente, soprattutto, chi non vanta coperture politiche e si muove in una realtà non facile, dove il percorso di vita e di lavoro è ad ostacoli, dove è innegabile la professionalità per chi lavora a Napoli ed è legato alla città da e per sempre, ma, non è scontato il biglietto di viaggio verso il successo.Nel secondo DVD le immagini di Napoli scorrono veloci, sulle note musicali di Lino Blandizzi, in tutta la sua bellezza perché è Napoli che parla.
Per il prossimo appuntamento, ovvero ad un secondo cofanetto, mi permetto di consegnare a Vincenzo Barbieri queste poche righe estratte da uno scritto di mio padre, Roberto Di Stefano,”Il potere e lo spazio nella Napoli cinquecentesca”, dove la storia di Napoli e dei suoi tesori è analizzata scientificamente e vuole essere, quindi, un incoraggiamento a fare e a fare meglio perché la Cultura non si improvvisa, ma, lo studio è alla base della Cultura e questo messaggio passa attraverso il lavoro di Vincenzo Barbieri
Premio Nazionale Megaris per la Cultura 2009
riconoscimento per la ricerca storica della città di Napoli
dalla fondazione Megaris 2012

Premi

Premio Nazionale Megaris per la cultura 2009
riconoscimento per l'impegno sulla storia dei monumenti di Napoli dalla fondazione Megaris 2012

Bibliografia

Chi è Vincenzo Barbieri, giornalista fotoreporter
rielaborare un lavoro, fatto 30 anni fà, per il settimanale Napoli Oggi, fondato da Orazio Mazzoni. Mi fù commissionato di fare un viaggio nella città attraverso la storia e le chiese i monumenti. Nella mia ricerca storica incomincia a scoprire storie e monumenti mai conosciuti
fotografavo alle prime armi, la capo redattrice dott.ssa Sandra Di Stefano mi smistava per i percorsi da fare nelle chiese di Napoli ed è così che è nata 30 anni fà la ricerca della storia delal città da parte mia
Dopo 30 anni, riprendo, a colori, la Napoli antica e la ripercorre per promuovere l’arte e la cultura attraverso chiese e monumenti. Un percorso da giornalista fotoreporter in cui le immagini dicono molto di più delle sue parole. Ed è anche un invito e uno spunto per fare meglio.Le illustrazioni tecnicamente valide e tutte a luce naturale nel completare il percorso e le ricerche storica ecco l'idea di un cofanetto multimediale in due DVD il N.1 i racconti le storie dei luoghi, nel N.2 tutte le foto che fanno parte della prime mostra dal titolo “ il Potere lo spazio della Napoli Cinquecentesca, i due DVD sono corredati dei Barni del Cantautore Lino Brandizzi
“Io vivo in questa grande città che si chiama Napoli, dolce amaro amore per lei, bella signora distesa sul mare, per migliorare insieme” canta Lino Blandizzi, mentre scorrono le immagini del breve viaggio di Barbieri per le chiese, illustrate dalle sue personali note, da gossip. 1) S. Giacomo degli Spagnoli (1540), sulla destra del palazzo del Municipio, dove dietro l’altare si trova il sepolcro di don Pedro de Toledo ,opera di Giovanni da Nola, ordinato da don Pedro stesso che, però, non riposa lì perché, nel 1553, don Pedro muore a Firenze presso la figlia Eleonora dove è sepolto nel duomo di quella città); 2) S. Anna dei Lombardi (1590) a piazza Carità e ricorda la deposizione di Cristo, la sacrestia del Vasari, i monaci olivetani) ; 3) S. Domenico Maggiore (1515); 4) S. Giovanni a Carbonara (cappella Caracciolo di Vico nel 1517); 5) la chiesa del Purgatorio ad Arco, detta delle Pezzentelle; 6) S. Maria la Nova (1595-1599) su disegno di Giovan Cola di Franco; 7) S. Pietro a Majella; 8) S. Carlo all’Arena (1846) in via Foria (restauro del Crocifisso); 9) SS. Filippo e Giacomo nei pressi di piazzetta Nilo (luce naturale) 1593 (S. Maria delle Vergini per le figliuole povere dell’Arte della seta; 10) S. Maria delle Grazie a Salvator Rosa (1550); 11) S. Brigida (croce di Lucca); 12) per fare un salto a Procida, alla chiesa dei Cappuccini (1728) dove si celebrano i riti pasquali.Non mancano le foto ai monumenti, dalla fontana di via Medina, voluta da don Pedro de Toledo, a Porta Capuana, a Porta Nolana a Palazzo Reale (1548) con in primo piano il leone in piazza Plebiscito ed ancora gli scatti a Carlo d’Angiò, a Ferdinando di Borbone e a un suo medaglione che quasi sembra scoperto da Barbieri, a don Pedro de Toledo. Si fa cenno ai “quartieri spagnoli”(1560) e dalla Salute a Montecalvario – detta così per la salubrità dell’aria – una foto che chiude il primo DVD guarda al Castel S. Elmo (1537-46), che con Castel dell’Ovo, Castel Nuovo e il Carmine sono le fortificazioni del vicereame spagnolo a Napoli.
In chiusura del primo DVD c’è un peccato di vanità? Forse.Un’autocelebrazione?Forse. Mi riferisco al Premio Nazionale alla Cultura Megaris 2009 , alla XVIII edizione, che Barbieri riceve, lacrime agli occhi. Di certo non è così. E’ un giusto riconoscimento. Il video è la testimonianza di 30 anni di lavoro da professionista in una città che non premia facilmente, soprattutto, chi non vanta coperture politiche e si muove in una realtà non facile, dove il percorso di vita e di lavoro è ad ostacoli, dove è innegabile la professionalità per chi lavora a Napoli ed è legato alla città da e per sempre, ma, non è scontato il biglietto di viaggio verso il successo.Nel secondo DVD le immagini di Napoli scorrono veloci, sulle note musicali di Lino Blandizzi, in tutta la sua bellezza perché è Napoli che parla.
Per il prossimo appuntamento, ovvero ad un secondo cofanetto, mi permetto di consegnare a Vincenzo Barbieri queste poche righe estratte da uno scritto di mio padre, Roberto Di Stefano,”Il potere e lo spazio nella Napoli cinquecentesca”, dove la storia di Napoli e dei suoi tesori è analizzata scientificamente e vuole essere, quindi, un incoraggiamento a fare e a fare meglio perché la Cultura non si improvvisa, ma, lo studio è alla base della Cultura e questo messaggio passa attraverso il lavoro di Vincenzo Barbieri
Premio Nazionale Megaris per la Cultura 2009
riconoscimento per la ricerca storica della città di Napoli
dalla fondazione Megaris 2012