Cronistoria

La mia vita artistica

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2019

THERE IS A BEGINNING IN THE END - The secret Tintoretto fraternity
11 maggio — 11 settembre 2019
Venezia, Chiesa di San Fantin

Artisti: Tintoretto (Italia), Dmitry Krymov (Russia),
Irina Nakhova (Russia), Gary Hill (USA),
!Mediengruppe Bitnik (Svizzera), Emilio Vedova
(Italia)
Curatori della mostra: Marina Loshak, Olga Shishko.
Il Museo Statale delle Belle Arti A. S. Puskin, insieme a
Stella Art Foundation, presenterà a Venezia uno speciale
progetto del “Museo Puskin XXI”: Alla fine c'è un inizio. La
confraternita segreta di Tintoretto, una mostra di opere di
artisti contemporanei dedicata al 500° anniversario del
grande artista veneziano Jacopo Tintoretto, che si terrà a
Venezia durante la 58° Biennale d'arte contemporanea ed è
organizzata con il sostegno della società Mail.Ru Group,
partner della sezione “Museo Pushkin XXI”.
Le installazioni degli artisti contemporanei Dmitry Krymov
(Russia), Irina Nakhova (Russia) e Gary Hill (USA) riempiranno
lo spazio della chiesa di San Fantin, dove una volta era
conservato un dipinto dello stesso Tintoretto. Entreranno in
dialogo con la tela del seguace di Tintoretto, l'artista
modernista Emilio Vedova (Italia) e con il contesto storico
del luogo. Il progetto-intervento del collettivo
!Mediengruppe Bitnik (Svizzera) completerà il programma e
enfatizzerà l'atmosfera di partecipazione e appartenenza alla
confraternita segreta veneziana.
«Tintoretto è Venezia, anche se non dipinge Venezia», ha detto
Jean-Paul Sartre a proposito dell'artista. Nella pittura di
Tintoretto, la categoria chiave era lo spazio, nelle sue opere
incarnava un universo infinito, commovente e gorgogliante. Le
opere degli artisti contemporanei, create appositamente per
questo progetto, ripensano l'approccio innovativo del grande
veneziano e offrono agli spettatori la possibilità di
immergersi nell'universo di Tintoretto. Ognuna delle opere
riflette i più importanti motivi della creatività di Jacopo
Tintoretto, tra cui l'unità spirituale delle persone, il
motivo del miracolo, così come il suo lavoro magistrale con le
dinamiche dello spazio e le possibilità espressive della luce. 2
Il progetto consiste di quattro parti, in cui ogni atto è una
nuova opera che riempie l'intero spazio della chiesa. Oltre
alle installazioni multimediali, la mostra ospiterà un
dipinto di Emilio Vedova, artista astratto italiano e
principale seguace di Tintoretto nel XX secolo, che entra in
dialogo con le opere degli artisti contemporanei.
L'artista teatrale Dmitry Krymov crea un'installazione
performativa basata sull'Ultima cena dalla Chiesa di San
Trovaso. Interpretando l'Ultima Cena, costruisce un'altra
realtà basata sul trompe-l'oeil - un intoppo visivo -
sull'altare della chiesa di San Fantin, facendo sì che lo
spettatore dubiti della sua percezione. Alla realizzazione
dell’installazione hanno partecipato gli attori Anatoliy
Beliy e Olga Voronina insieme agli studenti dell’Università
russa di arti teatrali (GITIS), laboratorio di Dmitry Krymov.
L'installazione multimediale di Irina Nakhova consiste di tre
parti, ognuna delle quali si riferisce alle opere del maestro.
Tutte ripensano le scene bibliche dal punto di vista
dell'esperienza della storia contemporanea. Per l'artista un
motivo importante di Tintoretto è la dinamica della massa
umana, che ha un'intensità emotiva critica. La turbolenza
della materia terrestre sta cercando una via d'uscita nello
spazio esterno, che è difficile da concepire, ma può essere
avvertita attraverso la drammaturgia del lavoro mediatico di
Nakhova. Gary Hill è un classico dell’arte mediatica americana
ed espone gli elementi della pittura di Tintoretto in spettri
e neuroni, creando una nuova essenza che suona e sfarfalla. Il
punto di partenza per Hill non è lo spazio architettonico, ma
principalmente lo spazio della coscienza umana. La
combinazione di immagini visive con un suono elettronico
intenso consente un'esperienza sinestetica profonda.
Una delle ultime opere di Emilio Vedova, presentata alla
mostra, Tondo, ha la forma di un cerchio. Riflette il concetto
di ciclicità del tempo. Vedova vedeva la missione dell'artista
nel registrare e ritrasmettere gli eterni temi degli scontri
che riguardano il mondo intero: la guerra, l’ingiustizia,
l’oppressione. Come Tintoretto, non opera con le immagini, ma
con elementi interi, lo spazio. La forma del cerchio è
diventata per lui l'opportunità di andare oltre i limiti
dell'ambiente pittorico attraverso la combinazione di spazio
e tempo.
L’originale del dipinto di Tintoretto “L'origine d'Amore”
(1562) della collezione del noto antiquario veneziano Pietro
Scarpa farà il centro concettuale della mostra. L’opera
pittori?a fu realizzata da Tintoretto sulla commissione di
Federico Contarini, procuratore di San Marco, uno dei
fondatori della potente Compagnia della Calza degli Accesi,
per diventare la sua insegna ed abbellire l‘antisala della
Libreria Marciana, luogo di ritrovo dei membri della
confraternita. Tintoretto raffigurò uno dei soggetti del
popolarissimo in quei tempi Dialogo d'Amore di Sperone
Speroni: nel braciere retto da Apollo, la luce del Sole
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accende d'amore l'esca dell'animo umano. Il giovane dio Apollo
è accompagnato dalle figure di Afrodite Pandemia e da quella
Urania, Amore terreno e celeste. Dopo secoli di oblio, questo
dipinto venne ritrovato nel 1991 dalla famiglia Scarpa. Da
allora la tela fa parte della collezione privata inacessibile
per il pubblico di massa.
Dopo un decennio di restauri la mostra del Museo Puskin sarà
il primo evento che aprirà le porte della chiesa di San Fantin
a un vasto pubblico. La costruzione della chiesa fu completata
nel XVI secolo e i primi edifici religiosi in questo sito
risalgono al X secolo.
Alla mostra parteciperà anche il collettivo !Mediengruppe
Bitnik che realizzerà un progetto-intervento segreto, che
permette allo spettatore di entrare nella confraternita
segreta di Tintoretto. L'atmosfera di segretezza,
appartenenza e co-creazione unirà il loro progetto al tema
delle confraternite veneziane.
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«Tintoretto ha apportato dei cambiamenti nell'arte che
andavano in contrasto con la vita, che sembrava regolare o
tradizionale. Siamo interessati al tema delle confraternite,
incluse le confraternite povere, per cui Tintoretto ha
lavorato. Questa mostra parla del ruolo di un artista che non
lavora con i ricchi clienti, non è alla ricerca di mezzi di
sussistenza o di conforto personale, ma di una persona che non
si lascia distogliere dalle opere, sulle quali si focalizzerà
e che lo cambieranno».
Marina Loshak, direttrice del Museo Statale delle Belle Arti A. S. Puškin:
«Nel 2019, la nostra Fondazione torna a Venezia per la settima
volta. Abbiamo rappresentato la Russia tre volte alla Biennale
di Venezia nel padiglione nazionale, con eventi collaterali
come “Ruin Russia” alla Scuola dell’arte dei Tiraoro e
Battioro (2007) e “That Obscure Object of Art” a Ca’ Rezzonico
(2009), e anche organizzato un evento speciale nel 2005 presso
la Fondazione Guggenheim. Questa volta in collaborazione con
il Museo Statele delle Belle Arti Puskin, siamo
co-organizzatori di una mostra, dove l'arte attuale entra in
dialogo con le opere del grande maestro veneziano Jacopo
Tintoretto, il cui 500° anniversario è celebrato quest'anno in
tutto il mondo.»
Stella Kesaeva, Presidente di Stella Art Foundation:
«L’arte contemporanea e le nuove tecnologie si intrecciano e
si aiutano a svilupparsi. L’arte, come tutto nel mondo
moderno, cerca di entrare nella rete. Siamo contenti di poter
contribuire allo sviluppo di questa corrente con il partner
così professionale come il Museo Pushkin. Secondo anno di
seguito aiutiamo il Museo a realizzare degli ottimi proggetti
alla Biennale di Venezia. Sicuramente il nostro Paese ha
qualcosa da vantare sia nell’arte contemporanea che nel
settore IT.»
Aleksandr Karmaev, Vice-presidente delle communicazioni, Mail.ru Group:
MARINA LOSHAK — Direttrice del Museo Statale delle Belle Arti
Puskin, curatrice, filologa. Per diverso tempo ha diretto il
Centro per le arti di Mosca (MTSI) a Neglinnaja, la Galleria
Tatintsian e il polo espositivo del Maneggio; è la fondatrice
della galleria Proun. Dal 2013 è la Direttrice del Museo
Statale delle Belle Arti A.S. Puskin.
OLGA SHISHKO — Responsabile del Museo Puskin XXI, curatrice,
storica dell'arte, ricercatrice, autore di numerosi articoli.
Organizzatrice di eventi internazionali, festival e mostre
dedicate all'arte multimediale. Fondatrice del centro
"MediaArtLab", la più antica istituzione russa impegnata
nell'arte dei nuovi media.
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BIOGRAFIA
Curatori:
GARY HILL (nato nel 1951 a Santa Monica, USA) è un artista
multimediale, uno dei pionieri della video arte, che ha
iniziato a lavorare con la video e la sound art negli anni
1970-1980. Nelle sue opere e installazioni video, l'artista
esplora la connessione di immagini, suoni e linguaggio
(Incidence of catastrophe, Between Cinema and a Hard Place),
corpo e tecnologia (Inasmuch As It Is Already Taking Place,
Inasmuch As It Has Already Taken Place). Le installazioni più
famose dell'artista sono Tall Ships, HanD HearD, Viewer, Wall
Piece. Le sue mostre personali si sono svolte in tutto il
mondo, tra cui al Centre Pompidou (Parigi), al Guggenheim
Museum (New York), al Museum of Modern Art di Barcellona, ecc.
Le opere di Gary Hill sono esposte in molti musei, tra cui il
Museum of Modern Art (MoMA) in New York. Ha vinto numerosi
premi, tra cui il Leone d'oro della Biennale di Venezia
(1995), il MacArthur Foundation Prize (1998) e la laurea
honoris causa del Cornish College of the Arts di Seattle
(2011).
DMITRY KRYMOV (nato nel 1954, Mosca, Russia) è un regista,
artista, scenografo. Si è laureato alla Moscow Art Theatre
School (1976). I suoi spettacoli sono stati rappresentati in
prestigiosi festival internazionali in Austria, Gran
Bretagna, Germania. Il laboratorio di Dmitry Krymov è
costantemente in tournée, anche in Brasile, Stati Uniti,
Australia, Nuova Zelanda. Dagli anni '90, si occupa di arte:
pittura, grafica, installazione. Ha partecipato a mostre
collettive e personali in Russia e all'estero. Nel 2004-2018
è stato direttore artistico del laboratorio presso la Theatre
School of Dramatic Art. Dedica grande attenzione
all'interazione tra attore, spazio scenico e scenografia. Tra
le sue produzioni più famose ci sono: La morte di una giraffa,
Opus n. 7, Sogno di una notte di mezza estate, Tararabumbia,
Honoré de Balzac. Note su Berdicev e altri.
Artisti:
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BIOGRAFIA
IRINA NAKHOVA (nata nel 1955, Mosca) è un’artista,
rappresentante del concettualismo di Mosca. Lavora con la
pittura e l’installazione. Si è laureata al Moscow Polygraphic
Institute. Dal 1989 ha tenuto più di 30 mostre personali a
Mosca, Londra, Barcellona, Salisburgo, New York, Chicago e in
altre città d'Europa e degli Stati Uniti. Ha vinto il Premio
Kandinskij (2013) per la sezione "Progetto dell'anno". Nel
2015, ha rappresentato la Russia alla 56a Biennale di Venezia.
!MEDIENGRUPPE BITNIK (Carmen Weisskopf, nata nel 1976 in
Svizzera; Domagoj Smoljo, nata nel 1979, in Croazia) sono
artisti multimediali che lavorano principalmente con
Internet. Nelle loro opere, esplorano il tema dello spazio
virtuale, compresa la darknet. Le loro opere sono state
esposte in molti musei e gallerie, tra cui: Minshen Art Museum
di Shanghai, Ljubljana Art Gallery, Zurich Art Center,
Contemporary Art Center di Vilnius, Biennale di Teheran e
altri. Il duo ha vinto il Swiss Art Award ed è stato premiato
con la menzione d'onore della giuria del Festival Ars
Electronica. I loro progetti più famosi sono L’opera chiama.
Arie per tutti alla Biennale industriale di arte contemporanea
degli Urali, The Accidental Buyer, per il quale hanno creato
un internet-bot, Delivery For Mr. Assange.
EMILIO VEDOVA (1919 — 2006 Venezia) è il principale seguace di
Tintoretto nel XX secolo. La mostra di Germano Celant nella
Scuola Grande di San Rocco del 2013 è stata dedicata proprio
a questa continuità. Dopo un periodo di fascino per
l'espressionismo, nel 1942 si unì al movimento "Corrente", che
si opponeva all'arte totalitaria. Nel 1946 divenne uno dei
fondatori della "Nuova Secessione Italiana". Nel 1948 fece il
suo debutto alla Biennale di Venezia. Nel 1960, gli è stato
conferito il Gran Premio per la Pittura, nel 1954 ha ricevuto
un premio per trascorrere tre mesi in Brasile e nel 1997 ha
ricevuto il Golden Lion Award for Lifetime Achievement. Ha
insegnato a Salisburgo, Venezia e diverse università
americane.
VIKTORIA MARKOVA — storica dell'arte, vicedirettrice per la
sezione scientifica del Museo Puskin, è uno delle maggiori
esperte mondiali sull'arte del Rinascimento italiano.
DON GIANMATTEO CAPUTO — incaricato del Triveneto per i beni
culturali ecclesiastici e Delegato Patriarcale per i beni
culturali di Venezia.
GIUSEPPE BARBIERI — storico dell'arte, direttore del
Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell'Università
Ca’ Foscari.
GABRIELLA BELLI — storica dell'arte, direttrice della
Fondazione Musei Civici di Venezia.

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