Eventi

Esistere, 2007

Quanti misteri nel giorno,
i gabbiani,
le barche,
i figli,
una donna,
la sua voce,
il caso,
l'assoluto caso,
imprevedibile.
Una pallina in gomma
rimbalza tra i muri,
infiniti i percorsi
che le pareti le concedono.
Sua l'incosciente libertà,
nostro il sogno futuro
che Borges ha già descritto.
Il pittore
mi forgia l'istante,
centinaia di quadri,
non fotogrammi,
mi danno il tramonto
e il seme del nuovo giorno.
Ma l'uomo,
in una grande città,
che inaspettatamente,
poggiò sulla mia mano
disperazione e pianto,
la sua vita di altra notte,
non lo chiesi.
Gli diedi una moneta,
mi sentii più vuoto di prima.
L'ho visto andare
portando via
il mio spirito
e l'Anima,
persi quel giorno
amati miei versi.
Avevo pagato poco,
molto poco,
per assistere
ad un dramma poi vero,
senza scrittore,
attori,
personaggi,
regista,
nonostante era nostro
l'invisibile, immenso teatro.
Quel giorno,
l'abisso,
i nostri confini,
la probabilità,
l'universo,
avevano permesso l'incontro,
lacrime e metallo.
Perchè l'incontro,
i miei gabbiani,
questi segni,
più sono banali,
più misteri mi concedono,
arcani ma affascinanti?
Cos'è quel senso
che toglie confini
e colloca tra le stelle
l'autunno e una foglia?
Come mai l'impossibile teatro
se io dormo in antica caverna?
Franco Ingras.

Informazioni generali

  • Categoria: Poesia
  • Eseguita il: aprile 2007

Informazioni tecniche

  • Stile: versi liberi
  • Supporto: Esistere

Informazioni sulla vendita

  • Collezione: Nel mio cuore
  • Disponibile: no

Informazioni Gigarte.com

  • Codice GA: GA19749
  • Archiviata il: 27/05/2009

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