Giancarla

artista

Giancarla Di Clemente nasce a Genova nel primo pomeriggio dell'ultimo giorno di primavera.
Sin dall’età di tre anni ha una propensione naturale al disegno.
Alle elementari la maestra le riconosce un talento innato, un dono immenso da serbare e coltivare.
I suoi regali preferiti sono le grandi e piatte scatole di latta ricolme di matite d tutti i colori della Faber Castell e della Caran d’Ache.
Parenti e amici di famiglia le chiedono sempre un disegno, un ritratto o un dipinto da riportare a casa per ricordo.
Anche Gino Paoli, vicino di casa di amici dei genitori, vista la spiccata dote della piccola di sei anni le regala la sua prima cassetta di colori ad olio. Si trova così a respirare il profumo degli olii e delle trementine che sprigionano dalle bottigliette contenute insieme ai pennelli, alla spatola e ai tubetti di colore e, a Bonassola, dipingerà il gatto sulla pietra che, per lei, già aveva la forma del gatto seduto con le zampe davanti ritte e lo sguardo curioso.
Da adolescente si trova a Parigi, nella caratteristica Place du Tertre, a fare -in contemporanea- i ritratti a carboncinoe sanguigna come scambio a chi la ritrae. Sempre da adolescente frequenta con successo il primo anno di Liceo d’Arte presso la Vaughan Road Academy di Toronto dove le sue opere vengono esposte e rimangono proprietà della scuola.
Tornata in Italia, frequenta il collegio femminile delle suore Marcelline di Genova e si allontana dagli studi artistici. Dopo la maturità e, previo concorso pubblico, entra in un’amministrazione locale, al contempo, studia psicologia clinica presso l'Università di Padova, poi si diploma counselor relazionale stabilendosi infine a Pescara. Qui, nella terra delle sue radici paterne coltiva molteplici interessi che spaziano dalla poesia alla filosofia, passando per la danza ed il teatro. La sua grande passione pittorica, nel frattempo interrotta, riprende solo di recente.
Nei quadri a volte traspare quella freschezza tipica del bambino che vede le immagini già nelle velature e le esprime, con l’esperienza di un adulto che percepisce ancora il mondo con rinnovato stupore e giocosa meraviglia.
I suoi ritratti, sempre diversi, si adattano alla personalità dei soggetti e ne esaltano il lato nascosto.