Giancarlo Ciccozzi

artista

Giancarlo Ciccozzi
Pittore e scultore italiano, L'Aquila, 1973
Ciccozzi è considerato uno degli artisti emergenti più quotati nel panorama dell’arte astratta contemporanea. La sua sensibilità artistica è legata ai movimenti dei grandi Maestri come Alberto Burri, de Koenig, Marotta, Castellani, Afro Basaldella, e quindi concettualmente ed intimamente cresciuto con la poetica dell’astratto materico internazionale. La visione di Ciccozzi è sempre evolutiva, senza pause o cadute in cristallizzazioni stilistiche, sviluppata in un inesauribile naturale slancio innovativo, in modi diversi di straordinaria freschezza, genuinità creatività con una eccezionale essenzialità di modi propositivi. Nelle sue opere si evince da subito che la sua ricerca è in sostanza ancora tesa alla sublimazione poetica della materia, del legno, della pietra, degli oggetti usati e logorati dal tempo e l’utilizzo. Ne evidenzia tutta la carica poetica come residui solidi dell’esistenza, non solo umana, ma potremmo dire anche cosmica. Oggi si può affermare con certezza che nell’opera di Ciccozzi l’arte interviene sempre ”dopo”, ”dopo” che i materiali dell’arte sono già stati “usati e consumati”. Essi ci parlano di un ricordo lucido e ci sollecitano a pensare a tutto ciò che è avvenuto nella vita precedente di quei materiali prima che essi fossero definitivamente fissati nell’immobilità dell’opera d’arte. La sua opera ha radicalmente rimesso in discussione il suo concetto di arte ed il rapporto con la sua vita. L’arte come finzione che imita la vita appare ora definitivamente sorpassata da un’arte che illustra la vita con la sincerità, la crudezza e la gioia della vita stessa.

Formazione

Giancarlo Ciccozzi
Pittore e scultore italiano, L'Aquila, 1973
Ciccozzi è considerato uno degli artisti emergenti più quotati nel panorama dell’arte astratta contemporanea. La sua sensibilità artistica è legata ai movimenti dei grandi Maestri come Alberto Burri, de Koenig, Marotta, Castellani, Afro Basaldella, e quindi concettualmente ed intimamente cresciuto con la poetica dell’astratto materico internazionale. La visione di Ciccozzi è sempre evolutiva, senza pause o cadute in cristallizzazioni stilistiche, sviluppata in un inesauribile naturale slancio innovativo, in modi diversi di straordinaria freschezza, genuinità creatività con una eccezionale essenzialità di modi propositivi. Nelle sue opere si evince da subito che la sua ricerca è in sostanza ancora tesa alla sublimazione poetica della materia, del legno, della pietra, degli oggetti usati e logorati dal tempo e l’utilizzo. Ne evidenzia tutta la carica poetica come residui solidi dell’esistenza, non solo umana, ma potremmo dire anche cosmica. Oggi si può affermare con certezza che nell’opera di Ciccozzi l’arte interviene sempre ”dopo”, ”dopo” che i materiali dell’arte sono già stati “usati e consumati”. Essi ci parlano di un ricordo lucido e ci sollecitano a pensare a tutto ciò che è avvenuto nella vita precedente di quei materiali prima che essi fossero definitivamente fissati nell’immobilità dell’opera d’arte. La sua opera ha radicalmente rimesso in discussione il suo concetto di arte ed il rapporto con la sua vita. L’arte come finzione che imita la vita appare ora definitivamente sorpassata da un’arte che illustra la vita con la sincerità, la crudezza e la gioia della vita stessa.

Tematiche

La visione di Ciccozzi è sempre evolutiva, senza pause o cadute in cristallizzazioni stilistiche, sviluppata in un inesauribile naturale slancio innovativo, in modi diversi di straordinaria freschezza, genuinità creatività con una eccezionale essenzialità di modi propositivi.
Nelle sue opere si evince da subito che la sua ricerca è in sostanza ancora tesa alla sublimazione poetica della materia, del legno, della pietra, degli oggetti usati e logorati dal tempo e l’utilizzo. Ne evidenzia tutta la carica poetica come residui solidi dell’esistenza, non solo umana, ma potremmo dire anche cosmica. Oggi si può affermare con certezza che nell’opera di Ciccozzi l’arte interviene sempre ”dopo”, ”dopo” che i materiali dell’arte sono già stati “usati e consumati”. Essi ci parlano di un ricordo lucido e ci sollecitano a pensare a tutto ciò che è avvenuto nella vita precedente di quei materiali prima che essi fossero definitivamente fissati nell’immobilità dell’opera d’arte. La sua opera ha radicalmente rimesso in discussione il suo concetto di arte ed il rapporto con la sua vita. L’arte come finzione che imita la vita appare ora definitivamente sorpassata da un’arte che illustra la vita con la sincerità, la crudezza e la gioia della vita stessa.

Quotazione

Note Critiche
“Un personaggio di cultura senza retorica”.
Il critico d'arte prof. Vittorio Sgarbi, Giorgio Di Genova, ed il prof. Mauro Fantinato nella speciale recensione "Marcinel262" e nel libro “Italiani”, scrivono di lui: “ …e nella necessità di esplicitare una sofferenza traumatica, Giancarlo Ciccozzi scopre la gestualità elaborata di un materico-informale rispettoso, dall’aspetto impegnato e accattivante. Pittore dell’animo, attualmente lavora di notte, quando intorno la vita si acquieta, la coscienza personale si riposa e riemerge l’inconscio, tuttora fortemente scosso. Mara Ferloni: “Ciccozzi è caratterizza uno stile stilistico rigoroso; colori forti e soffusi contraddistinguono le sue opere materiche ed informali trasformando la visione del reale con valenze cromatiche che raggiungono una intensità espressiva che va oltre i confini delle forme e a volte anche delle sue idee”. La positività caratteriale dell’autore, tuttavia, incessantemente opera per rimarginare le ferite e già si inizia a vedere l’intento costruttivo di forme dai colori solari e dalle campiture più distese, pur conservando ancora l’aspetto di dardi pericolosamente appuntiti. Con il colore vivo macchia i legni, gli stucchi e le plastiche con i quali poi realizza i suoi quadri. In questo caso “l’usura e la tragedia” che avevano segnato i materiali non è più quella della ”vita”, ma è quella della “morte e della sofferenza”, che in seguito si ritrasformeranno, in una fase di rielaborazione successiva, in un’energia che ha un valore quasi metaforico, quasi primordiale. Le opere, realizzate in bianco o in nero, o a colori vivaci, hanno l’aspetto della terra, calpestata, camminata, vissuta e logorata. Con la sua musicalità e con vena spiccatamente poetica è sempre presente; quindi, il concetto di “stato patologico” che raggiunge il suo maggior afflato cosmico con la serie “Trasposizioni” e i “Notturni”, fasi di rielaborazione dei suoi stati d’animo precedenti. In queste opere, realizzate con una mistura di caolino, stucco, vinavil e pigmento fissato su tela ed altri supporti, raggiunge il massimo di purezza e di espressività estetica e concettuale.

Premi

Riconoscimenti premi e principali esposizioni
Artista quotato e presente sulle maggiori piattaforme e case d’asta italiane
Inserito nella prestigiosa “Collezione Vittorio Sgarbi 2018”, Collezioni d’arte di Villa Cavallini-Sgarbi, 2018, Italia.
Insignito del Premio Internazionale “I Bronzi di Riace” - “Premio Internazionale per i Diritti Umani 2016, dall’Accademia Italia in Arte nel Mondo, Lecce 2017.
Esposizione alla “Biennale d’Arte Contemporanea del Belvedere di San Leucio, Quartiere Militare Borbonico, Reggia del Belvedere di San Leucio, Caserta 2017
Mostra personale al Festival Art di Spoleto, Art in the City 2017,Settembre 2017
Mostra personale in occasione della 723’ Perdonanza Celestiniana, Palazzo Lely Gualtieri – L’Aquila 2017
Esposizione a Venezia, Palazzo Albrizi-Capello”, Emotion Art for Soul, di Mario Castellese e Mauro Fantinato, Venezia 2017.
Esposizione alla Mostra d’Arte Contemporanea “Intimarte” con Vittorio Sgarbi, Fortezza della Rocca Paolina, Perugia 29017, Italia.
Esposizione nelle sale monumentali del Palazzo della Cancelleria a Roma, “Omaggio a Frida Kahlo”, a cura di Rosario Sprovieri e Amedeo Fusco, Roma 2017.
Primo premio alla “Biennale del Senso e della Materia”, Greccio, Rieti, 2017
Insignito del “Premio Beato Angelico” - “Premio Internazionale per i Diritti Umani 2016, dall’Accademia Italia in Arte nel Mondo, Lecce 2016.
Espone al “43° Premio Sulmona 2016” su invito di Vittorio Sgarbi, Enzo Le Pera, Giorgio Di Genova, Sulmona 2016.
Pubblicazioni su Catalogo “Italiani” a cura di Vittorio Sgarbi (EA Editore).
Pubblicato su “Percorsi d’Arte Italiana” a cura di Giorgio Di Genova e Enzo Le Pera (Rubbettino Editore).
Mostra personale presso Palazzo Natellis, L’Aquila 2016 in occasione della Perdonanza Celestiniana 2016.
Esposizione alla “Triennale di Verona 2016” con Vittorio Sgarbi, Paolo Levi, Sandro Serradifalco, Estemio Serri, Luca Beatrice – Palaexpò, Verona 2016.
In mostra al "Premio Arte Roma 2016", Stadio di Domiziano, Roma 2016.
In mostra al “Premio Arte Impero” a cura di Paolo Levi, con esposizione al Carouselle du Louvre di Parigi, Palazzo Stenbergh (Ambasciata) di Vienna, Palazzo Brancaccio in Roma.
Mostra personale presso Palazzo Natellis in L’Aquila – Perdonanza Celestiniana – Comune dell’Aquila, 2016.
Esposizione “Marcinelle262” 2016 – Veneto, Abruzzo, Sicilia – a cura di Mario Catellese, Mauro Fantinato.
Premiato a “L’isola che c’è”, Villa Castelnuovo, con Vittorio Sgarbi, Palermo – Italia.
Espone agli “Oscar Project”, Hollywood, California USA, al Conference Room, 6250 Hollywood Boulevard, Los Angeles, New York. Washington, USA.
Primo premio al museo M.A.C.S. alla mostra “Sulle tracce di San Francesco di Assisi”, a cura del Maestro Guido Carlucci, Greccio, Rieti, 2016.
Mostra di pittura showroom a Miami 2016/17, Florida, USA.
Premiato alla "II° Biennale del Senso e Materia", a cura di Guido Carlucci, Greccio, Rieti 2015/16.
Premiato al “XXIII° Premio Internazionale G. D'Annunzio”,Aurum, Pescara, 2015.
Premiato al “Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti” - ”Artista 2015”, Seravezza,Lucca.

Premiato al “Festival del Gran Sasso d’Italia”, Santo Stefano di Sessanio ,Calascio, L’Aquila, 2015.

Mostra personale, Auditorium Renzo Piano, L’Aquila, 2015
Mostra personale in occasione della “722° Perdonanza Celestiniana”, L’Aquila, 2015 e 2016.
Esposizioni in gallerie a Firenze, Roma, Tirana, Durazzo, Siena, Terni, Rieti, Caserta, L’Aquila, Torino, Miami, Florida USA, Washington, Los Angeles, Marrakech, Agadir, Londra, Cannes e Zurigo.

Bibliografia

Giancarlo Ciccozzi
Pittore e scultore italiano, L'Aquila, 1973
Ciccozzi è considerato uno degli artisti emergenti più quotati nel panorama dell’arte astratta contemporanea. La sua sensibilità artistica è legata ai movimenti dei grandi Maestri come Alberto Burri, de Koenig, Marotta, Castellani, Afro Basaldella, e quindi concettualmente ed intimamente cresciuto con la poetica dell’astratto materico internazionale. La visione di Ciccozzi è sempre evolutiva, senza pause o cadute in cristallizzazioni stilistiche, sviluppata in un inesauribile naturale slancio innovativo, in modi diversi di straordinaria freschezza, genuinità creatività con una eccezionale essenzialità di modi propositivi. Nelle sue opere si evince da subito che la sua ricerca è in sostanza ancora tesa alla sublimazione poetica della materia, del legno, della pietra, degli oggetti usati e logorati dal tempo e l’utilizzo. Ne evidenzia tutta la carica poetica come residui solidi dell’esistenza, non solo umana, ma potremmo dire anche cosmica. Oggi si può affermare con certezza che nell’opera di Ciccozzi l’arte interviene sempre ”dopo”, ”dopo” che i materiali dell’arte sono già stati “usati e consumati”. Essi ci parlano di un ricordo lucido e ci sollecitano a pensare a tutto ciò che è avvenuto nella vita precedente di quei materiali prima che essi fossero definitivamente fissati nell’immobilità dell’opera d’arte.