Gianfranco Carbone

artista

Formazione

Gianfranco Carbone è nato a Santa Maria Capua Vetere (CE) nel 1976,dove vive e lavora.
Diplomato al liceo artistico,la sua passione per la pittura lo vede presente in numerose collettive e qualche personale,nonché inserito in alcuni volumi inerenti l'arte pittorica della provincia casertana.
Lo studio, sia di noti artisti del territorio,che internazionali,stimola la sua sete di conoscenza e la sua fame di apprendere le tecniche e i segreti della pittura.
Infatti,da uno studio approfondito sulla pittura figurativa classica,ha avuto modo di imparare le tecniche importanti di disegno e mescolanza dei colori,arricchendo il suo bagaglio artistico.
Dopo più di venti anni di esperienza pittorica giunge ad una maturazione che sfocia in nuovi lavori astratti ed informali fatti di una gestualità molto personale.

Tematiche

Gianfranco Carbone e la percezione degli stati d’animo

di Carlo Roberto Sciascia

Cromatismi sofferti, stemperati fino a distendersi adagiati sulla tutta superficie pittorica, concorrono a delineare la struttura in avvolgenti schemi che, grazie alla scrupolosa miscelazione, creano un effetto visivo di intima percezione. Questa è la chiave dell’opera di Gianfranco Carbone, un artista che offre al fruitore la possibilità di immergersi in un territorio, in cui la concezione di spazio/tempo perde la propria peculiarità proiettandosi in una diversa dimensione grazie ad un sistema di codici linguistici decisamente correlati tra loro; questi ultimi che, pur partecipando autonomamente all’effetto empatico globale del colore ed allo slancio gestaltico del movimento segnico che traspare lieve dal fondo, inevitabilmente colgono ogni elemento dettato dal cuore e lo evidenziano al pubblico in un letto che li fa appena percepire.

L’artista sa distribuire sulla tela una forza aggregante scaturita dal proprio intimo, che è in grado di comporre ogni sensazione provata con stessa intensità ed energia mediante gesti dettati dalle sue esperienze di vita e scelte cromatiche propaganti una rarefatta primordiale, scaturita dall’intensa emotività e propagantesi in un dinamismo a volte inquietante, altre avvincente.

Le sue accattivanti elaborazioni rincorrono motivi esistenziali e spalancano scenografie dell’animo che, in quelle suggestioni avvertite e/o nelle personali apprensioni verificatesi, offrono una diversa prospettiva con la quale guardare il mondo nella sua completezza.

Le opere di Carbone rappresentano ciò che egli vede intorno a sé, un mare o un’emozione, un sogno o un pensiero, e lo filtra attraverso la propria interiorità; ne nasce una trasposizione visiva, dettata dai sentimenti scaturiti, dai desideri, dai prodotti del pensiero, come pure dalla riflessione dell’anima su di sé (la psyche individuale socratica), che sa caratterizzare il senso dell’identità della persona; nell’artista si nota l’esigenza di introspezione che riconduce tutto alla coscienza del proprio “io”.

È un processo percettivo guidato da vari aspetti cognitivi, emotivi e motivazionali e dal pathos, i quali si sviluppano in tensioni e pulsioni dell’animo fino a disperdersi nel caos dello scorrere delle percezioni. Infatti, nello sfondo cromatico delle sue opere, in cui si accavallano pensieri ed emozioni, Carbone lascia che prenda forma la sensazione provata e ne offre i contenuti contestuali nei quali è maturata, anche quelli vicini al sogno; in questi momenti, come già detto, si nota che indiscutibilmente, più che il valore dei segni, sono le variazioni tonali e le sfumature ad essere determinati nell’espressività dell’artista e a definirne gli elementi interpretativi.

Gianfranco Carbone continua questo percorso interiore tra emozioni e lievi moti dell’animo e ne fa partecipe il fruitore. Sa far riaffacciare dalla sua mente ogni suggestione con un inconfondibile profumo confidenziale sullo sfondo di note dalle diverse tonalità del blu scuro, del tenue giallo, …, custodite nel profondo grazie ad una precisa intuizione intimistica con una semplice ma ricca e penetrante immediatezza visiva, di certo sintesi, ma anche essenza, del suo discorso rivolto all’armonia del momento laddove l’essere supera la necessità dell’apparire

Il messaggio dell’artista, decontestualizzato dall’impianto visivo e reinserito nel suo mondo intimo, si ricompone sulla tela in frammenti vivi in vibrazioni cromatiche e campiture morbide tipiche della riconoscibilità stilistica dell’artista


Dice di lui Marina Scialdone: “Le tele di Gianfranco Carbone, frutto di un lungo contatto con la materia pittorica, rappresentano la sintesi di un lavorio interiore che, lungi dall’esaurirsi nell’aspetto coloristico, propone sempre nuove dinamiche interiori. Si scorge in ciascuna immagine un particolare stato d’animo: malessere, serenità, riflessione, ansia di ricerca, elementi che appartengono all’autore ma che sono presenti, in maniera individuale, in ciascuno di noi. I titoli talvolta ci guidano in un percorso interpretativo che pone l’accento sulla razionalità con vaghi riferimenti al figurativo.
Il cavaliere, Rabdomanzia, La siepe, La giostra, esprimono l’esigenza di oggettivare un pensiero e di rendere più diretta la comunicazione. Altri titoli, suggeriscono, di contro, dimensioni più astratte, indefinibili come sono indefinibili le emozioni o gli stati d’animo: Essenze, Profondità, Palpiti, La quiete… In entrambi i casi il filo conduttore delle opere di Gianfranco Carbone ci riporta ad una ricerca interiore che coincide con la sempre nuova sperimentazione delle tecniche pittoriche”.

Tecniche

Olio su tela,acrilici,acquerelli,tecniche miste