Pierre

fotografo artistico

Classe 1952, fotografa dal 1968, esprimendo la sua creatività via via evoluta e provata dalle varie esperienze di vita. Attualmente, pur continuando a lavorare per clienti commerciali per cataloghi e immagini pubblicitarie, segue e sviluppa temi artistici, prevalentemente a soggetto femminile, per riviste, mostre e libri

Formazione

Inizialmente autodidatta, passa poi per esperienze professionali significative, lavorando nel mondo del cinema e della televisione, all'ombra di personaggi di spicco, quali Visconti, Zeffirelli, Lado, Quilici, Hamilton e vari altri, che lasciano un profondo segno nella sua impronta artistica, che trasmette essenzialità e forza comunicativa allo stesso tempo.

Tematiche

Figura, architettura, paesaggio, ripresi nella loro essenza; la donna, protagonista e musa di un percorso intimo e vibrante; lo charme; la danza ed il movimento; il rapporto tra figura e natura; il corpo reso nei suoi dettagli, trasformato da luce e ripresa in forme pure, paesaggio, tra luci nette ed ombre profonde.

Tecniche

In cinquant'anni di fotografia, le esperienze, le attrezzature, le ricerche sono state innumerevoli e quindi le capacità tecniche ed interpretative da utilizzare in funzione delle situazioni e dei problemi sono molteplici.

Quotazione

Una persona particolare, fuori dagli schemi, fuori dal coro, tagliente, cordiale e schiva allo stesso tempo, così come le sue immagini. Una recensione, fra tutte:

In altra circostanza abbiamo avuto occasione di apprezzare il valore di Pierre, curiosando nel suo archivio e ammirando i suoi lavori di qualche tempo fa.
Intendiamo qui riferirci alle immagini che lui veneziano aveva dedicato alla sua città, insistendo, con palese amore, su due o tre temi: antichi muri affacciati sui canali, suggestivi riflessi d’acqua, caratteristiche figure incontrate nelle calli.
Non è stata dunque una vera e propria sorpresa scoprire questi bellissimi nudi (per altro elegantemente discreti), ma piuttosto la conferma di un artista giunto alla piena maturità espressiva, alle prese con la prova più severa e con il più classico dei soggetti.
Prova brillantemente superata, tanto da porre il critico davanti ad un vero e proprio dilemma: se cioè parlarne in quanto risultato tecnico d’alta scuola (sapienti inquadrature, luci perfette, tagli e stampe ispirate) oppure rinviare il discorso (più correttamente, credo) alla storia d’arte del nudo.
Il dubbio è legittimo, vista la eccellente qualità del materiale e la straordinaria compostezza delle immagini, realizzate con essenziale linearità: immagini che riconducono la memoria a passate esperienze visive e intellettuali, vuoi letterarie, vuoi museali.
Tenendo conto naturalmente che il dubbio e tutto ciò che ne consegue sollecitano in chi scrive sensazioni assolutamente personali, poiché, dal punto di vista oggettivo, le fotografie di Gian Pietro Penso non hanno bisogno di queste (diciamo così) speculazioni per imporsi all’attenzione dell’osservatore.
Esse sono percepite con immediatezza nel loro autentico valore, sia per la plastica rappresentazione delle figure, sia per la forza evocativa. Sono chiare, vere, illuminanti e, con discreta e raffinata eleganza, svelano il segreto della bellezza femminile e della sua necessità vitale.
Al di là (ben al di là) delle abituali artefatte recitazioni cui ci ha abituato l’attuale civiltà (inciviltà) dell’immagine, queste fotografie di Pierre ci riportano al gusto e al piacere dell’armonia e della regale bellezza.

Marina Itolli

Premi

Proposto varie volte per premi, segnalazioni, ecc, ha sempre rifiutato, in quanto il miglior riconoscimento lo fa il mercato da una parte e gli apprezzamenti ottenuti liberamente dalle sue foto, dall'altra.

Bibliografia

varie pubblicazioni, libri, redazionali su riviste