Gustavo Boggia

pittore

Formazione

* Acchille Facchinetti - Pittura - Scuola San Domenico - Bologna

* Maria Pizzi -Storia dell Arte - Bologna


Gustavo Boggia


Gustavo Boggia è nato a La Plata, il suo legame con l'arte nasce dal seno della sua famiglia, il nonno paterno era un pittore Giuseppe e suo nonno materno, Vicente, ebanista.
I suoi primi disegni a matita e carboncino lavoro, potevano predire il loro successivo processo decisionale, quella di essere un pittore.
Durante la sua adolescenza e per motivi di famiglia, si trasferisce in Italia, nella città di Bologna, dove ha studiato per diversi anni.
Mentre frequentava la Scuola San Domenico ha incontrato maestro Achille Facchinetti, che era un insegnante della scuola. Ed è stato il suo rapporto con lui, che lo ha portato ad andare nel suo studio, dove ha iniziato i suoi studi e pittura ad olio, e fu lui che lo presentò al Prof. Marta Pizzi, che ha condotto i suoi studi Storia della pittura
Attualmente, e per alcuni anni, è tornato in Argentina, dove vive e lavora a Gonnet, Buenos Aires. Si è dedicato esclusivamente alla pittura. Ha partecipato a vari saloni Pittura, ottenuto numerosi premi e ha fatto frequenti mostre personali e collettive.

Tematiche

pittura esistenzialista

Nel corso del tempo, a cui ho partecipato, l'atelier di Facchinetti, mi ha dato, direttamente e indirettamente, in conferenze, osservazioni e il lavoro, il valore immenso dell'importanza semplice e statico delle cose. Probabilmente questo pensiero è il risultato della sua ammirazione e l'amicizia che aveva avuto con il pittore Giorgio Morandi a Bologna,
La semplicità e le cose statiche sono l'inizio della mia pittura. La semplicità e la stasi delle masse, abbiamo aggiunto la dinamica dello spazio, la presenza di oggetti inerti, tempo di detenzione, l'immagine composta da diversi punti di vista, creando paesaggi impossibili analiticamente, ma riconoscibile come probabile, dal esistenza stessa della figura umana.
Nei miei quadri, la mancanza di un centro compositivo, accoppiato con l'assenza di un centro geometrico, lungi dall'essere un disturbo, produce un doppio senso: la stabilità apparente e un'incertezza visiva, che dissolvenza identificare uomo con la sua ombra, questa essendo responsabile per unificare il lavoro e produrre un equilibrio visivo fra esso e lo spettatore.

Tecniche

olio s/tela
olio s/tavola
acrilico s/tela
acrilico s/tavola

Quotazione

Macla Museo 2013 , La PLata Argentina


orizzonti inquietanti


dipinti di Gustavo Boggia



Guardando i quadri di Gustavo Boggia, l'immagine ci trasporta in ambienti immaginari, visioni dove figure contrasto con gli edifici intorno ad esso, sempre con la presenza ineffabile di un orizzonte lontano come simbolo di là della vita esistenziale.
L'immagine è illuminata da una armonia cromatica equilibrata che gratifica i nostri sensi. Una tensione disagio che galleggia nel silenzio solitario del paesaggio, riflette solo una parte della sua anima, compensato da un sorriso contagioso che scaturisce dal profondo dei suoi occhi e la sua visione della realtà scioccante. Come nella sua giovinezza viaggiando l'orizzonte si fonde con il mare, nostalgia lontana che appaiono magicamente nelle sue opere.

Qualcosa che è nell'atto di pittura che ci unisce: l'intenzione di penetrare l'essenza delle cose attraverso il mondo delle apparenze. L'arte è un modo per capire i misteri della vita e il vero significato dell'esistenza.





Dalmiro Sirabo