Livia Balducci

artista

Tecniche

Le opere di questa artista appaiono contaminate da tecniche artistiche eterogenee che si rifanno non solo alla pittura, bidimensionale e figurativa, ma contengono riferimenti alle arti tridimensionali, arricchendo l’opera di una matericità tale da renderla oggetto scultoreo.
Attraverso riferimenti all’arte musiva l’oggetto artistico è concepito come assemblaggio di pezzi, un unico finale, ed il quadro interpretato come luogo da comporre attraverso l’utilizzo di elementi che esaltano lo spazialismo definendo confini, percorsi, contatti di aperture.
Un contenitore neutro capace di accogliere dalla pittura l’uso dei colori, dalla scultura la forza plastica e dall’arte musiva l’assemblaggio di elementi eterogenei e apparentemente contrastanti.
I materiali concorrono nell’oggetto artistico con le proprie peculiarità tattili ed estetiche, la ruvidezza delle pietre, la morbidezza della cera, le corde come elementi di direzionalità, permettendo una capacità sperimentale che investiga i territori artistici e li arricchisce con riferimenti al mondo della Land-Art ed agli studi urbani.
Nei suoi quadri è evidente la forza di pittura oggetto raggiunta attraverso un segno deciso, creativo e strutturante che segna matericamente i dipinti, avvertibile alla mutevolezza degli effetti luminosi o alla vicinanza/distanza dall’oggetto osservato e, come immagini di forme urbane viste dal satellite, dall’aereo o da pochi metri si colgono rispettivamente segni e significati diversi.
L’aspetto che suscita un particolare interesse è la ricerca che l’artista affronta tenendo presente il continuo rapporto con la natura ed i materiali che essa offre per creare sensazioni, sia visive che tattili, di caldo, freddo, morbido, leggero.
I materiali, naturali e riconoscibili, sono accostati per riproporre manifestazioni della natura cui non appartengono, il legno per riprodurre l’acqua, le pietre per il fuoco, il carbon fossile per la nebbia, ogni elemento ed ogni gesto è finalizzato a rappresentare la natura come sensazione tattile ma anche come tempo che scorre, come odore.
Un’arte che quindi utilizza tutti i sensi per leggere l’opera, motivo per cui per comprenderla dobbiamo mettere in gioco tutti i nostri sensi, come fa lei stessa per raggiungere l’opera artistica.

Bibliografia

1975 - Roma Espone a Via Margutta con il laboratorio di arti e mestieri
1990 - Parigi Partecipa ad una mostra collettiva itinerante che accoglie giovani artisti al loro esordio
2003 - Roma Mostra collettiva Fratto Donna presso lo Studio Calligaris alla Scuola Romana di fotografia
2004 - Roma Personale Bla Kongo
2005 - Roma Personale Zen Sushi bar
2007 - Roma Personale Zen Sushi bar
2008 - Roma Mostra permanente Fisiosport Italia
2009 - Roma Mostra permanente Area Sporting Club
2010 - Roma dal 2 marzo al 30 aprile - Personale Casini Morrison Foundation [www.morriscasinifoundation.org]