Luigi Pistoia

pittore

Premi

PREMIO "IN ARTE 2006 " - MARINO (RM)
PREMIO 9° CLASSIFICATO 2010 - CHIANCIANO (SI)
PREMIO E ATTESTATO DI MERITO - 1°BIENNALE -LECCE

Bibliografia

Luigi Pistoia nato a Bolzano nel 1962, vive ed opera a Roma. Nipote di uno dei pittori sublacensi del ventesimo secolo Andrea Spila, mostra sin dall’adolescenza un certo interesse per la pittura e le arti figurative in genere ma la vita lo porta poi, come accade per molti, a percorrere altre strade. Trasferitosi a Roma in giovane età con tutta la famiglia per motivi lavorativi del padre, finisce gli studi nella capitale e comincia a lavorare dapprima come insegnante, poi come impiegato.
Inizia ad “imbrattare le tele”, come gli piace spesso dire, con una certa assiduità verso la metà degli anni novanta, ma le sue prime vere opere sono datate 2000-2001. L'anno 2003 segna una battuta d'arresto nella sua produzione che ritroverà rinnovato vigore e la giusta ispirazione dopo due anni.

E’ l’incontro con il professor Giuseppe Massimini, avvenuto quasi per caso nel 2000, a segnare una svolta nella carriera dell’artista che prende finalmente coscienza delle proprie capacità espressive. E’ da questo momento che le opere, attraverso varie esposizioni e mostre, possono essere apprezzate anche da un vasto pubblico slegandosi dal giro di amici e parenti.

I continui consigli dati dal critico d’arte Giuseppe Massimini, portano il pittore ad indirizzarsi sempre di più al modo di dipingere attuale dello stesso. Dice a proposito di questo l’artista: “ Giuseppe ad un certo punto mi ha detto che dovevo abbandonare un certo tipo di pittura fatta di paesaggi senza spessore, di figure senza anima, per indirizzarmi verso ciò che mi era più congeniale”.

Siamo arrivati finalmente a ciò che ci interessa cioè alla vera essenza dell’ opera dell’artista in questione: Luigi Pistoia, come aveva intuito in maniera corretta il prof Massimini, doveva percorrere un certo tipo di strada, la sua strada, in modo tale che le sue opere potessero essere riconosciute e imputabili a lui stesso. E allora ecco che dalla spatola lanciata sempre verso l’alto come per indicare un collegamento verso qualcosa che è superiore a noi, nascono i “ paesaggi visionari e inusuali", ecco che “l’intersecazione di più forme dipinte e sovrapposte sono i punti, il tracciato di tutta la sua scrittura", ecco che tutto diventa ”un inno alla natura continuamente dipinta con grande sensibilità espressiva”.

E’ sostanzialmente pittura informale quella di Luigi Pistoia, pittura mentale che scaturisce anche dall’ascolto di un certo tipo di musica. Appassionato come molti di Pink Floyd, Genesis, Yes, ELP e di tantissimi altri artisti e gruppi di questo genere, lui racconta che molta della sua produzione nasce dall’ascolto della musica di David Sylvian e quindi dei Japan. Musica prettamente d’ascolto fatta di sonorità orientali, dolci, delicate, musica new age, ambient, dove occidente e oriente si incontrano continuamente dando all’ascoltatore anche poco attento fortissime emozioni. E sono proprio queste emozioni che l’artista cerca di trasfondere nelle tele portandoci verso un mondo fatto di natura, fatto di sterpi che si ergono verso l’alto; sterpi che a volte possono esserci amici o nemici a seconda dello stato d’animo dell’artista in quel preciso istante.