Luciana Pinori

Parlare di un’artista,in questo caso di Giuseppe Marino,e non avere visto le sue opere dal vivo,ma soltanto attraverso riproduzioni fotografiche,cercando di avvicinarlo meglio tramite le critiche autorevoli che su di lui sono state stilate,non sarebbe né possibile né corretto.Ecco perché,pur essendomi fatta un’idea molto positiva di quel poco di riprodotto che ho potuto vedere di lui,non azzardo un giudizio,ma posso fare mia la convinzione che se tante,e tanto autorevoli sono state le “commesse” che questo sensibile artista,ha ricevuto,evidentemente c’è stato più di un valido e concreto motivo.Il suo cammino pittorico è ormai molto lungo. L’inizio spontaneo,per bisogno naturale di esprimersi attraverso tele e colori. Ma più tardi si iscrisse ad una scuola di Grafica pubblicitaria in Roma e frequentò in seguito per anni la bottega d’arte del pittore Enrico Fornaini,Pisano allievo di Annigoni. Uno Stage di Restauro presso l’Accademia di Latignano consecutivamente perfezionò la sua mano.Il suo forte spirito religioso ha spinto Marino,negli anni,a dipingere figure carismatiche della fede; dalla dolcissima S.Caterina da Siena a Padre Pio da Pietrealcina,dal “Figliol Prodigo”dipinto su tavola di grandi dimensioni,che si può ammirare nella Curia Arcivescovile della nostra città di Pisa,ad un grande ritratto del Pontefice Giovanni PaoloII,espressamente commissionatogli dalla Santa Sede.Tutte queste opere hanno trovato degna collocazione in ambienti prestigiosi.Ma Marino è un artista eclettico e non c’è tema che lo coinvolga nel quale non s’impegni ad esprimersi al meglio.La storia del suo incontro con la comunità di Pietrealcina, ed un Signore in cui ha visto Padre Pio ha suscitato l’interesse di Riviste e quotidiani a diffusione Nazionale.Uno dei suoi ultimi,importanti lavori,ammirevoli anche e soprattutto per la spinta e l’impegno Civile che lo hanno mosso,è stato il ritratto del Giudice”Giovanni Falcone”,ennesima vittima,che con la moglie Francesca e gli agenti di scorta Antonio Mortinaro,Vito Schifani e Rocco Di Cillo,è stato ucciso nell’attententato organizzato dalla mafia, nel tragico tratto che da Palermo conduce all’Aereoporto di Punta Raisi.Un assassinio che ancora una volta sconvolse una città ed uno Stato e che fece serpeggiare la ribellione nelle coscienze civili della onesta gente di una città a rischio;dove il potere della malavita,per connivenze scoperte e da scoprire,aveva trovato purtroppo facile terreno per poter attecchire.Anche Giuseppe Marino,come ogni persona perbene si senti profondamente ferito da questo ennesimo attentato,che colpendo un rappresentante della giustizia,mirava diritto al cuore di una società già profondamente in crisi e che si tentava di portare all’esasperazione e all’impotenza.Ed offrì quello che lui, artista,era in grado di dare la sua abilità di Pittore,cogliendo l’occasione dell’inaugurazione nel Maggio 1994 della “Fondazione Falcone”a Palermo; di cui è Presidente la sorella del magistrato ucciso Maria Falcone.In quella circostanza dunque,Marino recò la propria testimonianza,mediante un olio su tela,raffigurante il giudice Palermitano.questo avvallato anche dall’0sservatorio Antimafia della città di Pisa,fatto per onorare il sacrificio ed il pensiero di un uomo che aveva operato per la giustizia,ed al quale era stato barbaramente impedito di procedere nella sua opera di bonifica,contro l’illegalità e la criminalità organizzata.Siamo stanchi tutti, ormai,di vedere sparire in un attimo gli uomini ai quali la nazione si è affidata.Vogliamo per i nostri figli un futuro senza vergogna.
Il Personaggio di: Luciana Pinori