Marino Ceccarelli

scultore

Nasco artisticamente a Firenze nel 1995 partecipando ad una concorso di pittura e scultura in un salone in piazza del Carmine. Il presidente della giuria era Viggiano, l’allora Rettore dell’Accademia di Belle Arti di Firenze. Mi piazzai terzo o quarto non ricordo bene.
La cara Signora Olvida mi presentò alla platea come una giovane promessa del panorama artistico fiorentino e gliene fui molto grato.
Ero certo che dicesse la verità.

Da quel giorno tanto lavoro, tanta fatica e polvere di marmo addosso ed invece la pelle bluastra di quando lavori con il bronzo.

Ho stretto tante mani e ricevuto molti sorrisi e consensi, come tanti colleghi anche io ho la foto con Sgarbi e ricordo con un pizzico di nostalgia un vero signore che si chiamava e spero si chiami ancora Vinicio Chiari, amico in gioventù di Marino Marini che mi esortava a studiare ed a lavorare continuamente e mi incitava scrivendomi su dei bigliettini: “Forza Marinooo!!!” così come faceva con il suo caro amico.
Ho scalpellato marmi e pietre seminandoli in qua e là, qualcuno in luoghi pubblici, altri in collezioni private.
Ho avuto l’onore di lavorare a Roma per il Giubileo del 2000 e di lasciarvi alcune delle mie opere.

Non credo di essermi mai fermato un attimo anche se qualche volta ho fatto dei passi indietro ed ho ponderato e riflettuto ed addirittura dubitato… ma la “scultura” ha vinto sempre ed io sono sempre stato Suo. Amo la figura umana, il volto, il viso di uomini e di donne. Amo l’espressività e la purezza dei lineamenti e cerco e perseguo sempre e costantemente il mio ideale di bellezza, così come usava una volta.

La mia attività artistica è influenzata dalla scultura greca e romana e da un grande scultore, per me il più grande contemporaneo in assoluto: Igor Mitoraj. Ho avuto anche la fortuna di conoscerlo e di poter lavorare con lui su delle sue opere destinate alla grandiosa scenografia dell’Aida da lui firmata nel 2009.
La prima volta che l’ho visto non sono riuscito nemmeno a salutarlo da quanto ero emozionato.

Questi sono i miei primi quarant’anni. Ora sto lavorando a due serie di ritratti, una che ho chiamato “Talenti” . Sono riproduzioni immaginarie di monete antiche che ritraggono personalità talentuose e famose della nostra società, l’altra che ho chiamato: “Idoli di Cydonia” in onore della Valle di Cydonia su Marte e del misterioso volto che in essa giace.
Cerco il mio “Nuovo Uomo” e l'ho "trovato" su Marte.