Mario Maria Paravano

pittore

Formazione

Ho iniziato a disegnare da ragazzino. Un giorno quella che era la mia maestra vide un mio disegno e disse: Bravo, da domani farai i disegni per il giornalino di classe.
Il percorso fino a qui, in termini di formazione artistica, è stato da autodidatta. L'inizio è stato condizionato da quelle che erano le sollecitazioni che arrivavano dal mondo esterno, poi l'incontro con l'arte con la a maiuscola. Uno per tutti Van Gogh.
Formazione da autodidatta non significa rinunciare allo studio, all'esercizio che ti consente di migliorare giorno per giorno. Anzi, il contrario. Però significa mantenere quell'autonomia che è la cosa fondamentale in chiunque si avvicini alla pittura: la libertà.


Tematiche

Qui predonima l'istinto. Ci sono sollecitazioni da ciò che si muove intorno nella società, sono interessato a tutto ciò che narra le lotte tra chi sta in basso nella piramide sociale e chi sta in alto. Ritraggo volti che incarnano storie, gli umili, gli oppressi, chi li ha difesi. Quello che predomina in queste rappresentazioni è il mio rapporto con il colore.
Amo i contrasti netti, lavoro poco sulle sfumature.
I miei soggetti per lo più sono persone incontrate durante i miei viaggi, personaggi del mio mondo, "celebrità" che in qualche modo hanno influenzato quella che è la mia passione.
Vedo ognuno di loro in modo diverso, non c'è uno stile o una corrente predominante.
Ci sono poi i paesaggi, essenziali e dai toni netti. Le nature morte che costituiscono fonte di ispirazione.

Tecniche

Uso i colori ad olio quando ho tempo e la riflessione predomina sull'istinto, gli acrilici quando devo buttare giù velocemente qualcosa che ho dentro.
Poi c'è il disegno a matita, l'uso dei pastelli ad olio e i gessetti. Ogni tanto uso il gesso, che uso per preparare le tele, per dare "spessore" ai miei lavori.

Quotazione

Questo è uno spazio in bianco. Che significa valutazione?

Premi

Ad oggi nessuno, non ho mai partecipato a gare. Non ho mai pagato nessun critico compiacente per farmi scrivere quattro righe. Osservo chi guarda i miei quadri, ci parlo e sento cosa emoziona e cosa no. E tanto mi basta.

Bibliografia

Per quanto riguarda questo spazio indicherò qualcuno dei testi che mi hanno accompagnato.
Lettere a Theo di Van Gogh,
i due libri di Magritte in cui sono raccolti i suoi scritti, il libro di pittura di Leonardo, Noa-Noa di Gauguin, lo scritto di Hockney su Picasso,, gli scritti di Monet, il trattato di tecnica pittorica di de Chirico, i libri di Lionello Venturi, quelli di Gombrich sulla storia dell'arte, lo scritto di Ruskin sugli elementi del disegno, Slot Art Machine di Roberto Gramiccia etc.etc.etc.