Maurizio Colasante

scultore

Maurizio Colasante è nato a Pescasseroli (AQ) il 3 Gennaio del 1959; attualmente vive ed opera a Bergamo, in via Strada al mulino n.36.
Artista alquanto poliedrico, irrequieto e cultore del bello per vocazione naturale, inizia sin da ragazzo a cimentarsi con tutti i generi di lavori che richiedono una manualità creativa, riuscendo tra l’altro ad eccellervi. Personaggio con una fantasia ed una capacità intellettiva che sembrano non avere limiti, si cimenta nei più disparati lavori spaziando tra l’intaglio del legno, la realizzazione di arredamenti e scale progettati e disegnati da sé, la creazione di accessori per signora in stoffa o pelle, il restauro di mobili e oggetti di vario tipo, la realizzazione di miniature, la riproduzione di cornici antiche con doratura a guazzo in oro zecchino con tanto di craquelé cosi simili alle originali da sembrare autentiche e molto altro ancora. Tuttavia la sua vera passione è sempre stata, ed è ancora a tutt’oggi, quella della scultura. Alla domanda del perché di tanti lavori risponde: “Quando da ragazzo scolpivo le mie prime opere in legno mi sentivo prigioniero dei limiti della mia fantasia, aveva bisogno di nutrirsi, e cosi, visto che con la scultura non si mangia se non si è famosi, decisi di andare a curiosare tra quei lavori che avrebbero potuto offrire nutrimento sia al corpo che all’anima. Nel frattempo, a mano a mano che vivevo le mie esperienze, studiavo le mie sculture cercando di farle giungere ad una singolarità unica, poiché per me un’opera non è solo la copia di qualcosa che in un certo senso già esiste, ma deve parlare, deve comunicare con chi la osserva e non in modo incomprensibile. L’arte è di tutti e tutti hanno diritto di capire. Per questo ho cercato e cerco di impadronirmi di quante più tecniche possibile. In questo modo ho potuto svolgere una ricerca interiore che non sarebbe stata possibile altrimenti”. Osservando le sue creazioni non si può fare a meno di notare la cura quasi maniacale che mette anche nel più piccolo dettaglio. A ciò egli risponde: “È vero, la perfezione non è di questo mondo, ma ci si può approssimare parecchio”. L’artista si rivela capace di prendere un concetto, analizzarlo sotto tutti i punti di vista, giungendo alla sua completa scissione, per trasformarlo, infine, non importa con quale materiale, in un’opera d’arte unica.