Formazione
Mi sono avvicinato alla pittura fin da giovane, spinto da una naturale attrazione per il disegno e per la materia. Ho frequentato corsi privati di disegno e pittura, lavorando con diversi maestri che hanno arricchito la mia formazione, ma considero il mio percorso essenzialmente autodidatta. L’ambiente in cui sono cresciuto, intriso di sensibilità artistica, e l’esempio familiare di chi dipingeva per passione hanno alimentato fin dall’inizio la mia vocazione.
Ho sempre sentito un legame profondo con la tradizione classica. Nei miei studi mi sono concentrato sul disegno rinascimentale, sull’anatomia michelangiolesca, sui panneggi leonardeschi, sulla compostezza di Raffaello e sull’energia dei Carracci. Di quel periodo ammiro non solo la perfezione formale, ma soprattutto la concezione artigianale dell’arte: nelle botteghe del Rinascimento l’artista era anche artigiano, capace di dominare ogni fase del proprio lavoro.
Questo spirito è alla base del mio modo di intendere la pittura. Realizzo personalmente i supporti, preparo i materiali e considero il processo tecnico parte integrante dell’espressione artistica. Ogni opera nasce da un gesto manuale, consapevole e meditato, che unisce ricerca estetica e costruzione materiale.
La costruzione del supporto e la scelta dei pigmenti non hanno soltanto una funzione tecnica, ma costituiscono parte integrante del linguaggio espressivo. Il muro diventa per me una materia viva, che trattiene la memoria del gesto e del tempo. Lavorare su una superficie preparata manualmente significa instaurare un dialogo diretto con la materia, restituendo alla pittura quella dimensione fisica e artigianale che considero essenziale: il contatto concreto con la sostanza, la luce che nasce dal colore, la verità del segno che emerge dalla profondità dell’intonaco.
Pur muovendomi in un ambito figurativo, non cerco la mera rappresentazione del reale. La forma per me è un punto di partenza, un luogo da cui scaturisce una tensione interiore. Attraverso il disegno, il colore e la materia cerco di restituire non tanto ciò che vedo, quanto ciò che sento: la vibrazione di una luce, la densità di un silenzio, la fragilità di un corpo o di un pensiero.
Tecniche
Lavoro prevalentemente con una tecnica mista sviluppata e perfezionata nel corso degli anni. Utilizzo come supporto tavole di legno trattate, sulle quali realizzo diverse stesure di intonaco e gesso da muratura. Questo procedimento consente di ottenere una superficie compatta, assorbente e materica, simile a quella muraria, idonea ad accogliere sia la pittura a secco che interventi eseguiti con la tecnica dell’affresco.
La scelta dei materiali è orientata alla naturalità e alla stabilità cromatica. Impiego esclusivamente pigmenti minerali e terre naturali: terra di Siena bruciata e naturale, terra d’ombra, ocra gialla e ocra rossa. Seguendo la tradizione dei maestri antichi, evito l’uso del nero, sostituendolo con la Terra di Cassel (nota anche come Bruno van Dyck), che consente di ottenere tonalità scure più calde e armoniche, mantenendo una maggiore profondità e trasparenza nelle velature.
La costruzione del supporto e la scelta dei pigmenti non hanno soltanto una funzione tecnica, ma costituiscono parte integrante del linguaggio espressivo. Il muro diventa per me una materia viva, che trattiene la memoria del gesto e del tempo. Lavorare su una superficie preparata manualmente significa instaurare un dialogo diretto con la materia, restituendo alla pittura quella dimensione fisica e artigianale che considero essenziale: il contatto concreto con la sostanza, la luce che nasce dal colore, la verità del segno che emerge dalla profondità dell’intonaco.
