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pittore

Personale d’arte - Saletta F. Palizzi - Vasto (Ch) - Marzo 1978.
Citazioni su quotidiano “IL Tempo D’Abruzzo” 15 marzo 1978 ( G. Catania) - Marco Boschetti, giovanissimo pittore, dotato di notevole percezione artistica, espone nella saletta d’arte “Filippo Palizzi” dell’azienda di soggiorno e turismo di Vasto, venti opere di ispirazione moderna. La sua, in questa personale vastese, dopo le collettive, costituisce la prima entrata ufficiale nel mondo dell’arte, ed il primo contatto con il pubblico. Di formazione autodidatta, Marco Boschetti evidentemente ha nell’anima la passione per la pittura perché riesce ad esprimere atteggiamenti e volti con sorprendente sicurezza di stile e tecnica. La rassegna, peraltro, è tutta una successione di momenti cromatici intramezzati da figure problematiche proprie, di oggi, con le ansie, le aspirazioni di un mondo di transizione. Da un sottofondo geometrico, con spirali, concentriche con evoluzioni di quadrature, emergono volti ed aspetti umani di viva palpitazione, quasi che l’artista abbia voluto esprimere proprie, senzazioni ed aspetti di vita in questo tormentato momento storico anche per la vicenda artistica.
Personale d’arte - C.so Mazzini - Cupello (Ch) - Agosto 1979,
Citazioni su quotidiano :”IL Tempo d’Abruzzo” - Agosto 1979 : Con alcune nuove opere del tutto inedite il Pittore Marco Boschetti ha voluto di nuovo riavvicinarsi al pubblico presentando in questa esposizione lavori di grafica e china, facendo risaltare nell’opera una tecnica tutta personale del tratto di sfumatura in china del tutto singolare. Nelle opere in genere si nota la ricerca di profondità nei vari temi attuali in grado di penetrare, nella complessità della vita umana, attraverso un linguaggio pittorico di ispirazione surrealista. Il tema principale che propone la sua produzione è l’espressione attraverso la struttura dell’opera dove vengono in risalto colori di ispirazione classicistica dove luci e ombre si accavallano nello sfondo dando risalto alla realtà esteriore, la bellezza naturale, raccontata da un volto, dove spesso emerge l’occhio nella sua interezza, elemento di testimonianza di una elaborazione interiore, che scruta verso l’infinito, e la descrizione di atteggiamenti espressivi attraverso componenti anatomici umani, tramite un nudo, un volto od una mano .
Vasto - Agosto 1986, Personale d’arte - Galleria “Civica 3”
Citazioni su quotidiano “IL Tempo d’Abruzzo” - 20 Agosto 1986 ( A. D’ovidio): “Espone alla “Civica 3”, in via S. Gaetanello, a pochi metri da palazzo D’Avalos a Vasto, il 32enne pittore cupellese Marco Boschetti. La mostra rimarrà aperta fino a domenica 24 Agosto. (...) dopo un lungo periodo di inattività, torna a proporre una produzione che copre l’intero arco della sua esistenza pittorica. Una esistenza, da autodidatta, segnata profondamente dalla ricerca affannosa di uno stile proprio, in grado di penetrare, nella complessità della vita umana, attraverso un linguaggio pittorico di ispirazione surrealista. Il tema predominante della sua produzione è il dualismo fra realtà esteriore e la bellezza naturale - raccontata da un volto, un nudo, una rosa, un’architettura -, e realtà interiore - descritta attraverso l’anatomia umana -, chiaramente palese in diverse sue opere. Notevoli sono i paesaggi della seconda generazione di tele che ritraggono, in un’atmosfera irreale di colori, scorci noti del litorale vastese. Il pittore Boschetti sicuramente è riuscito nella sua sintesi a raccogliere il meglio di un’arte che offre continue suggestioni emotive.

Tecniche

Negli anni ’70 e ’80 ho voluto personalizzare la mia tecnica pittorica surrealista ispirandomi a pensieri ed opere di artisti, poeti e scrittori contemporanei. Infatti, alcuni miei lavori ricalcano i versi citati nelle "opere" del noto cantautore Fabrizio De Andrè, e conservano lo stesso titolo delle canzoni. Sono un esempio: Bocca di rose, Via del campo, Nancy, La guerra di Piero, La ballata dell’eroe. ecc. Le composizioni e gli effetti scenografici dei soggetti rappresentati spesso si accostano al mondo presente, raccontano lo stato reale del loro inconscio dando origine ad espressioni puramente surrealistiche e inquiete.

Quotazione

Vasto - Agosto 1986 - Dott. Luigi Antonio Gambuti
("Premio di cultura “ – Presidenza Consiglio dei Ministri - Direttore Didattico - Giornalista Pubblicista dè "IL Mattino")
Citazione : “Nell’osservare i dipinti di Marco Boschetti nella sua personale a Vasto alla “Civica 3”, mi ha colpito, il modo in cui il pittore ha unito le cromature di colori in chiaroscuro che fanno differenziare e mettere in risalto il simbolismo surreale tramite testimonianze e atteggiamenti di pose umane vissute in momenti reali, centrando l’’aspetto interiore dell’uomo e nelle varie circostanze .
Nel dialogare con il pittore mi è tornato alla mente un racconto da me scritto dal titolo ”L’uomo artista - Nicola Ciletti”. Colgo l’occasione per regalarti una copia del libro in modo che tu possa conoscere il modo in cui io ho visto e raccontato la vita e le testimonianze di un’artista a molti sconosciuto ma di grande valore artistico della mia terra.

Premi

San Salvo - Mostra collettiva - Dicembre 1987
Premio “lavoro e Cultura 1987” - Industrie “Siv”. – 2° classificato.

San Salvo - Mostra collettiva - Dicembre 1988
Premio “lavoro e Cultura 1988” - Industrie “Siv”.
Presidente Giuria : Francesco Boneschi
Vice Segr. “Federazione Nazionale della Stampa”
Giornalista, Presidente della Federazione Italiana “Arti Figurative” – citazione: con le opere “ Donna in Azzurro” e “ Frutto proibito” ( 2° e 3° classificato) - per aver interpretato classicamente in chiave moderna un soggetto denso di fascino ispirativo.

Bibliografia

Negli anni ’70 e ’80 ho voluto personalizzare la mia tecnica pittorica surrealista ispirandomi a pensieri ed opere di artisti, poeti e scrittori contemporanei. Infatti, alcuni miei lavori ricalcano i versi citati nelle "opere" del noto cantautore Fabrizio De Andrè, e conservano lo stesso titolo delle canzoni. Sono un esempio: Bocca di rose, Via del campo, Nancy, La guerra di Piero, La ballata dell’eroe. ecc. Le composizioni e gli effetti scenografici dei soggetti rappresentati spesso si accostano al mondo presente, raccontano lo stato reale del loro inconscio dando origine ad espressioni puramente surrealistiche e inquiete.