Soggiorno
Nel lavoro di Enrico Thanhoffer, architetto e fondatore del movimento Globismo, lo spazio abitativo non è mai neutro. È paesaggio mentale, dispositivo semantico, atto critico. L’architettura e l’arredo si fondono in un’unica grammatica visiva e concettuale, dove ogni curva, ogni tessuto, ogni luce è segno. I Mutanda Buildings incarnano questa visione: edifici che mutano, che pensano, che metabolizzano il tempo tossico. Non sono contenitori, ma organismi semantici.
Bagno – L’utero cosmico e il rituale del corpoL’ambiente è avvolto da superfici marmoree continue, che creano un effetto di sospensione temporale. La finestra circolare e il lucernario sono occhi cosmici, aperture verso l’esterno che amplificano l’intimità.
L’arredo è minimale ma simbolico:
- La vasca freestanding sotto la finestra è atto contemplativo.
- Il doppio soffione nella doccia è dualità del corpo, purificazione e tensione.
- Il tappeto e il ritratto sono inserzioni narrative, frammenti di memoria visiva.
Qui l’arredo non decora, ma parla. È parte del linguaggio Globista: dissoluzione dei confini tra funzione e significato.
Camera da letto – Topografia del sogno e memoria visivaLa stanza è scolpita come una grotta mentale, con forme fluide che evocano paesaggi interiori. Il letto, con il suo tessuto vibrante, è cuore pulsante dello spazio, elemento pittorico che introduce una narrazione visiva.
L’arredo è immersivo:
- Il comodino rotondo e la panca curva sono forme organiche, estensioni del corpo.
- I tappeti stratificati e le lampade pendenti creano stratificazione semantica, come livelli di sogno.
- Le tende lunghe e la finestra sono diaframmi temporali, filtri tra interno ed esterno.
La camera è mappa mentale, dove l’arredo è pensiero, dove il Globismo si fa architettura dell’inconscio.
Soggiorno – Caverna tecnologica e rituale domesticoL’ingresso circolare incornicia lo spazio come un quadro vivente. Il camino e lo schermo televisivo si fronteggiano come archetipi: fuoco e pixel, memoria e simulacro.
L’arredo è narrativo:
- I pouf e le poltrone sono forme accoglienti, quasi animali, che invitano alla stasi e alla riflessione.
- Il tavolino basso è centro rituale, luogo del gesto quotidiano.
- La libreria incassata è archivio mentale, dove l’oggetto diventa pensiero.
Il soggiorno è caverna contemporanea, dove il Mutanda Building si manifesta come spazio che pensa, che accoglie e provoca.
Cucina – Nutrimento, gesto e luceLa cucina è ventre materico, scolpita come un organismo vivente. Il lucernario è ombelico celeste, le finestre sono occhi vegetali.
L’arredo è funzionale ma poetico:
- Il tavolo rotondo è atto conviviale, geometria dell’incontro.
- Le sedie sono presenze silenziose, forme che aspettano il gesto.
- Gli scaffali aperti e il vaso di fiori sono segni di vita, elementi che respirano.
La cucina è palinsesto di gesti, dove il nutrire è pensare, dove il Globismo si fa architettura del quotidiano.
Conclusione – Arredo e architettura come coscienza globaleNel Globismo e nei Mutanda Buildings, l’arredo non è complemento, ma linguaggio. È parte della grammatica critica che Enrico Thanhoffer propone per decodificare il tempo tossico. Ogni ambiente è microcosmo semantico, ogni oggetto è segno, ogni forma è pensiero.
Questa architettura non si limita a ospitare: dialoga, provoca, trasforma. È una chiamata alla coscienza, un invito a abitare il pensiero, a sentire lo spazio, a trasformare la realtà.
Informazioni generali
-
Categoria: Architettura
Informazioni sulla vendita
- Disponibile: no
Informazioni Gigarte.com
- Codice GA: GA234793
- Archiviata il: 17/11/2025
Hai bisogno di informazioni?
Vuoi chiedere maggiori informazioni sull'opera? Vuoi conoscere il prezzo o fare una proposta di acquisto? Lasciami un messaggio, risponderò al più presto
