Mutanda chair

Aspetto Formale e Materiale

La sedia è una composizione eterogenea che sfida le convenzioni del design funzionale:

• Struttura (Legno): Le gambe e la struttura portante dello schienale sono realizzate in legno scuro, probabilmente lucidato. La forma delle gambe è tornita e classica, un richiamo alla tradizione e alla solidità artigianale, un contrasto voluto.

• Rivestimento (Tessuti): L'elemento più impattante è l'uso abbondante e stratificato di tessuti. Il sedile presenta una stratificazione: uno strato inferiore che avvolge la struttura come una fascia (tessuto verde/beige a trama fitta) e un cuscino superiore (tessuto rosso/crema con motivo intricato).

• Schienale "Iconico": Lo schienale è l'elemento chiave, con una forma a paletta allungata che ricorda una sorta di stemma o una figura stilizzata. La sua parte centrale, incorniciata dal legno, è rivestita con un tessuto a motivi orientali o comunque esotici e complessi, arricchito da piccole decorazioni (perline, punti in rilievo) che gli conferiscono un aspetto quasi "sacrale" o da cimelio. Le due aperture laterali nello schienale aggiungono un tocco biomorfo o quasi feticistico, evocando occhi o aperture organiche.

Il Globismo è un concetto che Thanhoffer utilizza per descrivere l'estetica della globalizzazione visiva, ovvero il modo in cui stili, materiali e culture diverse si scontrano e si fondono nel design e nell'architettura contemporanea in un "patchwork" caotico ma espressivo.

• Patchwork Culturale: La sedia è un perfetto esempio di Globismo. Combina il legno massiccio tradizionale (Occidente/artigianato) con tessuti che richiamano l'artigianato non-occidentale o il decorativismo storico (Oriente/Etnico/Vintage). Non c'è armonia cromatica nel senso minimalista, ma una tensione cromatica e materica che riflette la saturazione visiva del mondo globalizzato.

• Contrasto Storico: La struttura classica incontra il rivestimento post-moderno. Il pezzo non è né modernista (no alla pulizia formale), né puramente storico; è un ibrido che assorbe e rimescola le epoche e le geografie.

Il concetto di Mutanda Buildings è la firma stilistica di Fanty Building. Esso applica i principi concettuali e formali del capo intimo—l'indumento più intimo e nascosto—all'architettura e al design.

• Estetica dell'Imbottito e dell'Avvolgente: La sedia incarna la "mutanda" nella sua funzione e forma:

  • Imbottitura: Il sedile è spesso, morbido, sovrapposto. Evoca la sensazione di comodità e protezione (la parte che avvolge).

  • Elasticità Concettuale: I tessuti, specialmente la fascia verde/beige che "tiene" il sedile, simulano l'idea di un elastico che cinge la forma. L'intero sedile è una massa morbida e sagomata che sembra espandersi, come un indumento intimo imbottito o "over-size".

  • Riferimento al Corpo: Il design non è puramente ergonomico, ma affettivo. La sedia diventa un prolungamento intimo del corpo, un oggetto che, proprio come la biancheria, è a contatto diretto con la persona e ne rivela la storia e il gusto al di là della facciata pubblica.

• Decostruzione della Funzione: La sedia esprime più di quanto serve. L'eccesso di tessuto e la forma esagerata dello schienale elevano l'oggetto da semplice mobile a scultura concettuale che parla di intimità, esibizione e accumulo.

La sedia di Fanty Building è un'opera di design narrativo e post-moderno. Rifiuta l'ascetismo minimalista e la fredda funzionalità per abbracciare un'estetica dell'eccesso e dell'accumulo.

È un Manifesto Estetico che:

1. Illustra il Globismo nel patchwork di stili, tessuti e riferimenti culturali.

2. Applica la Teoria dei Mutanda Buildings nella sua forma morbida, imbottita, avvolgente e nel riferimento all'intimità del corpo umano.

3. Trasforma un oggetto quotidiano in un'opera d'arte che riflette la complessità e la stratificazione caotica della nostra era globale.

Informazioni generali