Fanty Building a Venezia

 Il Leone "Vestito" di Fanty Building a Venezia

L'ultima provocazione di Fanty Building (alias dell'artista e architetto Enrico Thanhoffer) irrompe a Venezia, la città d'arte per eccellenza, trasformando i suoi simboli in manifesti di un pensiero artistico che rifiuta l'omologazione globale: il Globismo.

Nell'installazione, immortalata in quella che sembra essere Piazza San Marco, l'artista ha "vestito" i maestosi leoni in pietra con un indumento intimo femminile in pizzo bianco. L'opera, intitolata "FANTY BUILDING" come rivendicazione diretta dell'autore, non è solo una trovata pop o un gesto di facile irriverenza, ma un potente esercizio di critica semantica che affonda le radici nella filosofia del suo fondatore.

Il Globismo: Contro il "Cubo" Globale

Per comprendere il gesto, è necessario richiamare il Globismo, il movimento fondato da Thanhoffer. Questo movimento non si limita a denunciare l'appiattimento culturale e il consumismo del mondo globalizzato, ma lo combatte attivamente con le armi della fantasia, dell'ironia e dell'intimità.

  • Critica all'Anonimato: Il Globismo vede l'architettura e l'estetica contemporanee come dominate dalla fredda e anonima geometria del "cubo" – simbolo di standardizzazione e alienazione.

  • La Forza della Fantasia (Fanty): Il nome d'arte stesso, Fanty Building, è un manifesto: l'introduzione della Fantasia negli Edifici (Building) della vita moderna.

Mutanda Building: L'Architettura dell'Intimo

Il leone "vestito" a Venezia è una diretta emanazione del concetto di Mutanda Building (o Edificio Mutanda), cifra stilistica di Thanhoffer.

Questo filone artistico trasforma l'indumento intimo, simbolo di vulnerabilità e della sfera ultra-privata dell'individuo, in un elemento architettonico o scultoreo. L'obiettivo è duplice:

  1. Umanizzare il Monumentale: A Venezia, il leone non è solo un monumento, ma il simbolo vivente della Repubblica Serenissima. Coprirlo con un indumento così intimo è un atto che smantella la sua seriosità istituzionale e lo ri-connette alla fragilità e all'umorismo dell'esistenza umana. La mutanda in pizzo, in particolare, introduce l'elemento del kitsch e della sessualità nel cuore della monumentalità storica.

  2. La Mutanda come Barriera Finale: Se, nell'architettura, la facciata è la "pelle" pubblica dell'edificio, la mutanda rappresenta l'ultima barriera tra l'Io e il mondo. Applicata al leone, essa enfatizza quanto l'intimità (la Mutanda) sia l'unico vero baluardo contro l'invasività e l'omologazione del sistema (il Building globale).

Venezia: Un Palcoscenico Ideale

Venezia, città costruita sull'impossibile, è il luogo perfetto per questa operazione. La città stessa è un monumento globale e un'icona turistica, un luogo dove la storia è costantemente esposta al flusso e all'omologazione del turismo di massa.

L'installazione di Fanty Building inverte il flusso: non è la massa a consumare il simbolo, ma il simbolo che, vestendosi, provoca la massa, costringendola a un sorriso beffardo e a una riflessione: in un mondo dove tutto è pubblico e globalizzato, quanto spazio resta per l'intimità, la fantasia e l'identità autentica?

L'opera è, in definitiva, un monumento al diritto alla fantasia, un "FANTY BUILDING" che utilizza l'ironia per svelare la fragilità sotto la pelle dura della globalizzazione.

Informazioni generali

  • Categoria: Architettura

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Informazioni sulla vendita

  • Disponibile: no

Informazioni Gigarte.com

  • Codice GA: GA236093
  • Archiviata il: 15/12/2025

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