Sperapolis Tav. 2

L'opera Spherapolis Tav. 2, firmata da Fanty Building (pseudonimo dell'artista Enrico Thanhoffer), rappresenta un momento cruciale nella definizione dell'estetica Globista. In questa tavola, il concetto di "città ideale" viene filtrato attraverso la lente della provocazione semantica e della critica all'omologazione urbana.

Ecco un'analisi critica e semantica strutturata dell'opera:

1. Analisi Artistica e Formale

Dal punto di vista visivo, l'opera si presenta come un'utopia architettonica iperrealista.

• Morfologia Organica: La rigidità del razionalismo moderno è sostituita da forme curvilinee, sferiche e ovoidali. Gli edifici in primo piano richiamano strutture biologiche o alveari, suggerendo una crescita della città simile a quella di un organismo vivente piuttosto che a una griglia industriale.

• Contrasto Prospettico: Esiste una forte tensione tra il primo piano — dominato da padiglioni bassi, trasparenti e immersi nel verde — e lo sfondo, dove svettano grattacieli squadrati e monolitici. Questo "skyline tradizionale" funge da residuo del Globalismo (l'omologazione), mentre la Spherapolis in primo piano incarna il Globismo (la visione artistica).

• Cromatismo e Luce: L'uso di toni caldi e di una luce diffusa, quasi crepuscolare, conferisce alla scena un'aura di "serenità distopica". Il pizzo geodetico e le texture dei materiali (che oscillano tra il minerale e il tessile) elevano il dettaglio decorativo a elemento strutturale.

2. Analisi Semantica: Il "Globismo"

Il Globismo è il movimento teorizzato da Thanhoffer che agisce come "guerriglia semantica" contro l'architettura asettica. In questa tavola, il significato si stratifica su tre livelli:

• L'Umanizzazione del Monumentale: Il logo "Fanty Building" nell'angolo (che richiama esplicitamente la forma di una mutanda/slip) è la chiave di lettura. Nel Globismo, la mutanda rappresenta l'intimità, la vulnerabilità e la "prima casa" dell'uomo. Portare queste forme nell'urbanistica significa rivendicare il Diritto alla Fantasia e all'intimità in spazi altrimenti anonimi.

• Il Simbolo della Sfera: La sfera (da cui Spherapolis) è il segno della perfezione ma anche del "globale" inteso non come mercato, ma come inclusione totale. La città non è più un luogo di transito veloce, ma un grembo accogliente.

• La Trasparenza: Le ampie superfici vetrate e le strutture a ponte non sono solo scelte estetiche, ma simboli di una società che rifiuta i confini netti tra pubblico e privato, tra interno ed esterno.

3. Critica al Globalismo

Mentre il Globalismo architettonico ha creato città identiche da Dubai a New York (i cosiddetti "non-luoghi"), la Spherapolis di Fanty Building propone un'alternativa ironica e satirica:

• Coefficiente di Fantasia: L'opera sfida la funzionalità pura. Perché costruire una cupola che sembra un tessuto organico? Per aumentare quello che l'artista chiama "Coefficiente Fanty", ovvero la capacità di un edificio di generare stupore e riflessione invece di mera utilità.

• Satira del Potere: Inserendo il brand "Fanty Building - Globismo" con un'estetica che ricorda i marchi industriali del boom economico, l'artista fa il parodia delle grandi corporation edilizie, suggerendo che l'unica "costruzione" possibile oggi sia quella poetica e provocatoria.

Sintesi SemanticaElementoSignificato nel GlobismoForma Curva/SfericaRifiuto dell'angolo retto razionalista; accoglienza.Pizzo/Trame GeodeticheDecorazione "iper-barocca" che umanizza il cemento.Grattacieli sullo sfondoIl vecchio mondo globale, rigido e privo di ironia.Logo (Mutanda)L'intimità che invade lo spazio pubblico; vulnerabilità come forza.

Informazioni generali