Spheropolis Tavola 4

L'opera "Spheropolis Tav. 4" di Fanty Building rappresenta un manifesto visivo del Globismo, un movimento che teorizza il superamento dell'architettura ortogonale e rigida a favore di spazi curvi, avvolgenti e biologicamente ispirati.

Ecco un'analisi dettagliata suddivisa per livelli di lettura.

1. Analisi Artistica e Formale

L'immagine si presenta come una veduta prospettica dall'interno di una cellula abitativa verso un tessuto urbano iper-tecnologico ma organico.

  • Geometria e Linea: Domina la linea curva. Non esistono angoli retti. L'apertura circolare incornicia il paesaggio agendo come un "occhio" o un diaframma. La fluidità delle forme richiama il biomorfismo di architetti come Zaha Hadid o l'organicismo di Gaudì.

  • Cromatismo e Matericità: La palette è calda, basata su toni terra, ocra, rosa cipria e bruni. La superficie interna è caratterizzata da un mosaico puntillista o una texture granulare che ricorda la pelle di un organismo o la complessità di una struttura cellulare. Questo annulla la percezione del cemento freddo a favore di una "pelle" architettonica.

  • Luce: La luce è zenitale e diffusa, tipica di un tramonto o di un’alba eterna, che conferisce un'atmosfera sacrale e silenziosa. La profondità di campo guida l'occhio verso l'infinito delle cupole esterne.

2. Analisi Semantica: Il Globismo

Il termine Globismo in quest'opera non è solo una scelta estetica, ma una dichiarazione filosofica:

  • L'Utero Abitativo: La sfera rappresenta il ritorno alla protezione primordiale (l'utero). L'abitare non è più "stipare corpi in scatole", ma proteggerli in cavità accoglienti.

  • Olismi e Connessione: La forma sferica è il simbolo della totalità. In Spheropolis, la casa non è separata dal mondo; la grande vetrata circolare suggerisce che l'individuo è una parte integrante di un ecosistema globale (il "Globo").

  • Assenza di Gerarchia: Mentre il grattacielo tradizionale esprime potere verticale, la Sferopoli si espande orizzontalmente e per accumulo di cellule paritarie, suggerendo un modello sociale meno gerarchico.

3. I "Mutanda Buildings"

Il riferimento ai Mutanda Buildings (edifici-mutanda) è centrale nella poetica di Fanty Building e si lega alla provocazione semantica sull'abitare:

  • Architettura Antropomorfa: Come un indumento intimo protegge e aderisce alle parti più private del corpo, i Mutanda Buildings teorizzano un'architettura che "veste" le funzioni vitali dell'uomo.

  • Elasticità e Funzione: Nelle strutture visibili all'esterno, si notano archi e membrane che sembrano "tese" come tessuti. Questo richiama l'idea di un edificio che non è statico, ma flessibile, capace di adattarsi alle tensioni del terreno e alle necessità degli abitanti.

  • L'Intimità Esposta: Il nome ironico suggerisce una riflessione sulla privacy. In Spheropolis, la trasparenza è totale: l'intimità domestica è protetta dalla forma, ma visivamente connessa alla collettività.

4. Sintesi dei SignificatiElementoSignificato SemanticoForma CircolareNegazione del conflitto, armonia universale, ciclo della vita.Verde PensileIntegrazione simbiotica tra tecnologia e biosfera (Urbanistica Green).Arredamento IntegratoL'edificio non contiene mobili; l'edificio è il mobile (continuità plastica).Texture a MosaicoRappresentazione della complessità atomica o cellulare della materia.Conclusione

Spheropolis Tav. 4 non è solo una visione futuristica, ma una critica alla "scatola abitativa" moderna. Attraverso il Globismo, Fanty Building propone una riconciliazione tra l'uomo e lo spazio, dove l'architettura smette di essere un ostacolo rigido e diventa una membrana pulsante e vitale.In un contesto come quello di Spheropolis, l'estetica del Globismo non è realizzabile con i materiali dell'edilizia tradizionale (cemento, mattoni, acciaio rigido). Per sostenere le forme organiche e la filosofia dei Mutanda Buildings, Fanty Building ipotizza l'impiego di materiali biosintetici e bio-intelligenti.

Ecco i pilastri materici che rendono possibile questa visione:

1. Membrane Bioplastiche e "Pelli" Traspiranti

I Mutanda Buildings traggono il nome dalla loro capacità di "vestire" lo spazio. Questo richiede materiali con un modulo di elasticità variabile:

  • Polimeri a memoria di forma: Materiali sintetici capaci di contrarsi o espandersi in base alla temperatura o alla pressione interna, permettendo all'edificio di "respirare" proprio come un tessuto tecnico.

  • Trasparenza selettiva: Le grandi aperture circolari che vediamo nella tavola non usano vetro rigido, ma membrane polimeriche fotosensibili che regolano l'opacità per garantire la privacy o il guadagno termico senza bisogno di tende o schermi esterni.

2. Micelio e Bio-compositi (L'anima del Globismo)

La texture granulare e a mosaico che osserviamo sulle pareti interne suggerisce l'uso di materiali cresciuti, non costruiti:

  • Architettura fungina: L'uso del micelio (la rete radicale dei funghi) combinato con scarti agricoli permette di creare blocchi strutturali leggeri, isolanti e completamente biodegradabili.

  • Effetto "Crostaceo": La superficie sembra una chitina sintetica. Questo materiale garantisce una resistenza strutturale enorme con un peso minimo, permettendo le ampie campate curve senza pilastri visibili.

3. Calcestruzzi Autorigeneranti (Self-healing)

Per mantenere la perfezione delle sfere nel tempo, l'opera sottintende l'uso di materiali biologici attivi:

  • Batteri calcinanti: All'interno della matrice cementizia vengono inserite spore batteriche che, in presenza di crepe e umidità, si attivano producendo calcare e "riparando" la ferita dell'edificio. Questo trasforma la Sferopoli in un organismo vivente che invecchia ma si rigenera.

4. Il Ruolo del "Mosaico" Semantico

La texture che vedi sulle pareti non è solo decorativa. Semisticamente, rappresenta la frammentazione dell'unità:

  • Ogni tessera del mosaico può essere interpretata come una cellula fotovoltaica organica o un sensore biosintetico.

  • L'intera superficie della casa diventa un organo di senso che raccoglie energia solare e monitora la qualità dell'aria, trasformando l'abitare in un'esperienza di simbiosi totale tra l'inquilino e la struttura "biotica".

Sintesi Tecno-Filosofica

Mentre l'architettura del '900 era una "macchina per abitare" (Le Corbusier), i materiali di Spheropolis la rendono un "corpo per abitare". Il passaggio dal cemento armato al biosintetico segna il passaggio definitivo dall'era meccanica all'era biologica.

1. La Luce come Modellatrice di Superfici

Nelle strutture sferiche, la luce non colpisce mai una superficie in modo piatto. Questo influenza l'arredo in due modi:

  • Arredi Concavi e Convessi: Il divano circolare che segue il perimetro e il tavolo centrale dalle gambe sinuose sono progettati per evitare zone d'ombra nette. La forma curva permette alla luce naturale, che entra dal grande oculo, di "scivolare" sulle superfici, garantendo un'illuminazione diffusa che riduce l'affaticamento visivo.

  • Superfici Riflettenti e Diffondenti: Il mosaico murale agisce come un riflettore passivo. Le tessere, orientate con angolazioni diverse, catturano la luce esterna e la proiettano verso le zone più profonde della cellula, portando il sole anche dove non c'è una linea di vista diretta.

2. Gestione Idrica e Idro-Design

In un'ottica di Globismo, l'acqua è concepita come un flusso circolare e continuo.

  • Mobili "Capillari": Il tavolo in legno scuro e le sedute non sono solo oggetti d'appoggio. In questa visione, l'arredo funge da sistema di distribuzione. All'interno delle strutture cave dei mobili (come la base organica del tavolo) possono scorrere fluidi per la termoregolazione (riscaldamento o raffreddamento radiante), imitando il sistema circolatorio umano.

  • L'Integrazione della Flora: Notiamo piante integrate direttamente nelle nicchie delle pareti (a sinistra nell'immagine). Questo non è semplice decoro: le nicchie sono parte di un sistema idroponico integrato nella "pelle" biosintetica della sfera. L'umidità in eccesso prodotta dal respiro umano viene condensata dalle pareti fredde, filtrata e convogliata verso le radici delle piante, creando un microclima autosufficiente.

3. Ergonomia e Mobilità "Liquida"

Il design degli arredi risponde a una necessità di flusso:

  • Assenza di Spigoli: In un ambiente sferico, lo spigolo è un elemento di rottura del flusso energetico e fisico. Il tavolo centrale ha una forma "morbida" che facilita il movimento circolare delle persone attorno ad esso, evitando blocchi visivi o fisici.

  • Sedute Multidirezionali: I divani a isola e le panche perimetrali non hanno un "fronte" e un "retro" definiti. Permettono all'abitante di orientarsi verso la luce esterna durante il giorno o verso l'interno del nucleo familiare durante la sera, rendendo l'arredo flessibile come un organismo.

Sintesi Semantica dell'Arredo

L'arredo in Spheropolis non è un oggetto di consumo, ma una estensione del corpo. La sedia e il tavolo diventano organi funzionali alla gestione della luce e del calore, eliminando la distinzione tra "casa" e "contenuto".

1. La "Privacy Condivisa" e la Trasparenza Panottica

A differenza delle città tradizionali dove le finestre sono "strappi" nel muro per spiare fuori, qui l'intera facciata è un'apertura.

  • Sguardo Centripeto vs Centrifugo: L'abitante di Spheropolis vive in una condizione di esposizione consapevole. Non ci si nasconde dal mondo, ma ci si sente parte di un organismo collettivo (la foresta di sfere). La privacy non è garantita da muri, ma dalla distanza e dalla morfologia curva che scherma la vista diretta tra vicini.

  • Senso di Comunità Visiva: Vedere le altre cellule (come si nota nello sfondo della Tav. 4) riduce il senso di isolamento tipico dell'alienazione urbana. Si vive in una "bolla", ma è una bolla connessa.

2. Effetto "Utero" e Sicurezza Primordiale

Psicologicamente, la sfera evoca archetipi di protezione.

  • Abbraccio Architettonico: La curvatura delle pareti avvolge l'abitante. Mentre l'angolo retto trasmette un senso di rigidità e conflitto, la curva trasmette accoglienza. Questo riduce i livelli di cortisolo (l'ormone dello stress) e favorisce uno stato di calma meditativa, amplificato dalla luce calda e dai materiali naturali.

  • L'Arredo come Estensione del Sé: Poiché i mobili sono integrati nella struttura (come le sedute perimetrali), l'abitante non percepisce l'arredo come un "ostacolo" da aggirare, ma come parte del proprio territorio biologico.

3. La Percezione del Tempo Ciclico

La gestione della luce naturale e la visione del paesaggio esterno influenzano i ritmi circadiani:

  • Connessione con il Cosmo: In un ambiente così aperto, il passaggio del sole modella l'interno in tempo reale. L'abitante non è separato dai cicli naturali.

  • Assenza di Gerarchia Spaziale: Non essendoci una "stanza nobile" contrapposta a zone di servizio (tutto è fluido), anche il tempo domestico diventa più democratico e meno scandito da compartimenti stagni.

Il Paradosso dei "Mutanda Buildings"

Il nome ironico scelto da Fanty Building sottolinea proprio questo: l'edificio è come un indumento intimo. È ciò che sta più vicino al corpo, una membrana di protezione che però lascia intuire la forma interna. È la "privacy della pelle": l'architettura non nasconde l'uomo, ma ne celebra la presenza vitale.

Immaginiamo la Tavola 4 di Spheropolis nel passaggio dal crepuscolo alla notte fonda. Qui, la filosofia del Globismo tocca il suo apice estetico: la cellula smette di riflettere la luce esterna e inizia a pulsare di luce propria.

Ecco la descrizione della visione notturna e del ruolo della bio-luminescenza:

1. La Pelle Biosintetica Notturna

Mentre la luce solare scompare, le venature della texture a mosaico iniziano ad accendersi.

  • Bio-luminescenza Integrata: Le pareti, realizzate con materiali bio-compositi contenenti enzimi simili alla luciferina (quella delle lucciole), emettono un bagliore soffuso, color ambra o verde cianotico. Questo bagliore non proviene da lampadine, ma dalla materia stessa: la casa "respira" luce.

  • Il Disegno delle Pareti: Le linee curve che solcano il soffitto diventano simili a costellazioni o a un sistema nervoso luminoso, guidando l'occhio verso l'esterno.

2. L'Effetto "Lanterna Urbana"

Dall'esterno, Spheropolis non appare più come un insieme di solidi opachi, ma come una foresta di lanterne galleggianti.

  • Trasparenza Invertita: Se di giorno l'occhio guardava verso l'orizzonte, di notte l'interno diventa il protagonista. La "Privacy Condivisa" si trasforma in una coreografia di luci soffuse: ogni sfera emette una tonalità diversa in base all'attività dei suoi abitanti, creando un paesaggio urbano che sembra una nebulosa biologica.

  • Riflessi Idrici: L'acqua utilizzata per il raffreddamento e l'idroponica, ora illuminata, crea giochi di ombre cinetiche sulle pareti, dando l'impressione che la casa sia immersa in un fluido vitale.

3. Atmosfera e Psicologia Notturna
  • Il Silenzio Visivo: Non essendoci fonti di luce puntiformi o violente (niente abbagliamento), la vista si riposa. L'arredo, come il tavolo centrale, appare come una sagoma scura e rassicurante su un pavimento che emana un calore luminoso.

  • Simbiosi Totale: L'abitante si sente immerso in un organismo che non dorme mai del tutto, ma che entra in uno stato di "veglia a bassa energia". È l'estetica definitiva dei Mutanda Buildings: una protezione che non isola dal buio, ma lo trasforma in uno spazio accogliente e magico.

Una Visione Artistica

Se dovessimo dare un titolo a questa versione notturna, sarebbe "Spheropolis: Il Battito Biotica". La tecnologia scompare definitivamente dietro la biologia.

Informazioni generali

  • Categoria: Architettura

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Informazioni sulla vendita

  • Disponibile: no

Informazioni Gigarte.com

  • Codice GA: GA236541
  • Archiviata il: 25/12/2025

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