Salmessina

pittore

Nato a Catania nel 1939 mentre attualmente vive in Veneto.

Formazione

Autodidatta.

Tematiche

Dall'intimo.

Tecniche

Acrilici su tela ed altre superfici trattate antimuffa.

Premi

Vari premi nazionali e stranieri. Membro dell'Accademia "Gentium Pro Pace" di Roma.
Targa d'argento scambi culturali "italo-Iraniani"ecc...

Bibliografia

La sua prima mostra personale,1965, è stata allestita presso la Galleria d'Arte G.Verga della sua città.Successivamente ha esposto alla Villa Olmo di Como, al Palazzo Reale di Milano, all'Arengario del Comune di Milano,al Museo Postal Montparnasse di Parigi, al Salon dell'Art Libre di Parigi, alla Villa Palladiana Cordellina Lombardi di Montecchio Maggiore,(Vicenza), al Palazzo Assessorile del Comune di Cles,(Trento), al Circolo della Stampa di Catania,alla Galleria Il Fiore di Bassano del Grappa, Alla Galleria Studio 7 di Valdagno, alla Galleria Il Sagittario di Vicenza, alla Galleria d'Arte Antica e Moderna di Salsomaggiore Terme, alla Galleria Palladio di Vicenza, all'Expo Arte di Pesaro, alla Galleria d'arte Italia di Milano, alla Galleria Chiosco Domenicani di Bolzano, Alla Galleria Bellevue di Brunico, alla Galleria dei Nani di Valdagno, alla Galleria Renault di Merano, al Palazzo Piccolomini di Pienza, (Siena),alla Galleria delle Fonti di Recoaro Terme, alla Galleria d'arte moderna di Thiene, alla Gallerie Modiglini di Alte di Montecchio Maggiore,(Vicenza),alla Galleria d'Arte Il Pavone di Milano, al Palazzo Arcivescovile di Vicenza, al Palazzo Borgia di Pienza,(Siena) alla Galleria Mastini di Valdagno ecc...Opere dell'artista sono conservate presso il Museo d'Arte Moderna di New York, il Museo d'Arte Moderna di Madrid, il Museo d'arte Moderna di Parigi, al Museo Puskin di Mosca, la Pinacoteca del Verucchio di Forlì, alla Mis's Gallery di Vancouver, (Canada) la Pinacoteca Internazionale per la Pace di Roma ecc...Nel 1976 una sua mostra itinerante ha attraversato la Svizzera, la Germania, L'Austria, il Belgio, la Francia, la Iugoslavia, suscitando l'attenzione della critica e della stampa internazionale. Accademie e altre prestigiose istituzioni hanno patrocinato le sue iniziative culturali tra le quali il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica di Milano. Importanti riconoscimenti gli sono stati assegnati e tra questi la Targa Scambi culturali Italo-Iraniani. Innumerevoli gli scritti critici su quotidiani, riviste d'arte, enciclopedie ecc...Figura presso l'Enciclopedia Archivio Storico degli Artisti di Milano, ed. IEDA ecc...Opera, inoltre, nel campo della fotografia, anche digitale, riscuotendo ambiti riconoscimenti. Ultimamente si dedica alle composizioni poetiche riscuotendo ampi consensi.

Hanno scritto su quotidiani e riviste del settore artistico i critici: Salvatore Fazia, Montoya, Carmelo Strano, Adelmo Vaghi, Orazio Puglisi, Salvatore Maugeri, Giuliano Menato, A.C.Barale, Reno Bromuro, Piero Donato, A.De Bono, Giorgio Falossi, G.Novelli, Franca Longo, Sandra Cervone, Marco Gavotti, Fosco Corlianò, Luigi Parinello, Vittorio Visonà, Enzo Boscato, Marina Padovan, Romano Fattorelli, Adelmo Vaghi, Vincenzo Castelli, ecc...Ha istituito e organizzato il Premio Internazionale di Pittura, Scultura e Grafica "Città di Valdagno, del quale è ancora presidente. Centinaia le mostre organizzate a favore dei molti artisti sconosciuti e non. E' stato delegato della L.A.V. Lega Anti Vivisezionista per la provincia di Vicenza. Ultimamente ha ricevuto, anno 2004, la targa d'argento dell'Accademia Italo-Australiana di Melbourne, per la pittura...
E' membro dell'Accademia "Gentium Pro Pace" di Roma...

“Un tempo, se ricordo bene, la mia vita era un festino in cui tutti i cuori si aprivano, tutti i vini scorrevano. Una sera, ho fatto sedere la bellezza sulle mie ginocchia. E l’ho trovata amara. E l’ho insultata”
(Arthur Rimbaud)

Dove si trovano queste piccole estetiche che nascondono particolari vibrazioni su gamme cromatiche depositate in certi frangenti della riflessione elegante e disperata, festosa e tradita?
Ci sono state epoche della nostra in cui ha preso potere su di noi l’emergenza triste e decorativa di improvvise cadute dell’umore.
Queste lastre finte fino alla trasparenza, queste pitture vetrose venate di veleni bluastri, queste plastiche chimicamente interessate alle atmosfere della notte o alle ore nere della solitudine, hanno tutti i segreti che hanno reso dubbiosi spesso i nostri stessi quotidiani, di cui hanno puntualmente rovinato sia l’ingenuità sia la controversa vertenza della passione, della volontà di costruzione.
I soli, gli astri e tutti gli altri simboli ora dei cieli ora delle stesse arie di casa non fanno altro che organizzare la piccola scena, in parte intravista in parte solamente desiderata, nella quale non aspettavamo nessuno, eravamo giovani e tutte le quinte della giornata, specialmente quelle della sera, si presentavano all’insaputa della nostra carica di vivere e andavano a posizionarsi ora sui cigli immaginari e lontani della nostra vista ora sulle ciglie vicine dei nostri stessi sguardi, a fare un po’ da limite e un po’ da infinito per tutto ciò che avremmo voluto e non abbiamo preso.

(Salvatore Fazia)

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Salvatore Messina si dedica alla pittura con grande passione trovando in essa un congeniale mezzo di espressione. Coltivata dapprima come esigenza per manifestare un mondo interiore ricco di emozioni e di stimoli, la pittura ha finito per diventare anche occasione per una presa di coscienza disciplinare: si capisce perciò come abbia subìto,
nel corso degli anni, un'evoluzione di forme e di gusto oltre che un rinnovamento di contenuti e di temi. Intesa non come fatto fine a sè stesso o che riceve interesse rigidamente analitico, la pittura é praticata senza cerebralismi, mostrando l'autore ciò che il suo animo coglie per istintiva adesione, ciò che il suo occhio ricompone di una frammentaria realtà.
Messina consegna al pubblico un'opera che partecipa un fenomeno naturale o una condizione dell'essere,
facendo sentire viva la sua voce di artista, che opera dando nella possibilità di un dialogo, un messaggio
che non sia sterile. La pittura esercitata come riflessione sul mezzo artistico spiega la svolta che Messina
ha avuto, passando da un genere rappresentativo della realtà, legato ad una figurazione di elementi ancora
oggettivi, a quello in cui la realtà viene evidenziata nelle sue componenti essenziali: spazio, luce, colore.
A questo approdo é giunto per fase intermedia, caratterizzata da un fare informale, dal gusto per una materia decomposta e deflagrata. C' è stata, dunque, un'evoluzione, un passaggio graduale, e ciò ha consentito quel perfezionamento del mezzo espressivo, presupposto indispensabile per l'opera recente che tende a delicate trasparenze di colori. Messina, però, non intende arrivare mediante l'esercizio degli elementi primari della pittura ai risultati di un procedimento programmato. Egli non progetta a tavolino il suo lavoro. Traduce spontaneamente un'esigenza di ordine, una tensione verso l'infinito. Risolve così l'impossibilità, che é della vita quotidiana, di superare il contingente, cioé il mondo che delude e non appaga il desiderio di armonia
e di quiete, che soffoca l'ansia di libertà dell'uomo.

(Giuliano Menato)