Salvo Ferrante

artista

SCENOGRAFO REGISTA ATTORE DRAMMATURGO PITTORE dalla PAROLA alla FIGURA dalla PITTURA al TEATRO

Da lontano io provengo,da sangue normanno misto allo spagnolo e incrociato con puro sangue indigeno di terra di Sicilia. Nutrivo i miei sogni sotto un manto di stelle. La musa assopita, la malinconia di Durer e la maledizione dell’arte sono scritte nel silenzio. Quanta acqua è passata sotto i ponti; Palermo, Firenze e L’accademia di belle arti, Londra, Milano. Bohémienne fu la mia gioventù, dissoluta e trasgressiva. In una cantina nera, in futurista solitudine, coloravo. Assemblavo le mie inquietudini. La ricerca, lo stile, il segno, il linguaggio polimaterico. Esplodeva la mia giovanile rabbia su tele, sculture, poesia, performances, ai margini dell’aulica arte

Formazione

1975 -Il puntino rosso
1977 -seminari teatrali Teatro libero di Palermo
1978 -Scuola di teatro Teates di M Perriera
I975 -Diploma di maestro d’arte Palermo
1985 -Laurea in scenografia conseguita Accademia di Belle Arti di Firenze
con la tesi “Codici nuovi per nuovi linguaggi”
dal teatro immagine ai Magazzini criminali
1995 –Corso bienale animatore polivalente A.I.T.E.L. di G. Contessa
1997/1999 - Corso biennale di animatore/musicoterapista con attestato regionale presso CEMB di Milano
1997 -Corso di arteterapia “Il linguaggio del colore e della forma” Ist. Piero Redaelli - Vimodrone (MI)
2005 -Corso di regia in ambito lirico - FSE Regione Lombardia
2006 -Corso di regia - Teatri possibili, Milano
2006 -Corso d’improvvisazione teatrale - Teatri possibili, Milano

Tematiche

Esploro gli eventi, la cronaca, il disagio sociale e li rifletto nell’opera del mio mondo artistico, non limitandomi alla sola pittura. All’interno delle mie composizioni introduco oggetti di scarto, l’opulenza del superfluo, elementi tratti da contesti religiosi e politici. L’alienazione umana come radiografia di un mondo precario alla deriva. Post pop, new dada sono il background delle mie combine painting senza alcun intento alla dissacrazione o alla polemica semplicemente contestare la realtà d’ogni giorno. Apro le vie dell’inconscio e risveglio i demoni nascosti.

Bibliografia

RESUSCITARE I MORTI quelli nascosti nella memoria sepolti dalla polvere del tempo nei rivoli di righe. Un passato che ritorna a galla dalla profondità delle mie viscere evirate da ogni illusione. Lecco ferite profonde dell'anima stuprata dei nostri tempi
Sono lunghi e tortuosi i percorsi che portano all’arte non importa da dove ci si arriva, ma da quali strade ci sei arrivato dalle chimere dei sogni o dall’angoscia del tuo tempo.
Il mio è un lungo viaggio che inizia con la mia storia di pianta sradicata dalla retorica terra natia della Sicilia bedda. Non voglio tediare con la triste biografia ma raccontar la mia artistica vita. Non figlio d’arte ma figlio del mio tempo, giovine di belle speranze al suono disco dance anni 80 nella contemporanea epoca informatica le condizioni dei vari processi comunicativi e della vita associata. Nell’ 85 mi diplomo a Firenze all’Accademia di belle arti in scenografia, il mondo tra le mani, e a 25 anni curioso di vita uderground sperimento linguaggi dell’arte figurativa, del teatro e della scrittura. Mescolo i generi con alchemica simbologia. L’utilizzo di riferimenti simbolici del linguaggio dell’inquieta galassia i cui referenti sono immersi in uno stato di perenne disordine, drammatica implosione dei segni e dei codici. Nei suoi interventi polimaterici la presenza di differenziati elementi, tratti dalla biografia personale o da contesti religiosi, sociali, culturali è evocatamente trasformata da liberi accostamenti metamorfici d’assemblages novorealistici. La spontanea espressione dell’arte popolare siciliana degli ex voto strutturata tecnicamente in operazioni multimediali, assimilabili al New-Dada di Raushenberg …” cosi scrisse di lui il critico Aoristias su Artecultura per LA MISTICA DEL VUOTO mostra personale di Salvo Ferrante 8-18 dicembre 1993.
Son tanti i maestri che ho conosciuto, pittori, scultori, poeti, fotografi, registi scenografi e artisti d’ogni genere: Gentile, De Filippi, Piraino, Nonis, Guicciardini, Battaglia, Butitta, Migliara, Vaccari, Carriglio, Scaldati, Baragli padre e figlio, Tiezzi. Ho visto tanto e preso segni e stili combattibili alla mia poetica selvaggia e dionisiaca; restio a circoli, salotti e concorsi, schivo a mostrarmi e a cavalcare tigri di carta. Io creo per impulsivo istinto, curo l’anima oltraggiata dai tempi. Non me ne vogliate se qualcuno offeso si sente, nel pudore la provocazione è un’arte a me cara risveglio nella moderna ipocrisia. “Dioniso cacciato da Apollo”