Silvio Vigliaturo

scultore

Silvio Vigliaturo. Acri, Calabria, 1949. Si trasferisce a Chieri nel 1962, dove tuttora vive e ha la sua bottega.
Artista e maestro del vetro, la sua tecnica è da sempre volta alla ricerca e alla sperimentazione. Dalle prime esposizioni, nel 1977, alla partecipazione al Padiglione Italia della 54. Biennale di Venezia, alla personale nel giugno 2012 al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, il percorso artistico di Vigliaturo si presenta in costante evoluzione. Un cammino graduale e tenace ha portato l’artista ad affrontare una grande varietà di tematiche con stili e strumenti diversi. Il dipinto, il vetro, l’acciaio, la terra cotta sono tutti trattati allo stesso tempo come materia e come scelta ideologica. È proprio grazie alla mescolanza delle tecniche che l’orizzonte delle esperienze di Vigliaturo si è dilatato esponenzialmente ed ha aperto la strada a una visione originale e inedita, capace di rivisitare i temi e le modalità espressive della pittura e che lo ha condotto agli esiti attuali del suo lavoro. L’approccio che l’artista adotta nel lavorare il vetro è derivato dalla sua instancabile attività pittorica. Il forte impatto visivo delle sue opere nasce dalla trasparenza dei colori, capace di generare un’affascinante sembianza di fluidità, e dall’antinomia tra il peso della materia utilizzata e la leggerezza delle forme che l’artista riesce a foggiare attraverso di essa. Tra le numerose mostre in importanti gallerie in Europa, America, Paesi Baltici, Asia, nel 2006, Vigliaturo riceve la nomina di testimonial artistico dei XX Giochi Olimpici Invernali svoltisi a Torino. Nel giugno dello stesso anno, la Città di Acri gli dedica un museo – il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) – che ospita una collezione permanente delle sue opere intesa come un biografico che si snoda attraverso più di duecento esemplari, tra sculture e dipinti. Nel 2010, la Regione Calabria lo ha invitato quale artista testimonial all’Expo Shanghai 2010. A inizio 2013, è invitato alla mostra Contemporary Glass Sculpture, dell’Orlando Museum of Art, che raccoglie i più importanti artisti del vetro, in occasione dei cinquant’anni del movimento Studio Glass.

Tematiche

Tutto, nell’arte di Silvio Vigliaturo, trova fonte e nutrimento nel segno. In esso si trova l’origine del procedimento creativo e la matrice che lo accompagna e guida in tutti i suoi stadi e le sue successive manifestazioni. Nell’originalità accanita dell’artista, il segno ha una perentorietà esemplare, fulminante. Il segno traduce la necessità dell’artista di racchiudere le esperienze multiformi della vita in un perimetro visibile e condivisibile che faccia da limite a un racconto, a una parabola. Perché il disegno è, prima di tutto, una narrazione e, attraverso il gesto lungamente addestrato da cui scaturisce il segno, Vigliaturo si trasforma in narratore dalla voce e dalle intenzioni cristalline che, pur nella presenza persistente di simbolismi, non cede mai all’equivoco e all’ambiguità.
Il racconto, imbastito dal segno nella sua forma preliminare, ma già completa dal punto di vista narrativo, viene successivamente tradotto in pittura ed esplorato più in profondità, dando vita a opere dal forte accento teatrale, vere e proprie parabole contemporanee. Il segno continua a essere il vero protagonista, mai modificato dall’artista durante le fasi del procedimento pittorico. A esso si aggiungono i colori vibranti, anch’essi custodi di altri interventi gestuali che arricchiscono il dipinto e la narrazione che esso ospita, donandogli uno spessore visivo ulteriore. Il segno, giunti a questo stadio, svela la sua parte razionale capace di coordinare l’esuberanza cromatica fino a giungere al perfetto equilibrio tra figura e astrazione, dando vita a immagini che non appartengono a nessuna storia e a nessun tempo, pur essendo impregnate di memoria, e divenendo finalmente archetipi e miti in grado di saldare insieme l’antico e il presente.

Tecniche

La plasticità del segno di Vigliaturo trova nella scultura la sua naturale destinazione, sorprendendo per le infinite possibilità di traduzione tridimensionale che emanano da esso, sostenuto dalla ricerca e dalla sperimentazione costanti a cui l’artista sottopone il proprio procedimento creativo. Acciaio, vetro e ceramica sono i diversi accenti di un linguaggio espressivo sempre riconoscibile, addirittura inconfondibile. Le sue opere scultoree, figure di una narrazione mitica senza tempo, racchiudono e circoscrivono il vissuto con lo stesso segno caratteristico che si era prima tradotto in pittura, legando strette, l’una all’altra, le due forme espressive.
L’avvento del vetro, la sua riscoperta a inizio degli anni Novanta, non fa che confermare, oltre alla straordinaria golosità intellettuale e la ricchezza degli approvvigionamenti cultura e artistici, l’urgenza di una comunione quotidiana tra progettualità ed esecuzione. La dimensione della bottega artistica, fatta di scambio e interazione, fa da cornice ideale a una lavorazione ancestrale, lenta, in cui è fondamentale l’apporto di più mani che traducano sapientemente l’immagine dell’artista nella sua forma totemica. Vigliaturo veste i panni del maestro alchimista in grado di trasformare la materia e domare, nei suoi forni, la forza generatrice del fuoco, dando vita a sculture fluide, flessuose, lisce e trasparenti, in cui il magistrale uso del colore trova la sua esaltazione massima.
Le sculture monumentali sono la sintesi della ricerca e delle sperimentazioni dell’artista con materiali diversi. L’uso dell’acciaio come ossatura del vetro o della ceramica celebra ulteriormente la matrice segnica dell’arte di Vigliaturo, sviluppandone lo spessore del segno e rendendolo palpabile sostegno delle variopinte narrazioni. Le opere di Vigliaturo trovano la loro espressione più congeniale nello sviluppo in verticale, una ricerca del cielo e del divino di derivazione antica che sottende l’intera attività scultorea dell’artista. Nelle grandi dimensioni è ancora più percepibile l’essenza narrativa, allusiva e profondamente parabolica dell’arte di Vigliaturo. I monumenti, moltiplicando le dimensioni del segno e quindi del racconto che esso traduce simbolicamente, amplificano ed estendono la portata del messaggio che custodiscono ed esplicitano, fino a renderlo universale.

Premi

Alcune esposizioni:
L’Università del vetro di Altare e Silvio Vigliaturo, Museo del Vetro, Altare (Sv)
Facing 1200°, Glasskulpturen, Museum Moderner Kunst Kaernten, Klagenfurt, Austria
Fresh Glass. Venice – Poznan, a promising connection, Galeria Miejska Arsenal, Poznan
Hsinchu Municipal Glass-Museum, Hsinchu, Taipei, Taiwan
Islands of glass 1920-2005, Eretz Israel Museum, Tel Aviv, Israele
Kleombrotos-Vigliaturo, una lettera dal passato – Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide, Sibari (Cs)
Contemporary Istanbul
Palm Beach Jewelry
Sofa New York
Art Chicago
Amazzoni, Workshop In Opera , Sacrato del Duomo, Chieri (To)
Silvio Vigliaturo. Mescolanze, Museo del Presente, Rende (Cs)
Lampes d’artistes pour Hanouca, Musèe d’art et d’histoire du Judaisme, Parigi
Regioni e Testimonianze d’Italia, Castel Sant’Angelo, Roma
The Gallery in Cork Street di Londra, Regno Unito
Italian Festival Weeks, Al Quasba, Sharja, UAE
Silvio Vigliaturo. Italia 150, Altra Terra, Museo della Ceramica- Rotonda Antonelliana, Castellamonte (To)
Luxury Please - Palazzo Hofburg, Vienna
Materia e trasparenza - Isola di Sant’Erasmo, Torre Massimiliana, Venezia
La via dei profeti, Festa dei lumi, Museo Ebraico, Casale Monferrato (Al)
Giudizio Universale Trasparente, Castello Normanno, Santa Severina (Kr)