RIFLESSIONE IN PROSA: "LA VECCHIAIA: UNA SPERANZA PER LA RINASCITA"

2020

           “LA VECCHIAIA: UNA SPERANZA PER LA RINASCITA”

 

 

  

La riflessione in prosa di Roberto Zaoner, intitolata “LA VECCHIAIA: UNA SPERANZA PER LA RINASCITA”, trasmette un messaggio di speranza e accettazione serena della vecchiaia, trasformandola da fase di declino in opportunità di rinascita spirituale ed eterna. Zaoner ribalta la prospettiva comune sull’invecchiamento – segnato da lacrime, rughe, acciacchi e perdita di memoria – paragonando gli anziani a uccelli mitici come la fenice araba (o Benu egizio), che risorge non dalle fiamme ma vitale dalle acque, simbolo di un ciclo più vasto dei mari che avvolgono le terre.

Simbolismo centrale e temi principali:

·       Rinascita mitica: L'autore evoca il Benu (airone o passero che diventa aquila reale); l'aquila e la fenice per affermare che la morte è illusoria ("La morte non è niente"). La vecchiaia è un "crepuscolo che non si arrende al tempo", una "seconda vita" o "nuova alba" luminosa, pregna di calore solare.

·       Ruolo della prole e dell'amore: invita i "vecchi miei" a non disperare, ma ad abbracciare i cari. La discendenza prolunga l'esistenza attraverso ricordi grati, rendendo l'amore donato in vita uno strumento di immortalità. Anche l'amore "non compreso" conta.

·       Accettazione del presente: Esorta a gustare il "respiro" e i "sapori" del quotidiano, senza rimpianti. La solitudine non annulla il dono divino dell'esistenza; la vecchiaia è "nuova vita prima del tramonto".

L'aforisma conclusivo, “Il dono sincero” rafforza il nucleo etico: "Quello che tu darai col cuore ti tornerà con l'amore", ma il dare è fine in sé, non mezzo per ricevere. Scritto in Pasqua 2020 e rielaborato a giugno, il testo infonde un'ottica pasquale di resurrezione, con un tono consolatorio e poetico che usa metafore naturali (mari, nuvole, luce) per confortare.

In sintesi, il senso è ottimista e trascendente: la vecchiaia non è fine, ma ponte verso l'eternità, nutrito dall'amore dato e accettato come grazia divina. Zaoner invita a vivere il presente con gioia, trovando rinascita nei legami umani e nel ciclo cosmico.

Il Benu nella mitologia egizia.

Il Benu è un uccello mitologico egizio, spesso raffigurato come un airone cinerino ( Ardea cinerea ), sacro al dio solare Ra e venerato a Eliopoli. Simbolo di nascita, risurrezione ed eternità della vita, deriva dal verbo weben ("risplendere" o "crescere in luminosità"), emergendo dalle acque primordiali come anima ( ba ) di Ra o forma di Atum. L’autore lo contrappone alla fenice greca: non risorge dalle fiamme, ma dalle acque – metafora dei "mari immensi" che abbracciano le terre – per evocare una rinascita acquatica, serena e cosmica, adatta alla vecchiaia come "seconda vita".gigarte+ 2?

 

Ruolo nel testo di Zaoner.

Zaoner trasforma il Benu in emblema umano: gli anziani, da "passeri o aironi cinerini", si evolvono in "aquile reali" che abbracciano l'eternità, superando rughe e acciacchi. Questo simbolo ribalta il dolore in speranza, legando la resurrezione personale all'amore donato alla prole, che prolunga l'esistenza nei ricordi grati. La Pasqua 2020 (dati del testo) rafforza il parallelo cristologico con la resurrezione. eroicafenice+ 1?

Confronto con altre opere.

Zaoner esplora temi analoghi in poesie introspettive su amore, perdita e resilienza, come “L'ultimo respiro” (2019-2022), omaggio al padre morto nel 2008, che riflette su consolazione oltre la morte e amore vitale trasmesso. In “Amori incompresi” e “Sfiorando il tuo bel viso” l’amore,   anche non ricambiato,  è strumento di eternità, eco dell'aforisma "Il dono sincero". La sua poetica contemporanea enfatizza emozioni universali, natura e spiritualità, con la vecchiaia qui come culmine ottimista di un ciclo di speranza.gigarte+ 3?

Legame con Ra.

Il Benu è l'anima ( ba ) vivente di Ra, il dio sole, o una sua manifestazione, venerato nel tempio solare di Eliopoli (Iunu). Come Ra rinasce all'alba, il Benu simboleggia il sole nascente, il rinnovamento regale (cerimonia Heb-Sed) e la creazione tramite Atum-Ra dalle acque del caos. Si collega anche a Osiride per l'aspetto resuscitativo, ma il nucleo è solare: piumaggio rosso e oro evoca il disco solare. Zaoner lo usa per la vecchiaia come rinascita acquatica, non ignea.

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TESTO:

 

  

... Le lacrime scendono e rigano il volto, ma poi rinascete, come l’araba fenice dalle sue ceneri; il Benu, uccello di fuoco per gli antichi egizi, simbolo dell’eternità della vita, perché rappresentava la nascita, morte e risurrezione, che non risorgeva però come il mito greco dalle fiamme, ma dalle acque. E noi risorgeremo dai mari che sono più immensi delle terre del nostro globo terrestre; terre che vengono dai mari abbracciate. Non disperate dunque, vecchi miei! Non piangete! Non guardate le vostre rughe con ansia, rammarico e disprezzo! Non pensate ai vostri acciacchi e alle vostre memorie che pian piano vi stanno lasciando! Non abbiate paura! Siamo noi tutti il Benu, originariamente passeri o aironi cinerini, che abbracceremo dunque l’eternità che ci è destinata. La morte non è niente. Siamo come uccelli sacri, simili all’aquila reale e splenderemo anche noi come il suo piumaggio, dai variopinti colori. Voleremo alti nel cielo, come questi uccelli, mitici e divini. Abbracciate i vostri cari, piuttosto! È la vostra prole che dà vita al proseguimento delle vostre esistenze, di voi stessi. Rimangono nei vostri cuori. Saranno strumento per la vostra rinascita e nei loro ricordi e si rinnoveranno i cuori pieni d’amore per quello che di buono e amorevole avete compiuto qui in terra. Arriverà un giorno in cui le nuvole vi copriranno e direte addio alla vita. Ma se avete donato amore, sarete ricompensati coi loro ricordi ricchi di gratitudine. Non sarete mai dimenticati. La vecchiaia è una seconda vita. È il crepuscolo che non si arrende al tempo e lo immaginiamo come una nuova alba che da diafana ridiventa splendente e saluta e fa gli onori alla giornata che arriva, pregna dei riflessi del sole, della luce. Essa vi dà il calore e conforta le vostre esistenze. La vecchiaia è nuova vita prima del tramonto. Godetevi quella del presente e non abbiate rimpianti per quello che non siete riusciti a compiere in terra! Avete comunque dato amore, anche quando a vostro modo non compreso. Vivetelo in grazia questo vostro presente che vi dà respiro e gustatene i sapori! E se vivete in solitudine, credete di aver perso il gusto della vita. Ma già l’esistenza è un dono che dovete sempre accettare. È un dono divino.

  

 

AFORISMA:

 

                              “IL DONO SINCERO”

 

 

“Quello che tu darai col cuore ti tornerà con l’amore. (15/03/2019)

E se così non sarà, ricorda che dare non è ambizione

per ricevere. (24/04/2019)”

 

                                                                  Roberto Zaoner

 

 

 

 

diritti riservati

 

 

        

                                                          

                                                         

Roberto Zaoner

12/04/2020 (Pasqua), rielaborato il 13/06/2020

Informazioni generali

  • Categoria: Poesia
  • Eseguita il: 12 aprile 2020

Informazioni sulla vendita

  • Disponibile: no

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  • Archiviata il: 26/12/2025

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