Senza catene

Spatolato materico su tela, Tela, 2005

L’ho dipinto in un momento in cui il corpo era fermo, ma il cuore no. Senza catene nasce dal bisogno urgente di sollevarmi oltre i limiti che mi circondavano: non un sogno irrealistico, ma una direzione che già sentivo dentro di me. Le forme dorate e rosate che si innalzano, simili a piume e fiammate leggere, sono la mia forza che prende slancio, il mio desiderio di andare oltre la carrozzina prima ancora che il corpo potesse farlo.

Il giallo è sole e promessa insieme: un chiarore che non abbaglia, ma guida. Le spatolate si aprono come ali che stanno imparando a fidarsi dell’aria, mentre le curve morbide sul fondo sono il passo che ancora non potevo fare, ma che sapevo sarebbe arrivato. Non c’è sofferenza qui: c’è volontà. Una volontà che brucia silenziosa e costruisce energia.

Se ti avvicini, non cercare la prigionia: osserva invece la spinta. Le pennellate che si allargano, i bagliori che si intrecciano, le forme che salgono senza paura. È il momento in cui il corpo resta indietro, ma l’anima va avanti — e comincia a liberarsi, un battito d’ala alla volta.

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