Non mollare mai

Spatolato materico su tela, Tela, 2006

L'ho creata come un manifesto di resistenza: Non mollare mai è il grido silenzioso di chi ha scelto di rialzarsi ogni volta, di chi ha fatto della tenacia il proprio respiro. Ho lasciato che i colori parlassero di resilienza — verde smeraldo e turchese che si intrecciano come ali che non si piegano, giallo luminoso che risplende anche quando il cielo si tinge di rosa e incertezza.

La figura si erge, quasi eterea, sospesa tra terra e cielo. Non è radicata, è in movimento perpetuo — perché andare avanti significa questo: non fermarsi mai, nemmeno quando il peso si fa sentire. I tratti sono materici, decisi: ogni pennellata è un passo in avanti, ogni piuma che si solleva è una battaglia vinta, una scelta di non arrendersi.

Lo sfondo si apre in arcobaleni di possibilità, in sfumature che non chiudono ma espandono. Rosa, celeste, giallo dorato — non sono colori di fuga ma di speranza, di quella luce che trovi dentro quando tutto sembra buio. La materia qui è viva, respira: si vede la mano che ha tracciato ogni gesto, che ha impresso sulla tela la determinazione di chi sa che mollare non è un'opzione.

Non c'è un volto definito perché questa figura siamo tutti noi nei momenti in cui decidiamo di continuare. È l'essenza stessa della perseveranza: leggera ma forte, fragile ma inarrestabile. Le ali non sono perfette, sono fatte di pennellate irregolari, di texture che raccontano il percorso — non la meta.

Non mollare mai non è solo un titolo: è una promessa che faccio a me stessa ogni giorno. È il ricordo che qualsiasi cosa accada, c'è sempre un modo per spiccare il volo di nuovo, per trovare quella forza dentro che ci permette di andare avanti. Perché nella vita, l'unica vera sconfitta è smettere di provare.

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