Guardingo

Spatolato materico su tela, Tela, 2006

Guardingo nasce da uno stato di attenzione continua, da una presenza lucida che non è paura ma consapevolezza. È lo sguardo di chi ha attraversato tempeste e ora osserva il mondo con rispetto e misura. I colori sono più decisi, strutturati, come se dialogassero tra loro, vigili, pronti a rispondere senza aggredire. Nulla è lasciato al caso: ogni tonalità è una scelta, ogni direzione un’intenzione.
Le forme costruiscono traiettorie, segnali, movimenti che si incrociano senza perdersi. Non c’è caos, ma equilibrio dinamico. Dipingendo, ripercorrevo i passi avanti fatti, le conquiste silenziose, le piccole vittorie quotidiane che nessuno vede ma che cambiano la vita. Mi sentivo come un generale dopo la battaglia: non trionfante, ma presente, attento, consapevole del terreno conquistato e delle ferite rimarginate.
Ogni gesto pittorico è stato misurato, quasi meditato. Ogni segno rappresenta una decisione presa con maturità, senza più spreco di energie. Guardingo è la mia postura interiore: stare nel mondo senza abbassare la guardia, ma senza più combattere inutilmente. È la forza tranquilla di chi ha imparato a difendersi restando umano, a proteggersi senza chiudersi, a vivere con occhi aperti e cuore saldo.

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